
Oggi parliamo di un insetto, più precisamente di un coleottero, che a prima vista non sembrerebbe poter fare grossi danni. La sua forma cilindrica e le sue dimensioni limitate (tra i 4 e i 5 millimetri nell'esemplare adulto) non incutono infatti particolare timore. Il suo nome scientifico, Ips typographus, non sembra inoltre far pensare a una minaccia. Eppure, il "bostrico", o "bostrico tipografo", sta minacciando seriamente le foreste dell'Italia settentrionale. Creando danni davvero pesanti agli ecosistemi forestali simbolo del paesaggio delle Alpi Orientali.
Il bostrico è un parassita che colpisce in particolare gli abeti rossi. Alberi presenti soprattutto nelle montagne del Trentino, in aree come la Val di Fiemme, la Val Badia o la Val Pusteria. Si tratta delle zone interessate nell'ottobre del 2018 dalla tempesta "Vaia", che colpì anche Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Lombardia. Se te la ricordi, fu un evento metereologico estremo, con venti classificabili al livello di ‘uragano'. Colpì pesantemente soprattutto le Dolomiti bellunesi e le Prealpi venete, provocando in totale circa due miliardi di euro di danni.
La tempesta ha indebolito la tenuta delle foreste di abeti rossi, il cui legno è molto tenero. Molti alberi crollarono, creando così le condizioni migliori per colpire al bostrico, uno dei pericoli più grossi per i paesaggi boschivi. L'insetto toglie infatti agli alberi già indeboliti la loro linfa vitale, scavando lentamente nella corteccia gallerie che ne impediscono il flusso regolare. Della sua azione ci si accorge quando i tronchi assumono via via colori tra il giallo e il marrone chiaro. Significa che il bostrico ha colpito, e che l'albero è condannato alla morte in poche settimane. Gli aghi delle piante colpite cadono nel giro di poco tempo, mentre il bostrico si riproduce nelle loro carcasse.
Devi sapere che questo parassita non colpisce soltanto gli abeti rossi, ma anche il larice, l'abete bianco e il pino silvestre. Inoltre, non crea danni solo agli alberi già malati. In caso di infestazioni, dovute a eventi in grado di diffonderlo su vasta scala e di distruggere una grande quantità di alberi, porta conseguenze anche su quelli più in salute. Un pò come per quanto riguarda il Covid-19, si passa da una fase endemica dell'infezione a una epidemica: in seguito alla tempesta "Vaia", per ogni albero danneggiato c'è il rischio di altri quattro che vengono infestati dal parassita.
Secondo alcune stime, sarebbero circa 7mila attualmente in Italia gli ettari di foreste interessate, per un totale di circa 3 milioni di metri cubi di legname danneggiato. E l'industria di quest'ultimo settore ha subito nel solo 2021 perdite per circa 350 milioni di euro. Si stanno iniziando a mettere in campo politiche di contenimento dell'emergenza, come il recupero del legno contagiato, la messa in sicurezza delle aree ancora immuni e la creazione di una mappa sull'andamento del contagio: finanziate con 6 milioni di euro nell'ultima legge di bilancio, potrebbero però avere effetto solo fra qualche anno dato il procedere dell'azione del bostrico.
Inoltre, le conseguenze del comportamento dell'insetto sono anche sull'ambiente. Secondo alcune stime, sarebbero circa 11 milioni le tonnellate di CO2 liberate nell'aria dagli alberi deceduti a causa dell'insetto. Se si somma la CO2 non più controllata dagli alberi, si parla di emissioni nell'atmosfera pari a quelle di 5 milioni di automobili in un anno. Una vera e propria catastrofe, dovuta a un parassita piccolissimo
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