Crollo del ponte di Baltimora dopo lo scontro con nave cargo, 13 container danneggiati: cosa significa HAZMAT e quali sono i possibili danni ambientali

La notizia della nave cargo che ha causato il crollo del ponte di Baltimora ha avuto una valenza mediatica maggiore in questi giorni soprattutto per la morte dei 6 operai presenti sul Francis Scott Key. Gli ultimi aggiornamenti hanno però aggravato la situazione. Risultano essere danneggiati alcuni container presenti sulla nave e che al loro interno avevano sostanze pericolese.
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Mattia Giangaspero 27 Marzo 2024

La Nave Cargo, che nella giornata di martedì 26 marzo 2024 ha abbattuto il ponte Francis Scott Key di Baltimora, ha avuto un blackout prima ancora dello schianto. Il pilota a bordo ha raccontato ai media locali di aver fatto il possibile per rallentare o modificare leggermente la rotta della nave. A dichiararlo è stato il direttore esecutivo e consigliere generale dell'American Pilots Association, Clay Diamond: "Pochi minuti prima del ponte di comando, la nave ha subito un blackout totale, vale a dire che ha perso la potenza dei motori e l'energia elettrica, un blackout completo" riporta la Cnn, mentre il governo americano continua la ricostruzione dell'intera vicenda. 

Al complicato puzzle da ricostruire si aggiunge di recente anche un altro ulteriore problema. Sempre l'emittente televisiva americana è entrata in possesso di un documento governativo nel quale si indicava che, con molta probabilità oltre al crollo del ponte e alla scomparsa di 6 operai, di cui ancora non si sono ritrovati i corpi, risulterebbero danneggiati circa 13 container contenenti materiali altamente tossici e dannosi per la salute e l'ambiente. "Alcuni di questi container danneggiati sembrerebbero contenere materiali che riguardano i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie e/o materiali  pericolosi (HAZMAT)". Attualmente sul posto è presente una squadra d'élite della  Guardia costiera.

Notizie pubbliche che confermino quanto presente all'interno della nota della Federal Cybersecurity and  Infrastructure Security Agency non sono state rilasciate, ma la probabilità che questa sia altamente pericolosa ci porta a fare un ragionamento: cosa potrebbe accadere se queste fossero state rilasciate?  Partiamo dal termine utilizzato per indicare la potenzialità tossica della merce.

Cosa vuol dire Hazmat?

Ti sembrerà strano ma "Hazmat" è un termine inglese e la sua traduzione letterale è "materiale pericoloso". Quando si parla di Hazmat lo si fa soprattutto in merito all'utilizzo di tute ad alta protezione che servono per proteggere la propria salute nel momento in cui si entra in contatto con materiali o sostanze altamente tossiche. E infatti le tute che vengono utilizzate in questi casi, si chiamano "tute hazmat".

Quali, invece, sono i materiali catalogati sotto il termine Hazmat?

  • materiali radioattivi
  • infiammabili
  • esplosivi
  • corrosivi
  • ossidanti
  • asfissianti
  • a rischio biologico
  • tossici
  • velenosi
  • patogeni o allergenici

Tutti questi materiali risultano sempre tossici in ogni loro forma, quindi solida, gassosa o liquida. Essi si riconoscono da un simbolo a forma di diamante posto sull'articolo. Il colore di ogni diamante ne indica il pericolo, ad esempio, infiammabile è indicato con il rosso ed esplosivo è indicato con l'arancione. Un gas non infiammabile e non tossico è indicato con il verde, perché tutti i contenitori di aria compressa erano di questo colore in Francia dopo la seconda guerra mondiale e proprio la Francia era il luogo in cui ebbe origine il sistema diamante di identificazione dei materiali pericolosi.

Attualmente non si sa quali di questi materiali pericolosi erano presenti sulla nave a Baltimora e attendiamo aggiornamenti per capire eventuali danni per la salute a causa della contaminazione delle acque, ma anche per tutto l'ecosistema marino del fiume "Patapsco".

Fonte | Cnn

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