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È in arrivo il primo prodotto cosmetico a base di olio di palma sintetico

Palmless, la piattaforma per alternative sostenibili all’olio di palma di C16 Biosciences con sede a New York, sta lanciando il suo primo prodotto. Un olio nutriente, formulato nel laboratorio Manhattan di C16, bioprogettato, prodotto dal lievito, non dagli alberi.
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Valentina Rorato 14 Marzo 2023

Forse non ti sei mai accorto, ma i prodotti di bellezza che hai in bagno potrebbero contenere tutti, o quasi, olio di palma. Potresti trovare scritto sodio lauriletere solfato, sodio lauryl solfato, gliceril stearato o cetil palmitato. Il risultato non cambia. Questo olio vegetale è importante nell’industria cosmetica, proprio come in quella alimentare, purtroppo però la produzione di questa sostanza spesso si basa sullo sfruttamento del territorio e della manodopera. È quindi una splendida notizia che la startup C16 Biosciences stia bioproducendo un’alternativa sintetica all’olio di palma.

L’olio di palma è ovunque, nei vestiti, nello shampoo e anche nel carburante che alimenta le nostre auto. L’industria che lo produce vale 61 miliardi di dollari e ha costi ambientali e sociali drastici: le foreste pluviali dal Costa Rica all'Indonesia vengono distrutte per far posto alle piantagioni di palme da olio, rilasciando anidride carbonica nell'atmosfera e distruggendo gli habitat per le persone e la fauna selvatica in via di estinzione lungo la strada.

Cosa si può fare? Bisogna trovare alternative a un prodotto, che ha performance eccezionali ed è molto versatile. Dunque è un’impresa davvero difficile, ma C16 sta lavorando in questa direzione e proprio nell’ultimo mese ha presentato il suo primo prodotto a marchio Palmless, un olio per viso, capelli e corpo chiamato Save the F-ing Rainforest. Viene realizzato in un laboratorio nel centro di New York.

C16 Biosciences (il nome dell’azienda deriva dall'acido grasso a 16 atomi di carbonio che è un componente significativo dell'olio di palma) produce oli e grassi di nuova generazione per decarbonizzare la catena di fornitura dei prodotti di consumo, a partire da un'alternativa sostenibile all'olio di palma e agli ingredienti derivati ​​dalla palma.

Il loro "olio di palma" è sostenibile, infatti non coinvolge nemmeno le palme (perché deriva dal lievito). Non provoca deforestazione, non mette in pericolo le specie animali o impone pratiche di lavoro disumane. C16 è stata fondata da Shara Ticku, David Heller e Harry McNamara, che si sono conosciuti al corso Revolutionary Ventures al MIT Media Lab. “Abbiamo bisogno di un cambiamento radicale nel modo in cui le cose vengono realizzate”, afferma Ticku, “e la responsabilità che le aziende hanno nel realizzarle. Non ci siamo ancora. Parte del motivo è che non abbiamo avuto alternative praticabili e senza quelle nessuno cambierà. Questa è stata la scusa per l'olio di palma negli ultimi anni".

Questo è il futuro? Sì, lo è, ma ci vorrà tempo. “Almeno per i prossimi anni, è probabile che questi prodotti rimarranno di nicchia a causa della natura complicata dei processi coinvolti. Faticheranno a competere sul prezzo con l'olio di palma naturale e quindi non dovrebbero fornire una parte sostanziale del consumo globale".

Fonte | Harvard Business School