È italiana la prima batteria a CO2 del mondo “sostenibile e riciclabile”: per immagazzinare energia bastano acqua e anidride carbonica

La startup italiana Energy Dome ha da poco installato il suo primo impianto a batterie CO2 in Sardegna. L’innovativo sistema, sostenibile e riciclabile anche nei suoi componenti, utilizza anidride carbonica e acqua per generare e immagazzinare energia pulita, che può poi alimentare impianti eolici o fotovoltaici.
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Martina Alfieri 20 Giugno 2022

Un team italiano potrebbe avere trovato un’alternativa sostenibile rispetto alla batterie basate sull’utilizzo del litio e del cobalto, materiali rari e dal notevole impatto ambientale. Si tratta di una batteria alimentata a CO2, completamente sostenibile e riciclabile. Proprio a giugno è entrato in funzione il primo impianto a batterie ad anidride carbonica in Sardegna realizzato dalla startup Energy Dome.

Acqua e diossido di carbonio sono essenzialmente le due componenti che permettono al sistema – progettato per durare 30 anni – di funzionare: in sintesi, la CO2 viene inizialmente immagazzinata in una grande cupola sigillata, prima di essere compressa e resa liquida, mentre il calore derivante dalla compressione viene conservato per essere utilizzato in seguito. Successivamente, nella fase di scarico, lo stesso calore viene sfruttato per fare evaporare l'anidride carbonica, che torna nuovamente verso la cupola allo stato gassoso ed alimenta una turbina in grado di generare l’energia che verrà poi immagazzinata e messa in rete.

Durante il suo funzionamento, questo sistema a ciclo continuo non produce alcuna emissione.

"Ironicamente, usiamo la CO2 per far funzionare il nostro sistema", spiega il fondatore Claudio Spadacini. "Il sistema è completamente chiuso; non aggiungiamo emissioni all'atmosfera. La batteria a CO2 è totalmente sostenibile e riciclabile. Utilizziamo solo acciaio per produrre la batteria a CO2, e usiamo l'acqua solo una volta per riempire il serbatoio. Non utilizziamo altra acqua durante il funzionamento della batteria a CO2, e utilizziamo solo una piccola quantità di CO2 per caricare la batteria all'inizio, senza alcun consumo di anidride carbonica durante il funzionamento".

Il principale vantaggio di questo impianto, che può essere anche associato facilmente a sistemi di produzione eolici e solari, è quello di “nutrirsi” di CO2 che, come ben sappiamo, è purtroppo molto più diffusa rispetto a materiali costosi e difficili da reperire come litio e cobalto. Inoltre anche la durata della batteria, stimata intorno alle 10 ore, sembra renderla competitiva.

La speranza del team di Energy Dome – come ha raccontato Spadacini – è quella di riuscire a offrire su larga scala una soluzione di batteria più sostenibile e meno impattante sulle risorse naturali del Pianeta, che faciliti la transizione verso l’utilizzo di energia pulita e rinnovabile:

Ora possiamo offrire una risposta al problema più urgente del nostro tempo: il cambiamento climatico. La nostra tecnologia rivoluzionaria, la batteria a CO2, è ora disponibile in commercio per rendere l'energia rinnovabile economicamente vantaggiosa e distribuibile su scala globale".