Debole e malnutrita, la balena Wally deve raggiungere l’Atlantico: a rischio la sua sopravvivenza nel Mediterraneo

Scienziati e ricercatori sono in ansia per la sua sopravvivenza. la Balena Wally, avvistata a Ponza ad aprile, nuota nel Mediterraneo senza un’apparente meta. Non solo è debole e malnutrita, ma corre il rischio di spiaggiarsi. L’unica speranza è che riesca a raggiungere l’oceano.
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Gaia Cortese 25 Maggio 2021

È in pericolo, ma non si può nulla per salvarla. Monitorata da una schiera di ricercatori e di scienziati in ansia per la sua sopravvivenza, la balena Wally ha da poco raggiunto le Baleari, ma deve superare lo stretto di Gibilterra per avere una speranza di sopravvivenza.

Dopo aver nuotato nelle acque di Ponza, dove era stata avvistata lo scorso 14 aprile, questo esemplare di balena grigia ha risalito le coste italiane e ha raggiunto le isole Baleari, in Spagna. Percorre circa 60 km al giorno, segue la corrente del Mediterraneo e rallenta solo in prossimità delle foci dei fiumi, dove forse riesce almeno a nutrirsi. Il problema è che Wally è debole e malnutrita e il suo corpo rivela delle ferite di lunga data come i due tagli sulla coda che può essersi procurata impigliandosi in qualche rete.

Wally deve raggiungere le acque dell’Atlantico per poter sopravvivere, ma scienziati e ricercatori sono preoccupati perché la balena si spinge troppo sotto costa e il rischio di rimanere spiaggiata è elevato. Solo lei può salvarsi. Non si può fare nulla per aiutarla. Wally deve ritrovare la sua rotta vero l’oceano.

I ricercatori dell’Istituto Tethys, punto di riferimento, non solo italiano, nello studio e nella tutela dei cetacei, sono in stretto contatto con i colleghi francesi e ora anche con quelli spagnoli, perché Wally, pur essendo debilitata, si sposta velocemente: pochi giorni fa si trovava davanti alla Camargue, poi ha superato Barcellona. La speranza è che imbocchi davvero lo Stretto di Gibilterra.

Per questo un team di studiosi sta seguendo a distanza la balena e controllando costantemente il suo stato di salute attraverso le foto scattate da droni utilizzati per tale scopo. Si sta monitorando il suo dimagrimento giorno dopo giorno e i dati raccolti non sono confortanti. C’è addirittura chi propone l’eutanasia per non prolungarne la sua sofferenza, chi invece consiglia di far fare alla natura il proprio corso. E chi, senza essere uno scienziato o un ricercatore, ha seguito la storia di questa balena, continua a sperare che ci sia un lieto fine.