Cos’è la mosca dell’olivo e perché è una minaccia per la produzione di olio

La mosca dell’olivo è un insetto dannoso che depone le uova nei frutti dell’olivo e le sue larve, nutrendosi della polpa dei frutti, ne compromettono la maturazione e la qualità. Per queste ragioni costituisce una minaccia per la produzione dell’olio di oliva. Come difendersi senza ricorrere all’uso massiccio di pesticidi?
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Roberto Russo 17 Agosto 2023

L'olio d'oliva, tesoro culinario e nutrizionale, è parte fondamentale della cucina mediterranea e di molte altre tradizioni gastronomiche in tutto il mondo. Tuttavia, dietro questo liquido dorato si nasconde una minaccia silenziosa che sta gettando ombre sul futuro della produzione di olio d'oliva: la mosca dell'olivo.

La "Bactrocera oleae", conosciuta comunemente come mosca dell'olivo o mosca olearia, è un insetto piccolo, ma temibile, in quanto si nutre dei frutti dell'olivo. È originaria del bacino del Mediterraneo, ma si è diffusa in altre parti del mondo, tra cui l'America Latina, l'Australia e l'Asia. La sua presenza può causare gravi danni alle colture, compromettendo la qualità e la quantità dell'olio d'oliva prodotto.

Come agisce la mosca dell'olivo?

La mosca dell'olivo depone le uova all'interno dei frutti dell'olivo e le larve che nascono si nutrono della polpa dei frutti. Questo processo compromette la maturazione e la qualità delle olive stesse e può portare alla caduta prematura dei frutti dall'albero. Inoltre, le ferite create dalle larve possono favorire l'insediamento di batteri e funghi, peggiorando ulteriormente la situazione.

L'infestazione della mosca dell'olivo rappresenta una sfida significativa per l'industria dell'olio d'oliva. Gli olivicoltori devono affrontare costi maggiori per il controllo delle infestazioni e subiscono perdite economiche a causa della diminuzione della resa delle colture e della qualità dell'olio. La lotta contro questa minaccia richiede spesso l'uso di pesticidi, il che può avere effetti negativi sull'ambiente e sulla salute umana.

Soluzioni e strategie di controllo della mosca olearia

Gli olivicoltori stanno adottando diverse strategie per contrastare l'infestazione della mosca dell'olivo. Queste includono l'uso di trappole attrattive, la gestione integrata delle infestazioni attraverso pratiche agricole sostenibili, l'uso di insetti antagonisti naturali.

In ogni caso, per proteggere gli uliveti dalla mosca dell'olivo, è essenziale adottare pratiche agronomiche bilanciate. Ad esempio, per la gestione del suolo, è preferibile optare per l'inerbimento (pratica che consiste nel mantenere una copertura vegetale naturale, come erbe o piante erbacee, sul terreno coltivato anziché lasciarlo completamente scoperto: così si riduce l'erosione del suolo, si migliora la biodiversità, si promuove l'attività di organismi utili come insetti predatori e l'assorbimento di nutrienti in eccesso). Questi beneficio possono essere potenziati creando e mantenendo infrastrutture ecologiche con piante benefiche come siepi e alberature.

È fondamentale, poi, gestire le acque con attenzione, evitando eccessi in momenti di maggiore rischio d'infestazione. Le potature dovrebbero essere eseguite in modo adeguato, evitando gli eccessi.

È importante anche non lasciare olive incolte sull'albero, specialmente se colpite dal parassita, poiché questo favorirebbe la continuazione dell'infestazione. Infine, durante la fase di impianto dell'uliveto, si consiglia di preferire varietà che producono olive di dimensioni più ridotte, contribuendo così a ridurre il rischio di attacchi.

Il monitoraggio costante delle popolazioni della mosca e l'adozione di pratiche agricole preventive sono essenziali per proteggere la produzione di olio d'oliva da questa minaccia insidiosa.