Ecosia, il motore di ricerca che promette di ripiantare un milione di alberi in Amazzonia

Lanciato nel 2009 in occasione della conferenza Onu sui cambiamenti climatici di Copenhagen, il motore di ricerca Ecosia si propone di destinare l’80% dei ricavi pubblicitari in progetti di riforestazione in tutto il mondo e di fronte all’emergenza incendi nella foresta amazzonica ha annunciato di voler piantare un milione di alberi nuovi in più in Brasile.
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Federico Turrisi 27 Agosto 2019

Le immagini degli incendi e del fumo, visibile perfino dallo spazio, che stanno divorando la foresta amazzonica hanno sconvolto il mondo intero. Per aiutare in qualche modo il sempre più sofferente polmone verde del pianeta è sceso in campo anche il mondo della tecnologia. Di sicuro sai che cos'è un motore di ricerca. Il più famoso, quello che molto probabilmente utilizzi ogni giorno per navigare sul web, è Google. Ce n'è uno però che è un po' più particolare. Si chiama Ecosia, e nelle intenzioni dei suoi creatori ha come obiettivo quello di ripopolare di nuovi alberi il pianeta.

Ecosia è nato in Germania (grazie anche alla collaborazione di Yahoo e del Wwf) il 7 dicembre 2009, in concomitanza della conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici di Copenhagen. Come ogni motore di ricerca, i suoi ricavi provengono soprattutto dalla pubblicità. Ebbene, fin dalla sua fondazione Ecosia si impegna a donare l'80% dei proventi ricavati dalla pubblicità online per sostenere progetti di riforestazione in tutto il mondo, compresa l'Amazzonia. Quest'ultima regione, come sai, nelle ultime settimane sta registrando un aumento significativo degli incendi dolosi che non fanno altro che accelerare il processo di deforestazione.

Il motore di ricerca tedesco non è rimasto a guardare e in risposta all'emergenza incendi nelle regioni amazzoniche ha promesso di piantare un milione di nuovi alberi in più in Brasile. Sarà l'onda dell'emotività di fronte al dramma che si sta consumando nella foresta pluviale più grande del mondo, Ecosia nei giorni in cui l'Amazzonia era in preda alle fiamme ha fatto registrare un aumento vertiginoso degli utenti, fino a toccare punte del 1150% in più rispetto alla media.