Mentre i Capi di Stato e di Governo di quasi 200 Paesi del mondo si alternano sul podio della Cop26 allestito all'interno dello Scottish Event Campus di Glasgow (il centro congressi dove si tiene la 26esima conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) e con i loro discorsi promettono di affrontare urgentemente la crisi climatica e di rispettare l'Accordo di Parigi, fuori dal palazzo gli attivisti per l'ambiente e il clima organizzano il loro "contro-vertice".
A guidarli c'è Greta Thunberg, giunta in Scozia dopo un lungo viaggio in treno da Stoccolma. Per nulla spaventati dal vento gelido che tira su Glasgow, ieri i manifestanti si sono ritrovati al Festival Park per far sentire la loro voce. "All'interno della Cop, ci sono solo politici e persone al potere che fingono di prendere sul serio il nostro futuro, che fingono di prendere sul serio il presente delle persone che sono già colpite adesso dalla crisi climatica. Il cambiamento non verrà da lì dentro. Questa non è la leadership. Noi siamo la leadership", ha affermato l'attivista svedese prendendo il microfono e arringando la folla. "Basta bla bla bla. Siamo stufi di questo, e noi faremo il cambiamento. Che a loro piaccia o no".
Nel frattempo, Greta e altre tre attiviste di Fridays for Future (l'ugandese Vanessa Nakate, la polacca Dominika Lasota e la filippina Mitzi Tan), hanno lanciato una petizione, o meglio un "Appello urgente per l'azione sul clima", per scuotere la politica e chiedere interventi immediati. I giovani di tutto il mondo si sentono "traditi" – è proprio questa la parola che viene usata – dall'incapacità dei governi di ridurre le emissioni di gas serra.
"Siamo disastrosamente lontani" – si legge nel testo della petizione online – "dall'obiettivo fondamentale di 1,5°C, mentre i governi di tutto il mondo addirittura accelerano la crisi, continuando a spendere miliardi per i combustibili fossili. Come cittadini di tutto il Pianeta, vi chiediamo con urgenza di contrastare l'emergenza climatica. Non l'anno prossimo. Non il mese prossimo. Adesso. Possiamo ancora farcela. Possiamo ancora evitare le conseguenze peggiori, se siamo pronti a cambiare. Ci vuole una politica determinata, lungimirante e un enorme coraggio; ma vi ripagherà, perché il vostro impegno sarà sostenuto da miliardi di persone".
In poche ore l'appello ha già raccolto oltre 1,3 milioni di firme. La pressione sui decisori politici di Fridays for Future e degli altri movimenti ambientalisti non ha dunque alcuna intenzione di fermarsi. E anzi, per un appuntamento cruciale come la Cop26 di Glasgow, acquista sempre più vigore.