Eleonora Giorgi guarita da una polmonite insorta dopo la chemioterapia: perché può succedere e come si cura

Eleonora Giorgi, attrice e regista, è tornata a parlare sui social dopo un lungo silenzio causato dalle conseguenze di una polmonite, insorta dopo un primo ciclo di chemioterapia per contrastare il tumore al pancreas. Questi trattamenti, infatti, finiscono per indebolire le difese immunitarie esponendo i pazienti al rischio di maggiori infezioni.
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Kevin Ben Alì Zinati 22 Febbraio 2024
* ultima modifica il 10/03/2024

Nell’epoca in cui è più strano non dare voce alla propria vita attraverso i social, il lungo silenzio di Eleonora Giorgi ha fatto parecchio rumore.

Dietro però c’erano una polmonite e un’infezione arrivate in seguito ai trattamenti necessari per contrastare il tumore al pancreas di cui è affetta.

L’ha spiegato la stessa attrice in un video pubblicato sul proprio canale Instagram, raccontando che subito dopo il primo ciclo di chemioterapia ha cominciato ad accusare febbre e tosse che non avevano una motivazione ben precisa finché non è stato tutto più chiaro.

La Giorgia era stata colpita da “una bella polmonite da abbassamento immunitario. Sono ricomparsa perché finalmente sono guarita”.

Non è stata ricoverata ma per quindici giorni ha dovuto sottoporsi a un percorso farmacologico a base di antibiotici“Poi ho dovuto fare degli interventi per i vari perfusori per la chemio perché c'era stata un’infezione. Ho fatto una piccola operazione. In due, tre giorni ho fatto anestesia, contrasti, ancora anestesie. Insomma, sono stati giorni un po' faticosi ha continuato.

Niente di strano, purtroppo. La polmonite infatti è uno dei possibili rischi connaturati ai trattamenti chemioterapici. I farmaci utilizzati per contrastare certe forme di tumore hanno lo scopo di bloccare la replicazione delle cellule cancerose inducendole così alla morte ma spesse volte hanno ripercussioni anche su alcuni tipi di cellule sane.

Tra le più suscettibili, in particolare, ci sono appunto quelle del sistema immunitario che viene così indebolito lasciando campo aperto alle infezioni.

Non a casa, infatti, dopo cicli di chemioterapia i paziente a volte vengono sottoposti anche a trattamenti mirati proprio a rafforzare il sistema immunitario. Sto parlando di terapie di supporto ma anche di scelte di vita più sane, da un’alimentazione ricca di vitamine e sali minerali all'attività fisica regolare.

Può succedere, tuttavia, che in questa fase di indebolimento delle difese immunitarie, agenti patogeni esterni inneschino infezioni e malattie come la polmonite.

Nei soggetti immunodepressi di solito gli organismi responsabili di queste malattie sono diversi da quelli che colpiscono le persone sane.

Lo Pneumocystis jiroveci, per esempio, è un fungo che può vivere nei polmoni di soggetti in buone condizioni di salute ma che, in presenza di difese immunitarie ridotte, può innescare una infiammazione acuta a carico dei polmoni.

Un discorso vale anche per altri miceti come l’Aspergillus e la Candida, batteri come Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae e Haemophilus influenzae.

Come raccontato da Eleonora Giorgi, in molti casi non è necessario il ricovero in ospedale ma è sufficiente un trattamento farmacologico da seguire a casa e basato sull’assunzione di farmaci antibiotici, in alcuni casi anche antimicotici o antivirali.

Fonte | Msd Manuals

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