Crioconservazione del corpo umano: il primo paziente congelato in Australia

In Australia è stato crioconservato il primo corpo umano. Ecco come funziona la crionica, quanto costa congelare un corpo e quali sono le reali possibilità di risveglio in futuro.
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Redazione Video Ohga 30 Maggio 2025

Australia, primo caso di crioconservazione umana: "Aspettavo questo momento da 14 anni"

Il 12 maggio 2025 è una data storica per la crionica nell’emisfero australe. La Southern Cryonics, primo centro di crioconservazione del corpo umano in Australia, ha congelato il suo primo paziente, un uomo di 80 anni residente a Sydney. A coordinarne il trattamento è stato Philip Rhoades, responsabile del progetto, che da oltre un decennio attendeva questo momento.

"Mi sono preparato per 14 anni", ha raccontato a ABC News, descrivendo la chiamata della famiglia e la corsa in ospedale, passando prima a comprare sacchi di ghiaccio. L’obiettivo? Preservare il corpo in condizioni ottimali in attesa che la scienza possa sviluppare nuove cure e tecnologie in grado di riportare il paziente in vita.

Come funziona la crioconservazione del corpo umano

La procedura di crioconservazione post-mortem inizia immediatamente dopo la dichiarazione legale di decesso. Ecco i passaggi principali seguiti da Southern Cryonics:

Recupero rapido del corpo e abbassamento della temperatura a circa 6°C.

Drenaggio del sangue e sostituzione con una soluzione crioprotettiva (una sorta di antigelo).

Inserimento in un sacco termico speciale e immersione in ghiaccio secco fino a -80°C.

Ulteriore abbassamento della temperatura a -200°C in una camera controllata.

Conservazione finale in azoto liquido a testa in giù, per ridurre i danni cerebrali in caso di scongelamento.

L'intero processo dura circa 10 ore e il costo complessivo si aggira sui 170.000 dollari, esclusi trasporto e supporto medico.

Crionica nel mondo: quanti corpi sono stati congelati?

Attualmente sono 377 i corpi conservati tramite tecniche criogeniche, di cui 15 italiani. In Europa, la startup Tomorrow Biostasis ha già una lista d'attesa con oltre 400 iscritti, a dimostrazione di un crescente interesse verso questa tecnologia.

Ma la crioconservazione funziona davvero?

Nonostante l'entusiasmo e gli investimenti, le probabilità di risvegliare un corpo crioconservato sono oggi molto basse. Gli esperti restano scettici:

Bruce Thompson, della Melbourne School of Health Sciences, ha spiegato che "scongelare un corpo intero è tutt’altra cosa rispetto a cellule in provetta".

Clive Coen, neuroscienziato del King's College di Londra, sottolinea che "il cervello è un tessuto troppo denso per permettere all’antigelo di penetrare efficacemente e preservare le connessioni neuronali".

Il rischio maggiore? La vetrificazione, un processo che congela i tessuti ma può danneggiare irreversibilmente membrane e neuroni.

La crioconservazione del corpo umano rappresenta oggi una scommessa tecnologica e filosofica. Mentre i centri di crionica continuano a sperimentare e perfezionare le tecniche, resta ancora da capire se sarà mai possibile riportare in vita un corpo congelato a -200 gradi. Intanto, Southern Cryonics ha aperto la strada in Australia, e l'interesse globale è in forte crescita.