
Le immagini del suo salvataggio avevano fatto il giro del mondo. Il koala Lewis che aveva cercato rifugio su un albero circondato dalle fiamme era stato tratto in salvo da una donna che ne aveva sentito l’urlo disperato e, senza pensarci troppo, lo aveva portato in salvo avvolgendolo nella stoffa della sua camicia. Il koala era stato poi affidato alle cure del vicino ospedale di Port Macquarie, dove negli ultimi giorni sono stati soccorsi oltre trenta animali. Lewis però non ce l’ha fatta. Il suo corpo riportava gravi ustioni e l’intervento dei veterinari del centro di recupero non ha potuto fare molto per salvargli la vita.
Sulla pagina Facebook dell'ospedale di Port Macquarie viene riportato che i veterinari hanno deciso di addormentare il koala a causa delle gravi condizioni in cui si trovava. In caso di ustioni può capitare che ci sia un iniziale miglioramento dello stato di salute, e così era capitato anche con Lewis. Tuttavia, spesso accade che sia solo un miglioramento temporaneo e che poi le cose vadano per il peggio. E così purtroppo è accaduto anche per Lewis.
Lewis non è l'unica vittima. Oggi se ne contano purtroppo circa 350 tra gli esemplari di koala della riserva naturale del Lago Innes, con almeno il 75% del loro habitat andato completamente in fumo a causa degli incendi che in questi giorni hanno devastato la parte orientale del continente australiano.
I koala sono una specie già a rischio di estinzione a causa della perdita del loro habitat, della difficoltà a procacciarsi nutrimento (si cibano unicamente di foglie di eucalipto), delle malattie, del bracconaggio e dei cambiamenti climatici che hanno portato in Australia fenomeni quali la siccità e una crescente desertificazione.