Crisi climatica, nuovo appello degli scienziati ad agire: “I segni vitali del pianeta stanno peggiorando”

Pochi giorni fa è stato pubblicato il World Scientists’ Warning of a Climate Emergency 2021, aggiornamento di un lavoro pubblicato nel 2019 in cui venivano individuati 31 indicatori chiave sulla salute della Terra: 18 di questi risultano in peggioramento e per alcuni ecosistemi, come l’Artico e la foresta amazzonica, potremmo avere già superato il punto di non ritorno.
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Federico Turrisi 5 Agosto 2021

Qual è lo stato di salute del nostro pianeta? Pessimo. L'aumento della temperatura terrestre sta portando a profondi sconvolgimenti che sono destinati ad avere conseguenze drammatiche, e se non si interviene subito per frenare la crisi climatica saranno guai per tutti. Il consenso della comunità scientifica su questo è pressoché unanime. Lo testimonia il fatto che nell'autunno 2019 oltre 11 mila scienziati provenienti da 153 Paesi aderirono a un documento, il "World Scientists’ Warning of a Climate Emergency", realizzato da una coalizione di ricercatori da William Ripple e Christopher Wolf dell’Oregon State University, in cui si parlava chiaramente di emergenza climatica come minaccia catastrofica per il pianeta e venivano individuati una serie di parametri vitali (31 per l'esattezza) da tenere sotto controllo.

Recentemente è stato pubblicato sulla rivista Bioscience un aggiornamento di quel lavoro che mostra una situazione in rapido deterioramento: 18 indicatori chiave su 31 sono in peggioramento. Alcuni di questi hanno raggiunto livelli mai visti prima, come per esempio la concentrazione di gas serra in atmosfera, il riscaldamento e l'acidificazione degli oceani, la sottigliezza del ghiaccio marino artico e la riduzione della massa glaciale in Groenlandia e in Antartide.

Alcuni ecosistemi potrebbero avere addirittura superato il punto di non ritorno, come l'Artico per l'appunto, o come anche la foresta pluviale amazzonica, dove il tasso di deforestazione non accenna a diminuire e la vegetazione ormai rilascia più carbonio di quello che riesce ad assorbire. Gli studiosi ricordano, inoltre, che il 2020 è stato il secondo anno più caldo della storia, con i 5 anni più caldi mai registrati tutti dal 2015 in poi. Nell’aprile 2021, la concentrazione di CO2 in atmosfera ha raggiunto le 416 parti per milione, la più alta concentrazione media globale mensile mai registrata.

Questo nuovo avvertimento arriva proprio mentre gli esperti dell’Ipcc, il Gruppo Intergovernativo sul cambiamento climatico, si preparano a pubblicare il rapporto "Climate change 2021: the Physical Science Basis", che dovrà fornire ai decisori politici le ultime conoscenze acquisite sul riscaldamento globale passato e sulle proiezioni future. Ignorare l'ennesimo allarme degli scienziati sarebbe davvero un crimine contro l'umanità.

Fonte | "World Scientists’ Warning of a Climate Emergency 2021", pubblicato su Bioscience il 28 luglio 2021.