Dal 2024 i tappi rimarranno attaccati alle bottiglie e ai contenitori

Il 3 luglio del 2024 sarà il giorno zero dell’Unione Europea per iniziare un nuovo ciclo su come utilizzare la plastica. Tra i provvedimenti anche l’obbligo di vincolare i tappi alle bottiglie e ai contenitori. Con Raffaella Giugni di MareVivo abbiamo parlato dell’impatto ambientale che ne deriverebbe.
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Francesco Castagna 25 Luglio 2022
In collaborazione con Raffaella Giugni Associazione MareVivo

E se ti dicessi che dal 2024 potrai bere dalle bottiglie di plastica senza preoccuparti di dover conservare il tappo?

L'Unione Europea ha deciso che, a partire dal 3 luglio del 2024, tutti i contenitori con i tappi e i coperchi in plastica potranno essere commercializzati soltanto se saranno progettati per rimanere attaccati al contenitore, per tutto il tempo di utilizzo.

È quanto prevede la direttiva SUP, single use plastic, che lo scorso 14 gennaio ha bandito la plastica monouso non riciclabile.

Fra due anni quindi il tappo sarà vincolato alle bottiglie. Insieme alla decisione sono arrivate le prime critiche da parte delle aziende del packaging del settore, riguardo lo stop alla plastica monouso.

Lo stesso Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, un anno fa scriveva di tenere conto del settore italiano del packaging per non incorrere in risvolti economici negativi.

Tappi e coperchi in plastica potranno essere commercializzati solo con questo requisito, mentre quelli in metallo con sigilli in plastica non rientrano nell'obbligo e potranno essere commercializzati fino a esaurimento scorte.

Gli effetti che ne deriverebbero da questa decisione sono molteplici. Innanzitutto devi sapere che mantenere il tappo attaccato alle bottiglie facilita lo smistamento delle macchine per il riciclo dei rifiuti. In questo modo evitiamo di creare un rifiuto in più per ogni bottiglia e  le aziende di riciclaggio si occuperanno di creare una nuova risorsa da inserire nuovamente in commercio.

Le aziende

Alcune aziende hanno già compreso le potenzialità di realizzare dei contenitori con i tappi attaccati, anticipando di due anni la direttiva europea del 2024.

La San Benedetto dal 2020 aveva deciso di adottare tappi del genere. Il suo tappo "Twist and drink" è stato realizzato apposta per non disperdersi nell'ambiente.

Anche la Coca Cola lo ha sperimentato sui suoi "Fuze Tea", ma ci vorrà ancora un anno e mezzo per estendere la decisione anche alle altre bevande. Grazie a questa scelta, l'azienda è riuscita a ridurre del 14% la plastica per ogni tappo.

Sulla scia di queste decisioni, anche la società Tetra Pak ha fatto sapere che sta lavorando all'introduzione dei tappi che non si disperdono nell'ambiente in alcuni Paesi europei. In questo modo Tetra Pak si aspetta di ottenere lo stesso risultato della Coca Cola, puntando a una riduzione della plastica utilizzata per ogni bottiglia.

L'impatto ambientale

Come ti ho già spiegato prima, eliminare il problema della dispersione dei tappi nell'ambiente ridurrà l'impatto ambientale della plastica. Ne abbiamo parlato con Raffaella Giugni di Mare Vivo, l'associazione nazionale impegnata nella tutela del mare e delle sue risorse. Devi sapere infatti che dai dati di Legambiente, rielaborati da Statista.com, il 7% dei rifiuti che finiscono in mare è composto proprio dai tappi.

"I tappi sono uno dei rifiuti che si trova più frequentemente nelle spiagge. Tra l'altro quella dei tappi è un tipo di plastica di qualità, quindi riciclarli nell'ottica di un'economia circolare è un valore", spiega Giugni. Il fatto che l'industria si stia portando avanti, dice, è un segnale positivo perché avviene prima rispetto a quella che è la scadenza.

Raffaella Giugni ricorda però che al momento la direttiva SUP non può entrare in vigore. Il fatto più grave è che mancano i decreti attuativi e con l'attuale crisi di governo non c'è neanche il modo di prepararli.

"La SUP è stata recepita a gennaio, già in ritardo. Adesso con la crisi di governo non si sa quando saranno realizzati i decreti attuativi per la legge", dice Giugni.

Così, sia la direttiva che la legge Salva-mare non possono entrare in vigore. "È importante ricordare che in questo momento l'efficacia delle due leggi dipenda da questa mancanza", sottolinea Giugni, e conclude: "perché spesso si pensa che una volta che si approva la legge, allora non c'è più nulla di cui preoccuparsi".

Nel frattempo, decine di animali risentono di questo inquinamento. Giugni denuncia che nei grandi cetacei si trova plastica di tutti i tipi, e tra questi tipi di plastica ci sono anche i tappi.