Confusi dai suoni: come il rumore notturno danneggia la vita degli uccelli canori

Uno studio ha dimostrato i danni dell’inquinamento acustico sui diamanti mandarini: l’esposizione al rumore ne altera l’apprendimento e, in certi casi, gli impedisce addirittura di cantare.
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Gianluca Cedolin 5 Marzo 2021

Abbiamo parlato altre volte, in passato, dei danni alla natura (e pure alla salute umana) portati dall'inquinamento acustico. Soprattutto nei centri cittadini, il silenzio quasi non esiste, nemmeno di notte, tra le auto e i camion che circolano in strada, i generatori di corrente, le televisioni accese. A volte non ci rendiamo conto di quanto questo sia un guaio per alcuni animali: uno studio pubblicato su The Royal Society da un gruppo di scienziati americani ha portato nuova luce sui problemi dell'inquinamento acustico, capace addirittura, come dimostrano i risultati, di compromettere le doti di apprendimento degli uccelli canori.

La ricerca ha analizzato il comportamento dei diamanti mandarini (nome scientifico Taeniopygia guttata), degli uccelli passeriformi diffusi soprattutto in Oceania e Indonesia, scoprendo che l'esposizione al rumore del traffico cambiava nettamente le loro prestazioni cognitive, portando i volatili a impiegare il doppio del tempo per fare delle azioni molto semplici o emettere le loro melodie.

I diamanti mandarini sono stati divisi in due gruppi, uno esposto al traffico e l'altro no, e sottoposti a una serie di test: in uno dovevano trovare un cilindro che conteneva del cibo, in un altro recuperarlo sotto delle foglie che lo ricoprivano, e altri esercizi del genere. Gli scienziati hanno osservato come gli animali che sentivano il traffico stradale impiegavano il doppio del tempo per imparare le nuove skills. Per ricordare la posizione di una ricompensa di cibo, avevano bisogno in media di nove tentativi prima di riuscirci, che diventavano diciotto per quelli esposti all'inquinamento acustico. Inoltre, la confusione indotta dal rumore rischia di compromettere anche l'accoppiamento di questi uccelli (per via dei problemi nel canto).

Insomma, il rumore che noi, con la nostra azione, generiamo, causa danni e spaesamento nei diamanti mandarini e in centinaia di altre specie. Il coprifuoco ci sta sicuramente mettendo a dura prova a livello psicologico (ed economico, per chi lavora la sera), ma se vogliamo trovare un lato positivo, ci sta facendo apprezzare il valore del silenzio. Detto che quando torneremo alla vita normale, torneremo a far rumore di notte, ci sono comunque delle soluzioni: dal cambio delle superfici stradali alla diffusione delle silenziose auto elettriche, le metropoli e i paesi devono riuscire a fare un po' di silenzio per rispettare la natura.