Com’era il clima del passato? Ce lo rivela un pino

Il pino dai coni setolosi è un particolare tipo di albero così longevo che è in grado di fornire preziose informazioni sul clima del passato. L’analisi degli anelli del suo tronco con sofisticate tecniche di tomografia può rivelare le condizioni climatiche in cui viveva il Pianeta migliaia di anni fa, aprendoci di fatto una finestra sul presente e soprattutto sul futuro.
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Kevin Ben Alì Zinati 2 Settembre 2024

Conoscere il clima che caratterizzava il nostro Pianeta migliaia di anni fa non è solo un dato numerico e statistico affascinante. Rappresenta anche uno strumento decisivo per comprendere cosa potrebbe aspettarci oggi, ma soprattutto domani, in un mondo sempre più minacciato dalla crisi climatica.

La scienza da anni si è immersa in questo complesso viaggio nel tempo e ora sembra aver trovato un alleato assai utile ed efficace in una particolare specie di albero.

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Liegi sulla rivista Geophysical Research Letters ha spiegato che sottoporre il cosiddetto pino dai coni setolosi, un albero estremamente longevo, a sofisticate tecniche diagnostiche può rivelare informazioni importanti sul clima degli scorsi millenni.

Studiare il

Pinus longaeva con la tomografia computerizzata e la ricostruzione 3D può aiutare insomma ad aprire una finestra sul nostro futuro climatico.

Cos’è il pino dai coni setolosi e dove si trova?

Il pino dai coni setolosi, noto con il nome scientifico di Pinus longaeva, è una delle specie di alberi più longeve al mondo.

Questi particolari pini possono vivere addirittura per migliaia di anni: pensa infatti che il più vecchio al mondo supera i 5.000 anni di età, è stato ribattezzato Matusalemme e giace in una zona segreta dello Yosemite Park in California.

Il pino dai coni setolosi cresce principalmente nelle regioni montuose del sud-ovest degli Stati Uniti, in particolare nelle White Mountains della California, nel Nevada e nello Utah.

Questi alberi sono caratterizzati da una crescita estremamente lenta – sembra che crescano di pochi millimetri all’anno – e la loro longevità equivale inevitabilmente anche a una unica capacità di resistere e sopravvivere a condizioni climatiche estreme, ovviamente fino un certo punto.

Ormai da diversi anni, infatti, la scienza è convinta che l’aumento delle temperature stia mettendo seriamente in pericolo anche questi maestosi e mastodontici alberi.

È per questo motivo che i pini dai coni setolosi vanno tutelati e allo stesso tempo studiati. La loro capacità di resistere all’azione del tempo li rende infatti preziosissimi custodi di informazioni sul clima del passato.

I loro anelli di crescita contengono infatti informazioni di grande valore sulle condizioni climatiche che hanno contraddistinto ogni anno della loro vita, rendendoli veri e propri archivi naturali del clima.

In che modo possiamo capire il clima del passato?

La chiave per comprendere il clima del passato risiede negli anelli di crescita degli alberi e nel modo in cui leggerli e interpretarli.

Ogni anno vissuto, come sai, un albero aggiunge un nuovo anello di crescita al proprio tronco. La larghezza, la densità e la composizione chimica di questi anelli possono fornire informazioni dettagliate sulle condizioni climatiche di quell'anno specifico.

Serve però riuscire a interrogare questi anelli nel modo giusto per poter ricavare informazioni sempre più approfondite e utili. Così i ricercatori dell’Università di Leigi hanno messo a punto una nuova tecnica basata sulla combinazione della tomografia computerizzata con la ricostruzione tridimensionale.

Cambiamento climatico negli anelli degli alberi della Fennoscandia

L'unione di queste tecniche permette di ottenere dati climatici annuali e non più su base decennali o addirittura secolare come avveniva in passato.

Ti faccio un esempio: uno recente studio che ha sfruttato queste tecniche per analizzare questi pini è riuscito a ricostruire un record climatico dettagliato dal 1625 al 2005, com la previsione di estendere la propria analisi fino al 2575 a.C.

Perché è utile capire il clima del passato?

Comprendere il clima del passato è fondamentale. Prima di tutto perché può aiutarci a prevedere i cambiamenti a cui potremmo andare incontro nel futuro. Conoscere come è mutato il clima del passato rappresenta un indizio importante per provare a capire quale strada prendere nei prossimi decenni.

Analizzando i dati climatici del passato, poi, può anche aiutarci a identificare (e quindi capire) eventuali cicli naturali che, come forse sai, sono capaci di influenzare il clima terrestre.

Confrontare i dati climatici del passato con quelli attuali ci permette anche di valutare in maniera più precisa e profonda l’impatto delle attività umane sul clima: uno strumento efficace per provare a ridurre le emissioni di gas serra e la protezione dell’ambiente.

Fonte | "Bristlecone Pine Maximum Latewood Density as a Superior Proxy for Millennium-Length Temperature Reconstructions" pubblicato il 31 luglio 2024 sulla rivista Geophysical Research Letters