L’Amazzonia sta producendo molta più CO2 di quanta ne assorbe: ridurre le emissioni non è mai stato così urgente

Il polmone verde del mondo ha iniziato a tossire. Così uno studio pubblicato su Nature dimostra che alcune zone dell’Amazzonia oggi producono più CO2 di quanta riescano ad assorbirne. Le cause? Deforestazione, incendi e poca tutela della sua biodiversità.
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Sara Del Dot 16 Luglio 2021

Il polmone verde del mondo ora potrebbe essere diventato il suo contrario. Secondo un recente studio pubblicato sulla rivista Nature, infatti, in alcune sue parti la foresta Amazzonica sta producendo molta più anidride carbonica di quanto sia in grado di assorbire.

L’Amazzonia è sempre stata un pozzo di CO2, assorbendola e quindi contribuendo a rallentare la crisi climatica. Oggi però le cose sembrano essere cambiate dal momento che alcune zone emettono una quantità tre volte maggiore di anidride carbonica rispetto a quella che sono in grado di assorbire. Ciò accade quando si verificano gli incendi, che secondo le analisi sono arrivati a produrre 1,5 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno, mentre le foreste sono riuscite a rimuoverne solo mezzo miliardo. Il miliardo restante è rimasto in atmosfera, e rappresenta l’equivalente delle emissioni del Giappone, il quinto Paese inquinante al mondo.

E le ragioni sono diverse, in primo luogo la perdita di biodiversità, la sempre maggiore assenza di alberi e, come già detto, gli incendi sempre più frequenti, molti dei quali appiccati volontariamente per fare spazio ad allevamenti di carne o produzione di soia. Ma anche senza incendi, le temperature sempre più calde e la continua siccità mostrano che l’Amazzonia sud-orientale ormai è diventata una fonte più che un contenitore di queste sostanze. Basti pensare che, sempre secondo lo studio, nei luoghi in cui la deforestazione è pari o superiore al 30%, le emissioni di carbonio sono 10 volte superiori rispetto a quelle in cui la deforestazione è inferiore al 20%.

Nel mirino delle responsabilità c’è naturalmente Jair Bolsonaro, presidente del Brasile, colpevole di aver incoraggiato la più intensa deforestazione da 12 anni a questa parte.

Si tratta della perdita gravissima di uno dei nostri principali alleati contro il climate change, perdita che, sottolineano gli scienziati, impone una riduzione il prima possibile del nostro apporto di CO2 in atmosfera.

Dal 1960, infatti, la foresta amazzonica ha assorbito un quarto di tutte le emissioni emesse dai combustibili fossili. Il venire meno di questa sua funzione implica che dobbiamo sostituirla con una nostro riduzione dell’utilizzo di queste fonti energetiche. Una riduzione che, affermano gli scienziati, è ora più urgente che mai.