Sono già due le notizie che raccontano di due persone risultate positive al Covid-19 dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino di Pfizer-BioNTech. Così la nostra vera speranza per un 2021 migliore, ovvero quella di avere un farmaco che ci immunizzasse tutti, potrebbe naufragare. Oppure avevano ragione i no-vax e questa soluzione non ha alcuna efficacia e fa parte di qualche strano piano di qualche oscuro potere (che è comunque forte, lo ricordiamo) per iniettarci chissà che cosa nei nostri poveri corpi. Ma è davvero così? Ovviamente no, a cominciare dal fatto che una delle due è pure risultata essere una fake news. Proviamo allora a capire meglio.
Prima di tutto, partiamo dai fatti. La prima vicenda è stata riportata da molti giornali italiani usando come fonte il quotidiano spagnolo El Paìs. Si sosteneva che un'infermiera spagnola avesse ricevuto la prima dose di vaccino e il giorno dopo fosse risultata positiva al tampone. Non c'è molto da aggiungere e il perché lo vedremo più avanti.
La seconda notizia invece riguarda un infermiere che lavora in due ospedali della città in cui vive, nello stato della California. Il 45enne ha ricevuto la dose di Pfizer-BioNTech il 18 dicembre e racconta di avere scoperto il contagio da SARS-Cov-2 il 24, la vigilia di Natale. Otto giorni dopo l'inoculo del farmaco. Quindi il vaccino non funziona?
Potrebbe essere stato un errore di traduzione o più semplicemente essere un risultato della corsa all'ultima news che spesso e volentieri risulta tossica. Qualsiasi cosa sia accaduta, comunque, la notizia dell'infermiera vaccinata e poi positiva era falsa. Il titolo di El Paìs diceva infatti: "Un'infermiera che ha vaccinato contro il Covid-19 in una residenza di Lleida è risultata positiva al coronavirus" ("Una enfermera que vacunó contra la covid-19 en una residencia de Lleida da positivo por coronavirus").
La donna dunque aveva partecipato alla campagna vaccinale, ma da vaccinatrice e non da ricevente della dose. E 24 ore dopo aver fatto il suo lavoro, è risultata positiva. C'è una connessione tra i due elementi? Ovviamente no. Non è mai entrata in contatto con il farmaco e in quanto infermiera è più esposta al contagio. Tutto qui.
Purtroppo questo è costato la quarantena ad altre 4 infermiere che erano con lei e ai 66 ospiti dell'RSA dove sono stati somministrati i vaccini. Un evento spiacevole, ma anche frequente in questa pandemia. Le probabilità che un anziano abbia contratto il virus sono per fortuna davvero ridotte, dal momento che i vaccinatori indossavano tutti i dispositivi di protezione che ormai sarai abituato a vedere.
Nel grande dibattito provocato dall'arrivo dei vaccini ci stiamo dimenticando un particolare piuttosto rilevante: per raggiungere l'immunità completa sono necessarie due dosi. Inoltre, servono tra i 10 e i 14 giorni prima che il tuo corpo sia riuscito a sviluppare tutti gli anticorpi. Insomma non è una pozione magica che ti rende invincibile non appena bevuta, ma è un farmaco frutto della ricerca e dell'innovazione scientifica e funziona secondo le sue regole e i suoi tempi. Come tutti i prodotti farmaceutici, del resto.
E la dimostrazione è proprio la vicenda dell'infermiere americano. Prima di tutto, devi considerare che il tampone positivo è arrivato 8 giorni dopo l'inoculo del vaccino e quindi l'uomo potrebbe essersi contagiato anche prima di aver ricevuto la dose. Ma anche se il contatto fosse avvenuto in seguito, è normale che non avesse ancora a disposizione tutti gli anticorpi per combatterlo. Per quanto siamo entusiasti dell'arrivo dei vaccini, dobbiamo comunque ricordarci che servirà tempo per ottenere l'immunità di gregge.
C'è infine un ulteriore aspetto che dovresti tenere in considerazione: lo scopo di questi primi vaccini è quello di proteggerti dalla malattia e non dall'infezione. In altre parole prevengono al 95% il Covid-19, ma non è ancora certo se possano evitare un contagio da SARS-Cov-2. Potresti quindi contrarre il virus, ma restare asintomatico e non rischiare tutte le possibili complicazioni della malattia. Per questo motivo, il fatto che una persona possa risultare positiva anche dopo l'iniezione non dovrebbe preoccuparti più di tanto.
Ad ogni modo, la Pfizer ha fatto sapere che studierà il caso dell'infermiere americano e valuterà tutti i dati in suo possesso.
Fonte| Fondazione Umberto Veronesi