Cos’è il turismo sostenibile e come puoi praticarlo

Cosa significa turismo sostenibile e perché è così importante? Viaggiare è un’esperienza bellissima, che può essere però rovinata da luoghi troppo affollati o degrado laddove si va per ammirare alcune meraviglie naturali. Ecco perché il turista stesso deve sentirsi responsabile di come contribuisce allo sviluppo della comunità locale che lo ospita e alla salvaguardia dei luoghi più belli: scopri i pilastri del turismo sostenibile e il motivo per cui l’ONU l’ha inserito nell’Agenda 2030.
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Gianluca Cedolin 4 Febbraio 2020

Quello di turismo sostenibile è un concetto che dovresti conoscere specialmente al giorno d’oggi, in un mondo che ti dà la possibilità di andare ovunque, vedere qualsiasi posto e sognare vacanze un tempo impensabili. Potrebbe esserti già capitato durante un viaggio di avvertire del disagio, magari vedendo luoghi splendidi troppo affollati o meraviglie naturali deturpate a causa dei comportamenti dei turisti. In altre parole, ti sei reso conto non essere sostenibile, di non rispettare a sufficienza l’ambiente e la gente locale. Ecco perché, con l’aumento esponenziale dei viaggi (1,4 miliardi di arrivi in tutto il mondo nel 2018, secondo la World Tourism Organization), si sta sviluppando un’idea di un turismo maggiormente sostenibile e responsabile, inclusa anche negli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu.

Se non ti sei ancora confrontato con le questioni di cui ti ho parlato, è arrivato il momento di farlo, perché il turismo sostenibile è importante per una lunga serie di ragioni. Innanzitutto permette ai luoghi che visiti di mantenersi autentici nel tempo, dando alla gente locale le risorse necessarie a sviluppare la propria economia senza piegarsi a investimenti sì ricchi ma destinati a cancellare gradualmente la cultura del posto. Inoltre, è l'unica strada possibile per preservare le bellezze naturali di cui tutti vorremmo godere, attraverso comportamenti che contribuiscono peraltro a ridurre l'inquinamento.

Insomma, i motivi per viaggiare senza pesare eccessivamente sull'ambiente e sulle comunità che ci ospitano sono tanti. Non ci resta che vedere come praticare concretamente questo tipo di turismo e vedere alcune mete ideali.

Definizione

Ma cosa vuol dire turismo sostenibile? Per descrivere il concetto, partiamo proprio dalla definizione data dall'Organizzazione Mondiale del Turismo (Wto): “Una struttura che soddisfi i viaggiatori, gli ospitanti e l’industria del turismo supportando obiettivi come la protezione dell’ambiente, la lotta al cambiamento climatico e il mantenimento dell’integrità culturale. Un turismo che incontri i bisogni di tutti e aumenti le opportunità per il futuro, migliorando la prospettiva economica e sociale ed evitando, contemporaneamente, effetti indesiderati sociali, naturali e culturali”.

Sempre dal sito del Wto, si legge che per essere sostenibile il turismo "deve tenere pienamente conto dei suoi impatti economici, sociali e ambientali presenti e futuri, rispondendo alle esigenze dei viaggiatori, dell'industria, dell'ambiente e delle comunità che ospitano". Come avrai capito, quindi, ci sono infinite variabili che definiscono la sostenibilità di un viaggio, ed è davvero difficile, per come siamo abituati, essere al 100% sostenibili. Tuttavia, possiamo e dobbiamo migliorare: come avrai capito, quando decidi di spostarti per visitare un luogo sono tante le parti coinvolte e nessuna di queste deve essere dimenticata, per fare sì che i patrimoni culturali, umani, naturali ed economici con i quali entriamo in contatto si conservino e possano addirittura migliorare per il futuro.

È in questo contesto che si colloca la figura del turista responsabile, ovvero un viaggiatore che sia in grado di compere le proprie scelte basandosi sulle cosiddette 3 E, che possiamo considerare i principi alla base del turismo sostenibile: economiaetica e ambiente (in inglese economy, ethics ed environment).

Molto prima di arrivare all'Agenda 2030, della quale ti parlerò nel dettaglio in seguito, la nascita del concetto di turismo sostenibile è strettamente legata al cosiddetto Rapporto Brundtland, che nel 1987 chiarì il significato di sviluppo sostenibile. Dopo appena un anno, nel 1988, l'Organizzazione Mondiale del Turismo formulò una prima definizione che univa l'idea di sostenibilità agli spostamenti dei viaggiatori, spiegando la necessità di soddisfare i bisogni presenti dei turisti e delle destinazioni visitate cercando allo stesso tempo di proteggere ed aumentare le opportunità per il futuro.

Un'importante distinzione da fare è quella con il termine ecoturismo, che ha un significato differente e indica quei viaggi fatti appositamente per ammirare aree naturali più o meno incontaminate, ma non necessariamente all'insegna della sostenibilità. Al contrario, possiamo ormai considerare sinonimi le espressioni turismo responsabile e turismo sostenibile, dato che la prima, che un tempo si riferiva maggiormente all'impatto etico di un viaggio e alle sue conseguenze socio-economiche, oggi possiede un senso ampliato e comprende anche il comportamento da tenere nei confronti dell'ambiente.

Compiti del turista responsabile

Come ti ho anticipato, fare turismo in modo sostenibile vuol dire fare attenzione ai propri comportamenti e agli effetti che questi possono avere sulla comunità e sull'economia locale, sulla cultura e sull'ambiente. Ovviamente, ci sono diversi aspetti da tenere in considerazione: vediamo quali sono quelli principali per poterti definire un turista responsabile.

