
Tanto spettacolari quanto pericolosi, i fulmini sono anche uno di quei fenomeni naturali in costante e graduale aumento.
Considera che ogni anno ne cadono sulla terra almeno 1,4 miliardi e questo numero sembra anche destino ad aumentare per colpa, guarda un po’, del cambiamento climatico.
Questo significa che è importante trovare il modo non tanto di prevederli – visto che è di fatto impossibile – quanto piuttosto cercare la maniera di contenere i danni che sono capaci di provocare.
Fenomeni naturali potenti, i fulmini hanno un potere di distruzione impressionante che può coinvolgere case ed edifici in generale così come alberi e piante. Bruciando e cascando, queste possono a loro volta creare enormi danni alle strutture che hanno attorno e di conseguenza all’uomo.
Uno scenario non raro dal momento che, secondo le stime, circa il 30% di tutti i fulmini che cadono sulla terra colpisce gli alberi di tutto il mondo. Stiamo parlando di qualcosa come 830 milioni di alberi colpiti e danneggiati ogni 12 mesi.
Per renderti conto di cosa può succedere a un albero quando viene colpito da un fulmine tieni a mente che nonostante la sua durata di qualche frazione di secondo, questo fenomeno naturale sporadico è tuttavia capace di generare una potenza devastante.
Un fulmine è una scarica elettrica naturale che si forma durante i temporali, quando le particelle di acqua e ghiaccio impattano tra loro acquisendo una carica elettrica, alcune positiva e altri negativa.
Accumulandosi all’interno della nuvola, queste particelle creano una sorta di campo magnetico e quando la differenza di potenziale elettrico tra i vari poli diventa troppo forte, l’equilibrio collassa e si verifica una serie di scariche che costituiscono il fulmine.
La sua scarica può raggiungere temperature fino a 30.000°C ed in pochissime creazioni di secondo è in grado di liberare una quantità di energia di quasi 300 milioni di Volt e circa 30.000 Ampere. Considera che la corrente domestica è di 120 Volt e 15 Ampere.
I fulmini cadono sulla Terra, e questo lo sai. Se toccano il suolo possono anche colpire gli alberi, ovviamente. E quando ciò accade, considera che l’impatto può essere devastante così come i danni.
Quando un fulmine centra una pianta, la sua scarica elettrica la attraversa completamente, riscaldando istantaneamente la linfa all'interno del tronco fino a farla evaporare e innescando una potenziale esplosione della corteccia e del legno.
Secondo le stime, circa il 50% degli alberi colpiti da un fulmine muore immediatamente mentre altri possono sopravvivere ma portandosi dietro danni ingenti e significativi che li rendono più vulnerabili a malattie e infestazioni.
La gravità dei danni poi varia poi da diversi fattori come lo stato di salute dell’albero, le sue condizioni e il tipo di fulmine. Potrebbe sembrarti paradossale ma se l’albero è bagnato, per esempio, la scarica elettrica può scorrere lungo la superficie esterna, causando meno danni.
Quando colpisce, un fulmine lascia un segno indelebile sul tronco dell’albero. Una vera e propria cicatrice, spesso molto profonda e visibile ma anche capace di raccontare la storia di quell’impatto. Riconosci queste cicatrici perché sono vere e proprie strisce verticali lungo il tronco, dove la corteccia è stata strappata via dalla forza dell’esplosione.
Dietro queste cicatrici, il legno può iniziare a decomporsi, creando cavità che possono indebolire ulteriormente l’albero diventando, per esempio, punti di ingresso per Queste cicatrici possono anche fungere da punti di ingresso per insetti e patogeni, aumentando il rischio di ulteriori danni e malattie e Queste cicatrici possono anche fungere da punti di ingresso per insetti e patogeni, aumentando il rischio di ulteriori danni e malattie.
In alcuni casi, comunque, gli alberi possono sopravvivere all'impatto con un fulmine e continuare a crescere: le cicatrici tuttavia gli restano addosso come segni permanenti del passaggio traumatico di questo spettacolare, affascinante e pericoloso fenomeno naturale.