Dopo Venezia, anche New York si protegge dall’innalzamento del livello dei mari con un sistema di mura e chiuse

Sono iniziati i lavori per innalzare una barriera di protezione in prossimità delle coste della città di New York. La Grande Mela corre ai ripari davanti alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici. Tempeste e uragani, ma anche l’innalzamento dell’acqua di mari e oceani fanno sempre più paura.
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Gaia Cortese 14 Gennaio 2022

Italians do it better. Lo affermava apertamente la cantante Madonna nel 1987  nel video "Papa don't preach", e non aveva torto. Soprattutto quando si parla di barriere architettoniche costruite per difendere le città più minacciate dall’innalzamento delle acque di mari e oceani. Ne sappiamo qualcosa dopo che il MOSE ha difeso efficacemente la città di Venezia quando è stato necessario, e ora anche i newyorkesi si vedono costretti a prenderci d’esempio per proteggere la popolosa Isola di Manhattan.

Negli ultimi anni tempeste e uragani hanno messo a nudo la debolezza di New York di fronte alle condizioni meteorologiche più estreme. Basta andare un po' indietro nel tempo per ricordare come nel 2005 l’uragano Katrina abbia provocato la morte di quasi duemila americani e nel 2012 l’uragano Sandy abbia causato più di 150 decessi, dopo aver allagato anche tutta la regione di New York causando un’innumerevole quantità di sfollati. Nel 2017 è stato il turno di altri due uragani, Irma e Harvey, che insieme non hanno risparmiato altrettante vittime, per arrivare alla scorsa estate quando le tempeste Ida e Henri hanno causato miliardi di dollari di danni alla città e oltre 50 morti.

Non solo. I cambiamenti climatici stanno provocando un progressivo innalzamento del livello dei mari e diverse città costiere sono a rischio, New York compresa. Così, per mettersi al sicuro, la città sta preventivamente erigendo un sistema di mura e chiuse per un costo di 1,45 miliardi di dollari per salvaguardare l’isola di Manhattan. Le statistiche e le previsioni degli esperti, infatti, non lasciano tranquilli: si teme che  entro il 2050 il livello del mare possa salire da 20 a 75 centimetri e che tale aumento possa sommergere alcune zone della città.

Nell’area sud-est di Manhattan i lavori per erigere un sistema integrato di quattro chilometri di parchi rialzati, dighe, argini e paratoie mobili sono già iniziati. L’obiettivo è realizzare una linea continua di protezione contro l’innalzamento del livello del mare dovuto anche alle sempre più violente tempeste provocate dal cambiamento climatico e che si abbattono sulla costa. Al momento una sezione di questo sistema di protezione è già stata ultimata tra la 23esima e la 20esima strada.