Cos’è l’inquinamento acustico e perché può essere molto pericoloso

Si parla pochissimo dell’inquinamento acustico, che è causato da tantissimi rumori che siamo abituati a percepire come sottofondo nella nostra vita quotidiana ma che, a lungo andare, possono avere conseguenze sia sulla salute umana che sull’ambiente. Sto parlando ad esempio di quei suoni provocati dal traffico o dalle attività industriali: fortunatamente, ci sono dei modi per ridurre questo tipo di inquinamento, ma il primo passo fondamentale è prendere consapevolezza del problema e capire come affrontarlo.
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Gianluca Cedolin 4 Maggio 2020

Parliamo tanto, e giustamente purtroppo, dell’inquinamento atmosferico, che sta causando danni alle persone e alla Terra. Dell'inquinamento acustico, invece, potresti sapere poco dato che se ne parla molto poco, ma pur essendo meno evidente è comunque nocivo e pericoloso.

Come può farci male ciò che respiriamo, lo stesso può accadere infatti con quello che sentiamo: un’esposizione prolungata al rumore potrebbe avere conseguenze importanti sul nostro stato mentale e fisico, oltre che su quello della fauna e dell’ambiente che ci circondano. Cerchiamo allora di capire bene cos'è l'inquinamento acustico e com'è possibile rimediare.

Inquinamento acustico

Cos’è

Troviamo un’accurata definizione di inquinamento acustico nell’articolo 2 della legge 447/1995: «L’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con la funzionalità degli ambienti stessi»

Al di là di ciò che dice la normativa italiana sull'inquinamento acustico, tema che abbiamo già approfondito, il rumore a cui siamo esposti può essere di vari tipi, continuo o discontinuo, costante o casuale, stazionario o fluttuante, e deriva da cause molto diverse tra loro. Una delle principali fonti di inquinamento acustico è il traffico stradale, ma anche (in alcune zone) quello ferroviario e quello aereo. Ci sono poi le attività commerciali e industriali, gli elettrodomestici o altri apparecchi, la musica o la televisione troppo alta, i fenomeni meteorologici come i temporali. Il traffico stradale ogni giorno espone circa 70 milioni di cittadini europei a livelli di rumore superiori ai 55 decibel, la soglia di esposizione oltre la quale l’Organizzazione mondiale della sanità individua dei rischi per la salute (durante la notte, durante il giorno invece 65 decibel).

Conseguenze

Come si legge sul sito della European environment agency, l’inquinamento acustico causa danni alla salute, deterioramento della fauna selvatica di terra e di mare, problemi di apprendimento nei bambini e un prezzo da pagare molto alto anche a livello economico, di conseguenza. Ci possono essere danni all’udito di tipo acuto, conseguenti a una stimolazione breve e intensa, come un’esplosione, ma anche problemi cronici, dopo esposizioni protratte nel tempo. Questo può portare a una diminuzione dell’udito, all’acufene (fischio nell’orecchio) o ad avere delle vertigini.

Secondo l’Oms, il rumore del traffico è la seconda causa di problemi di salute nell’Europa occidentale, dopo l’inquinamento atmosferico.

Ma sono soprattutto i danni extrauditivi a preoccupare. Molte ricerche hanno dimostrato che nella popolazione esposta a maggior rumore sia maggiore l’incidenza non solo di disturbi del sonno, ma anche di malattie cardiovascolari, ipertensione e addirittura infarti. O anche difficoltà gastrointestinali e respiratorie. In generale, un’esposizione al rumore genera stress, una condizione che può portare a patologie ben più serie. Secondo l’Oms, il rumore del traffico è la seconda causa di problemi di salute nell’Europa occidentale, dopo l’inquinamento atmosferico: 30 milioni di persone sono a rischio a causa dell’inquinamento acustico.

Rimedi

Ci sono normative europee e leggi nazionali che individuano criteri di calcolo dell’esposizione al rumore e procedure per ridurre l’inquinamento acustico. La zonizzazione acustica, che divide un comune in sei classi in base ai livelli di rumore e da cui derivano piani di risanamento con provvedimenti amministrativi e regolamentari (per esempio imporre una chiusura dei locali, o rendere una zona a traffico limitato) o con interventi infrastrutturali (l’installazione di barriere, degli interventi sui palazzi).

Per risolvere il problema, inoltre, l’Inail suggerisce ulteriori accorgimenti come l’utilizzo di macchine, utensili e strumenti a basse emissioni rumorose, la manutenzione di apparecchi e strumenti, l’insonorizzazione degli ambienti e un’importante attività di vigilanza. Per ridurre l’inquinamento acustico del traffico (ma anche quello atmosferico) bisogna incentivare l’acquisto di veicoli e mezzi di trasporto elettrici, ridurre i limiti di velocità e favorire l’installazione di pneumatici silenziosi e asfalti fonoassorbenti.

Per proteggere le abitazioni, invece, all’esterno alberi e siepi sono ottimi fonoassorbenti naturali. Per gli edifici di nuova costruzione, vengono seguiti criteri specifici di orientamento e isolamento, ma anche per le case già esistenti si possono fare interventi di insonorizzazione, a cominciare dall’installazione di infissi isolanti.

(Modificato da Alessandro Bai il 22-2-21)