
Sguazzano libere e felici, quasi come se si stessero riprendendo quello che è loro. Lo avrai già visto per le lepri nei parchi di Milano e per i delfini un po' in tutta Italia. Ora tocca alle anatre farsi un giretto in città. Qualche giorno fa una famiglia con alcuni anatroccoli era entrata in una farmacia di Firenze, mentre a Roma altri esemplari si godevano una nuotata nel Fontanone del Gianicolo e un diverso gruppo ha fatto invece una puntantina nella Barcaccia di Piazza di Spagna.
Insomma, sembra che quasi ora che ce ne stiamo tutti a casa, che il mondo è avvolto dal silenzio e l'aria è tornata libera da smog e polveri sottili, la natura si stia facendo avanti. Come a dire: questo è il mio Pianeta e tu sei solo un ospite. Forse, una volta che tutto questo sarà finito, dovresti ricordarti di come gli animali non se ne siano mai davvero andati, ma se ne restassero semplicemente nascosti, impauriti dal pericolo che l'essere umano rappresentava per loro.
Se c'è una cosa che questa epidemia di Coronavirus ci ha insegnato è che con l'ambiente abbiamo esagerato. Siamo andati troppo in là e abbiamo innescato un meccanismo che ci si sta ritorcendo contro. Eppure, non è bello respirare di nuovo l'aria pulita? E non ti fa piacere aprire la finestra e scorgere una lepre, uno scoiattolo o qualche anatroccolo che si gode questa pace insperata?
La domanda che ciascuno di noi si pone adesso è quando torneremo a vivere le nostre giornate come facevamo prima. Quello su cui però dovresti riflettere è se non sia invece il caso di cambiare qualcosa.