Corpi più piccoli, becchi più lunghi: come gli uccelli si adattano al climate change

La risposta degli uccelli migratori al cambiamento climatico è davvero sorprendente: non si limita a una semplice riduzione delle dimensioni corporee, ma coinvolge anche un adattamento inaspettato nella forma corporea. Mentre diventano più piccoli, sviluppano becchi e ali più lunghi.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Sara Polotti 11 Ottobre 2023

Il cambiamento climatico sta avendo un impatto significativo sulla vita della fauna e della flora in tutto il mondo. Gli effetti delle crescenti temperature sono evidenti, e alcuni recenti studi stanno mettendo in luce un cambiamento morfologico sorprendente che riguarda alcune specie di uccelli migratori in Nord America.

In linea con la teoria dell'evoluzione di Darwin, anche loro si stanno dunque adattando. Ma non per prosperare in condizioni ideali. Piuttosto, per fare fronte a climi sempre meno ospitali.

Gli uccelli si rimpiccioliscono

Le temperature in aumento sono da tempo associate a una serie di cambiamenti nell'ecosistema globale, e ora sembra che anche gli uccelli migratori stiano rispondendo a questo fenomeno, e non solo dal punto di vistadelle rotte migratorie.

Uno studio condotto su 52 specie di uccelli migratori nordamericani ha infatti rivelato che, in risposta alle crescenti temperature estive annue degli ultimi 40 anni, questi uccelli hanno ridotto le proprie dimensioni corporee in modo consistente per fronteggiare meglio i climi e i gradi sempre più alti.

Le ali e il becco crescono

Accanto a un corpo più piccolo, tuttavia, sembra che le estremità si facciano sempre più grandi.

"Contestualmente", dicono gli studiosi, "la lunghezza delle ali, un indice della forma corporea che influisce su numerosi aspetti dell'ecologia e del comportamento degli uccelli, è costantemente aumentata tra le specie. I nostri risultati suggeriscono che la riduzione delle dimensioni corporee dovuta al riscaldamento è una risposta generale al cambiamento climatico e rivelano un cambiamento altrettanto consistente e inaspettato nella forma corporea. Ipotizziamo che l'aumento della lunghezza delle ali rappresenti un'adattamento compensativo per mantenere la migrazione, dato che la riduzione delle dimensioni corporee ha aumentato il costo metabolico del volo".

Lo stesso discorso vale per il becco, che qualche anno fa altri ricercatori registrarono crescere in numerose specie. In linea con la "regola di Allen" – che vuole gli animali dei climi più caldi avere estremità e appendici più grandi per facilitare la dissipazione del calore – moltissimi uccelli negli ultimi periodi stanno sviluppando becchi più grandi.

Cosa dicono questi cambiamenti

Registrare e studiare queste modificazioni è davvero importante, perché concorre alle considerazioni più generali riguardo al cambiamento climatico.

Più si comprendono i cambiamenti morfologici indotti dal riscaldamento globale, più sarà infatti facile prevedere le risposte biotiche degli ecosistemi e degli animali.