Cosa succede se muore il proprietario di casa: eredità, tasse e diritti dell’inquilino

Cosa succede se muore il proprietario di casa? Ecco cosa prevede la legge su eredità, tasse e diritti dell’inquilino. Guida completa e aggiornata.
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Redazione 31 Luglio 2025

Quando il proprietario di un immobile in affitto viene a mancare, si attivano una serie di procedure legali e fiscali che coinvolgono gli eredi e, in alcuni casi, anche l’inquilino. Ma cosa succede esattamente alla casa? Il contratto resta valido? Chi deve pagare le tasse? E quali sono i diritti di chi vive nell’abitazione?

Ecco una guida chiara per capire cosa prevede la legge in caso di decesso del proprietario di un immobile.

1. Subentro degli eredi: cosa succede alla casa

Alla morte del proprietario, l’immobile entra a far parte dell’eredità. Gli eredi legittimi o testamentari diventano i nuovi titolari della proprietà.

Le opzioni sono:

Accettazione dell’eredità: gli eredi diventano proprietari e devono dichiarare la successione.

Rinuncia all’eredità: l’immobile resta nello stato ereditario fino a nuove disposizioni.

Nel frattempo, la casa non può essere venduta o affittata da terzi finché la successione non viene formalmente registrata.

2. Imposte e successione: cosa devono pagare gli eredi

Gli eredi sono tenuti a:

Presentare la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dal decesso.

Pagare:

  • Imposta di successione (variabile in base al grado di parentela e al valore dell’immobile)
  • Imposta catastale e ipotecaria
  • Tasse comunali, come IMU e TARI, se applicabili
  • Se l’immobile è affittato, gli eredi subentrano anche nei doveri fiscali legati al reddito da locazione.

3. Diritti dell’inquilino: cosa cambia dopo la morte del proprietario

Se l’immobile era in affitto al momento del decesso, il contratto di locazione resta valido. La legge tutela l’inquilino, che non può essere sfrattato solo perché è cambiata la proprietà.

In particolare:

Il contratto continua alle stesse condizioni e durata.

Gli eredi subentrano come nuovi locatori, mantenendo tutti i doveri del precedente proprietario.

L’inquilino deve continuare a versare il canone agli eredi o all’amministratore dell’eredità.

Nel caso di eredità indivisa (più eredi), è consigliabile indicare un referente unico a cui indirizzare i pagamenti.

4. Quando può essere chiesto lo sfratto?

Gli eredi possono chiedere lo sfratto solo nei seguenti casi:

Alla scadenza naturale del contratto, con regolare disdetta nei termini di legge.

Se ci sono motivi legittimi, come necessità abitativa personale, sempre nel rispetto della normativa vigente.

Non è legittimo pretendere lo sfratto immediato solo per il cambio di proprietà.

5. Caso particolare: inquilino erede

Se l’inquilino è anche uno degli eredi del defunto, la situazione si complica: in questo caso il contratto di affitto può decadere e l’erede può ottenere la piena disponibilità dell’immobile, sempre in accordo con gli altri coeredi.

Quando muore il proprietario di casa, entrano in gioco diritti successori, obblighi fiscali e tutele per l’inquilino. È importante conoscere il quadro normativo per agire in modo corretto, evitando errori o contenziosi. In caso di dubbi, è sempre consigliabile consultare un notaio o un avvocato esperto in successioni e locazioni.