
Negli ultimi giorni si è parlato molto delle cosiddette “lumache killer”, con titoli allarmistici che parlano di stragi di cani e rischi anche per l’uomo. Ma cosa c’è di vero dietro a questa notizia? E soprattutto, dobbiamo preoccuparci anche in Italia?
Il termine “lumache killer” si riferisce a chiocciole e lumache che possono ospitare un parassita chiamato Angiostrongylus cantonensis, noto anche come “verme del ratto”. Si tratta di un nematode che infetta normalmente i ratti, ma che durante il suo ciclo vitale può passare attraverso ospiti intermedi come chiocciole e lumache. Questi molluschi, se ingeriti accidentalmente da cani o, più raramente, da esseri umani, possono trasmettere il parassita causando gravi conseguenze, in particolare a livello neurologico.
L’allarme è nato da uno studio pubblicato ad aprile 2024 dalla Sydney School of Veterinary Science, che ha analizzato 93 casi confermati di infezione da Angiostrongylus cantonensis nei cani in Australia tra il 2020 e il 2024, soprattutto nelle aree urbane di Sydney e Brisbane. Sebbene il numero sia contenuto, rappresenta un aumento rispetto agli anni precedenti, probabilmente legato all’urbanizzazione crescente e ai cambiamenti climatici, che favoriscono la proliferazione delle lumache.
Tuttavia, alcuni media hanno riportato la notizia in modo sensazionalistico, alimentando la paura senza chiarire che si tratta ancora di una patologia rara, anche nei paesi dove il parassita è endemico.
Nei cani, l’ingestione accidentale di lumache infette può portare a sintomi neurologici anche gravi. Negli esseri umani, l’infezione avviene quasi sempre attraverso il consumo di chiocciole crude o di frutta e verdura contaminate. Il parassita può raggiungere il sistema nervoso centrale e causare meningite eosinofila, una condizione rara ma potenzialmente letale.
Uno dei casi più noti è quello dell’australiano Sam Ballard, che nel 2010 ingerì una lumaca per scherzo e contrasse un’infezione cerebrale grave, da cui non si riprese più.
Attualmente, Angiostrongylus cantonensis è diffuso in alcune aree del Sud-est asiatico, nel Pacifico, in Africa e in Australia. In Europa, e in particolare in Italia, non risultano focolai significativi. Tuttavia, a causa dei cambiamenti climatici e della globalizzazione, gli esperti monitorano la possibile espansione di questo parassita anche in nuove zone.
L’infezione da verme del ratto è facilmente prevenibile con semplici accorgimenti:
Parlare di “lumache killer” può creare confusione e allarmismo. È importante distinguere tra rischi reali e notizie esagerate. L’Angiostrongylus cantonensis è un parassita da tenere sotto controllo, ma non rappresenta attualmente un pericolo concreto in Italia. Con buone pratiche igieniche e un’informazione corretta, il rischio può essere evitato in modo efficace.