Scegli come muoverti

Saprai sicuramente che l’aereo è il mezzo più inquinante: per le distanze non troppo lunghe, quindi, sarebbe meglio preferirgli il treno, o l’autobus. Se viaggi in macchina, ti conviene fare car pooling, per inquinare di meno e risparmiare! Se invece vuoi raggiungere una meta che richiede necessariamente il volo aereo, allora impegnati almeno nella compensazione delle emissioni che il tuo viaggio ha generato. Ci sono compagnie aeree che permettono di farlo direttamente al momento della prenotazione, oppure altri siti (come il progetto Rete clima) che ti consentono di versare delle piccole somme di compensazione, le quali saranno utilizzate per piantare alberi, ad esempio.

Rispetta la cultura locale

Non c’è niente di peggio di chi viaggia e si sente padrone in casa d’altri. Dobbiamo imparare a rispettare la cultura dei luoghi in cui andiamo, a maggior ragione se diversa dalla nostra. La cosa migliore quando si viaggia, se possibile e con educazione, senza porsi in condizione di superiorità, è parlare con la gente del posto, fare che siano loro a raccontarci le loro usanze e i loro costumi, per riuscire ad apprezzarli. Rispettare le persone e le tradizioni è un gesto importante di sostenibilità sociale.

Supporta l’economia locale

In qualunque posto tu sia, cerca di acquistare i prodotti dai venditori e dagli artigiani locali. Non andare a cena nei fast food delle multinazionali, meglio scegliere un ristorante autoctono. In questo modo, aiuterai i luoghi a mantenersi più autentici, rispetterai la gente che ti accoglie come turista e, soprattutto, troverai sicuramente prodotti di miglior qualità.

Rispetta l’ambiente

Questo, come del resto gli altri comportamenti che ti stiamo suggerendo, dovrebbe valere sempre, non solo quando viaggi. Differenziare i rifiuti, non abbandonarli in giro, cercare di limitare l’uso della plastica (dall’utilizzo della borraccia alla preferenza per i prodotti sfusi) sono gesti che ormai dovrebbero essere entrati nella nostra quotidianità.

L'Agenda 2030

Nel nome dello sviluppo sostenibile, unica vera direzione futura verso la quale muoverci, i 193 Paesi membri dell'ONU hanno sottoscritto nel 2015 l'Agenda 2030, ovvero un programma d'azione articolato in 17 obiettivi che racchiudono a propria volta 169 traguardi, considerati i "paletti" fondamentali per crescere e migliorare in tutti gli ambiti fondamentali per la nostra società: quello sociale, economico e ambientale.

È inevitabile che il turismo sostenibile sia uno dei temi trattati all'interno dell'Agenda 2030: ne sono un esempio il punto 12b, che tratta lo sviluppo di strumenti per “monitorare gli impatti dello sviluppo sostenibile per il turismo sostenibile”, o l’obiettivo 8, che parla di “un turismo sostenibile che crei lavoro e promuova la cultura e i prodotti locali”.

Esempi di viaggio sostenibile

Alla luce di quanto detto, quale viaggio migliore di una bella camminata attraverso i paesaggi italiani (come la via degli Dei, da Bologna a Firenze, o quella di San Francesco, che si snoda tra Umbria, Toscana e Lazio)? Ne esistono a centinaia e ciascuna rappresenta un viaggio sostenibile perché non emetterai CO2 negli spostamenti, potrai supportare l’economia dei piccoli borghi e, se starai attento, potrai ridurre al minimo indispensabile i rifiuti. In alternativa, sia in Italia che all’estero, se vuoi muoverti un po’ più velocemente puoi scegliere la bicicletta. Lo sapevi che esiste un itinerario ciclabile che collega Londra e Parigi?

Infine, un altro viaggio che possiamo consigliarti, soprattutto se ti piace la filosofia del backpackers, è l’interrail, un viaggio in treno in giro per l’Europa. Per renderlo ancora più sostenibile, nelle varie tappe cerca degli alloggi attenti all’ambiente: Ecobnb in questo senso potrebbe aiutarti; si tratta di un portale che raccoglie case, ostelli e alberghi sostenibili (che usano fonti di energia rinnovabili, sono plastic-free, usano prodotti di pulizia naturali e servono colazioni a chilometro zero).

Esempi di viaggio non sostenibile

Detto che i viaggi aerei sono ambientalmente insostenibili (soprattutto quelli intercontinentali, a maggior ragione se con scalo), il viaggio probabilmente più insostenibile, per una serie di ragioni, è la crociera. Innanzitutto, inquina tantissimo: secondo uno studio della ong Transport&Environment, le 203 navi da crociera attive in Europa nel 2017 hanno emesso 10 tonnellate di CO2, 155mila tonnellate di azoto, 10mila tonnellate di polveri sottili e 62mila tonnellate di Ossido di zolfo, venti volte superiore alle emissioni di tutto il parco automobili europeo (260 milioni di veicoli).

Oltre a questo, spesso la crociera si configura come un viaggio mordi e fuggi, durante il quale si scende nelle città, ci si ferma per poche ore affollando i principali luoghi di interesse, spesso si sporca e si va via senza aver speso nulla. Il viaggio sostenibile dev’essere invece il più possibile slow: se organizzi una vacanza a tappe, mettine una in meno e assicurati di avere il tempo necessario per gustarti con calma i posti in cui vai. Meglio due luoghi visti bene che cinque visti di fretta.

(Modificato da Alessandro Bai il 15-3-21)