
L’inquinamento non è tutto uguale. Nonostante i rifiuti abbiano sempre un impatto negativo sull’ambiente, ce ne sono alcuni, definiti rifiuti pericolosi, che possono provocare seri danni anche alla salute delle persone. Un gruppo di ricercatori dell'Istituto di Fisica interdisciplinare e Sistemi complessi (Ifisc), in Spagna, ha realizzato la prima mappa globale con indicazioni sulla localizzazione di questi rifiuti, per capire come sono distribuiti e in quali aree la gente potrebbe essere più esposta ai loro effetti nocivi. Alcuni Paesi, infatti, rischiano più di altri di subirne le conseguenze.
La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Communications e intitolata “The world-wide waste web”, descrive appunto la rete mondiale dei rifiuti pericolosi. Dei 7-10 miliardi di tonnellate di rifiuti prodotti globalmente ogni anno, 300-500 milioni di tonnellate appartengono alla categoria dei cosiddetti rifiuti pericolosi: si tratta di materiali infiammabili, esplosivi, tossici o che espongono a rischi biologici. Secondo lo studio, soprattutto 28 Paesi sarebbero minacciati dalla cattiva gestione di questa categoria di scarti.
I ricercatori hanno raccolto dati sulla produzione e la movimentazione di 108 tipologie di rifiuti tra il 2001 e il 2019 (escludendo il 2010). L’Italia e l’Europa non risultano tra le aree maggiormente esposte ad alte concentrazioni di rifiuti pericolosi, mentre la situazione è critica per Paesi come il Messico, l’India e la Cina. La Cina, in particolare, è il maggior esportatore di rifiuti pericolosi al mondo.
Tra le sostanze più diffuse e nocive ci sono i metalli pesanti che, se mal gestiti, finiscono per inquinare molti Paesi in via di sviluppo, in cui è facile incontrare discariche abusive a cielo aperto. Ma, senza accorgercene, anche noi maneggiamo quotidianamente prodotti destinati a diventare rifiuti pericolosi: bombolette spray, accendini, pile scariche ne sono un esempio. È dunque importante assicurarsi di smaltire nella maniera più corretta le cose che decidiamo di scartare, seguendo quanto previsto dalla normativa italiana relativamente ai rifiuti speciali.
La nuova mappa globale dei rifiuti può diventare uno strumento utile per ottimizzare la gestione della rete di smaltimento, in particolare dei rifiuti pericolosi, mostrandone le variazioni nel tempo e nello spazio e permettendo di valutare quali sono i fattori sociali ed economici che generano, in alcuni Paesi, situazioni di rischio per l’ambiente e per la salute delle persone.