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Dopo le proteste al liceo Manzoni di Milano i voti dovranno essere spiegati

Niente più voti numerici senza commento. È il compromesso che gli studenti del liceo linguistico Manzoni di Milano hanno ottenuto dopo giorni di proteste. Da ora in poi ogni professore dovrà accompagnare a ciascun voto una spiegazione. L’obiettivo è quello di ridurre il livello di ansia e malessere psicologico diffuso tra gli alunni. Non è l’unica scuola che si sta muovendo in questa direzione, anche a Mestre e Bologna gli istituti superiori valutano soluzioni simili.
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Maria Teresa Gasbarrone 12 Maggio 2023

Una scuola senza voti? No, non è ancora realtà, ma forse potrebbe presto esserlo. Le proteste sollevate dagli studenti di tutta Italia per chiedere una didattica diversa, in grado di ascoltare e comprendere le difficoltà e il disagio psicologico da loro avvertito tra i banchi di scuola (e non solo) stanno producendo i primi risultati.

Al liceo linguistico "Alessandro Manzoni" di Milano l'occupazione studentesca si è conclusa in con una vittoria per gli alunni: i voti continueranno a esistere ma accompagnati da una spiegazione scritta. L'occupazione del Civico Polo Manzoni si è conclusa con un accordo con la preside Maria Rossi: da ora in poi i docenti dovranno "fornire agli allievi un commento in generale a tutti i voti numerici, con particolare necessità di esplicitare il significato in forma narrativa chiara ed esaustiva del voto in condotta".

Come funzionerà

Con questa decisone la scuola ha dato una prima, parziale risposta alle proteste avviate dagli studenti della scuola milanese dopo i risultati allarmanti di un'indagine interna del Collettivo Manzoni Antagonista sulla salute mentale degli alunni.

Dal sondaggio è infatti emerso che uno studente su due non solo non si sente valorizzato dai docenti, ma è fermamente convinto che la scuola abbia un’influenza sulla salute mentale. Una condizione in cui anche lo stesso sistema dei voti, così com'è tradizionalmente concepito, contribuisce al malessere psicologico denunciato: più della metà degli studenti ha anche dichiarato di sentirsi giudicato solo sulla base dei voti e spinto a raggiungere forzatamente l’eccellenza.

Secondo il collettivo, “fondare la scuola su concetti come merito e competitività, alimentando un continuo stato di pressione, trasforma lo studio da accrescimento personale a un'interminabile prestazione”.

Gli studenti del liceo Manzoni hanno anche ottenuto che venga eliminato il voto "1", la calendarizzazione di un massimo di due verifiche, comprese quelle orali, al giorno e l'attivazione di altre iniziative che puntino a creare una "scuola migliore" come l'istituzione di un tavolo di confronto paritetico tra rappresentanti degli studenti e rappresentanti dei docenti sui temi del benessere psicologico e l'organizzazione di corsi per formare i docenti su questi argomenti e altri fondamenta per i ragazzi.

Non solo al Manzoni

In realtà, la scuola milanese non è l'unica ad aver compiuto passi nella direzione di un ripensamento del sistema di valutazione tradizionale basato unicamente su voti numerici.

A Mestre, ad esempio, la dirigente scolastica del liceo classico-scientifico "Giordano Bruno", Michela Michieletto, ha deciso di eliminare, anche se solo temporaneamente, i voti. Nello specifico la sperimentazione durerà un quadrimestre, durante il quale i voti numerici saranno sostituiti con giudizi meno severi e categorici. Resteranno compiti e interrogazioni, ma invece di un freddo numero da 1 a 10 gli alunni riceveranno dei giudizi per esteso, in cui si indicheranno i punti di forza e gli aspetti da migliorare e correggere di ogni studente.

Proteste simili si sono verificate in molte altre scuole, in tutta Italia. Una vera e propria ondata di occupazioni ha interessato gli istituti di Bologna. Tra questi, gli studenti del liceo "Laura Bassi", hanno chiesto la possibilità di carriere alias – che consentono alle persone transessuali di usare il nome scelto in classe – e l’attivazione di corsi formativi per i docenti affinché siano preparati a gestire stati d’ansia e di panico degli studenti.