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È più inquinante abbattere San Siro e ricostruire o riqualificare aree dismesse con due nuovi stadi? Ecco la risposta

È sorto un dubbio amletico. Visto che la questione Stadio a Milano va avanti ormai da diverso tempo, e con sempre nuovi aggiornamenti, ci siamo posti queste domande. È davvero impossibile provare a riqualificare l’intera area e lo stadio attuale? Davvero esiste il rischio di abbandonarlo e di fare avere alla città di Milano, in futuro, tre stadi. Quali possono essere gli impatti ambientali?
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Mattia Giangaspero 14 Marzo 2023
Intervista a Paolo Pileri Docente ordinario di pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano

E… Questa è una bella domanda vero? Come sarebbe bello avere subito una risposta. Paolo Pileri, docente di Pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano quando è iniziato il dibattito sullo stadio nuovo per Milan e Inter si era espresso così:  "La demolizione-ricostruzione del Meazza varrebbe il 5% delle emissioni dell’intera città. Per compensare l’anidride carbonica del progetto bisognerebbe trasformare a bosco 210 ettari di aree urbane." Adesso riproponiamo la domanda: "Nuovo stadio si, nuovo stadio no?" Da quando si è iniziato a parlare della costruzione di un "nuovo Meazza" è cambiato qualcosa, il Comune ha frenato e le due società sportive hanno sentito il contraccolpo reagendo di conseguenza: "Cambiamo zona, ci separiamo e da uno stadio nuovo, ne facciamo due."  E noi aggiungiamo: "E da una zona con nuovi lavori inquinanti, ce ne saranno potenzialmente due". Allora, per non perderci in troppe chiacchiere da bar, andiamo dritti al sodo. Abbiamo pensato di sentire proprio il docente del Politecnico di Milano Paolo Pileri, dopo quanto aveva espresso qualche anno fa,  per capire se quel che sta accadendo rischia di avere un impatto maggiore sull'ambiente.

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Fonte: Populous
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Fonte: Populous

Partiamo da un tema che ormai sembra certo: Milan e Inter vogliono fare uno stadio e non vogliono San Siro, ma uno stadio nuovo. Allora volevo chiederle, qual è il suo pensiero tecnico nella progettazione di nuove strutture? 

"Io però partirei da un punto che lei purtroppo mi ha tagliato via, ovvero dato che le due società vogliano uno stadio nuovo… No io non do per scontato questo perchè, anche parlando con miei colleghi strutturisti del Politecnico non ci sono prove che lo stadio attuale sia in degrado e stia cadendo. Non dobbiamo, immedesimandomi nel Comune, essere pronti a soddisfare il desiderio di terzi di avere uno stadio, o adesso si discute anche per due stadi, in due zone diverse. Si possono fare se ci sono prove scientifiche riguardo ai benefici ambientali delle aree e poi della città, non per cruccio. Non possiamo permetterci di cominciare a ragionare, e lo dico con ferma chiarezza, su alternative dimenticandoci la possibilità di recuperare lo stadio che già abbiamo. Questa penso sia l'unica ipotesi e io non mi muovo da questa. Non ci sono le evidenze strutturali e manutentive insormontabili che dicono che lo stadio Meazza vada eliminato. In questo momento con tutte le preoccupazione ambientali e climatiche, con Milano che vuole essere il faro del clima per tutta l'Italia, non si può pensare di fare un'operazione di questo tipo. È evidente che, se si dovesse tornare alla soluzione di prima delle due società, cioè abbattere e ricostruire, noi abbiamo già verificato che ha dei costi ambientali drammatici."

Farne altri due in due luoghi, che anche se fossero luoghi da bonificare…, con poi la permanenza di San Siro che da Cattedrale del calcio diventerà una Cattedrale del deserto, sarebbe da matti. E oltre ai costi ambientali da pagare, anche i costi economici di manutenzione del Meazza sarebbero da capogiro. Meazza fantasma diventerà un problema sociale ed estetico, comincerà a degradarsi e perdere pezzi.

"Per questo motivo anche credo che il punto fermo sia quello di riqualificarlo. Gli stessi due club hanno, poi, dichiarato che in futuro non ci sarà mai un numero di spettatori superiore a quello che può contenere l'attuale struttura e per questo motivo un domani non servirà costruire per una capienza maggiore. "

Sulla riqualificazione dello stadio che quindi diventa una battaglia soprattutto ambientale, oltre che storica, volevo farle un'altra domanda. Facciamo finta che Inter e Milan accettino e iniziano a riqualificare del tutto lo stadio, al punto tale che i lavori diventano quasi simili a quelli che vengono richiesti per uno stadio nuovo. Non crede sia impattante ugualmente? E magari questa riqualifica non comporti la creazione di parti di verde che il nuovo progetto invece prevede. Perchè ricordiamo che intorno allo stadio Meazza c'è cemento per metri e metri. Cosa crede debba essere riqualificato, da un lato incidendo meno a livello ambientale, ma dall'altro ammodernandolo anche dal punto di vista energetico chiaramente?

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"Quello che posso dirle è questo: È un po' bizzarro che sia stato io a fare due conti sull'impatto emissivo di CO2 ai tempi e non l'abbiano fatto le due società con uno staff di super architetti e ingegneri che avevano e anche il Comune di Milano, che tra l'altro si è dimenticato di chiederlo agli stessi club. Questa domanda che giustamente lei pone è una domanda che dovrebbe essere posta dalle istituzioni. Lo scenario dovrebbe essere questo: "Fatemi una valutazione, ditemi come volete recuperare San Siro, qual è l'impatto ambientale dei due-tre scenari di recupero e insieme decidiamo come procedere". Questo deve essere una linea seria che deve comandare questi maxi progetti."

Se volessero cambiare l'impianto di areazione interno o se volessero riverniciarlo o cambiare le coperture e ovvio che comunque faranno delle operazioni con degli impatti significativi. Io credo che il tema più delicato riguarda le masse di cemento che compongono lo stadio e la loro eventuale rimozione. Stiamo parlando, in questo caso, di 375milioni di kg di cemento armato. Quindi fare nuove masse di cemento molto probabilmente sarebbe più impattante rispetto a cambiare il sistema di areazione. Poi questi sono tutti esempi che le sto facendo. I due club nei progetti devono fare due conti su quali sono le impronte emissive in tutti gli scenari possibili e poi procedere.

"Poi purtroppo dobbiamo fare una critica al Comune, non solo perchè non ha preteso questo, ma anche perchè in questo momento, dove le due squadre vogliono procedere fuori dal centro città di Milano, non si sta imponendo nel modo corretto. Sa perchè? Le due società anche se vanno fuori dal centro città di Milano, sempre a Milano restano ed è strano che il Comune non si imponga. Non dobbiamo dimenticarcelo, il Sindaco di Milano è anche sindaco Metropolitano, quindi anche fuori da Milano, con un'azione politica, ha la possibilità di imporre le regole che crede siano corrette."