
Il Parco Nazionale delle Galapagos, patrimonio mondiale dell'Unesco, è stato colpito da una terribile epidemia di influenza aviaria. I casi sono stati scoperti dopo le segnalazioni di uccelli marini, pinguini e cormorani visibilmente malati che si aggiravano sulle isole.
Questa epidemia di influenza aviaria sta mettendo a repentaglio non solo l'ecosistema delle isole, ma anche le preziose specie di uccelli che vi abitano. Ricordiamo che le Galapagos ospitano un totale di 78 specie di uccelli nativi ed endemici, secondo il ministero dell'Ambiente dell'Ecuador, ministero che, tra l'altro, ha istituito un comitato tecnico interistituzionale per adottare misure preventive per la sicurezza degli animali.
Purtroppo non è un'isolata epidemia locale. L'influenza aviaria H5N1 è diventata una minaccia globale, con casi che si manifestano tutto l'anno in tutto il mondo. Gli esperti ritengono che sia la più grande epidemia mai vista. Come è noto, non esiste una cura per l'influenza aviaria, e il virus può diffondersi tra gli uccelli selvatici e anche nel pollame domestico, come anche può contagiare l'essere umano. L'epidemia ha già colpito diverse specie di mammiferi, come visoni d'allevamento, gatti e leoni marini.
Nel frattempo, l'Europa guarda con crescente preoccupazione alla diffusione del virus. Anche negli Stati Uniti e in Canada, si registrano un numero crescente di casi, con un record di 50 milioni di uccelli morti a causa dell'influenza aviaria.
L'arcipelago delle Galapagos è rinomato per le sue specie di uccelli uniche e colorate, tra cui la sula piediazzurri (con i suoi bizzarri rituali di accoppiamento), e pinguini, cormorani e albatri endemici.
È importante sottolineare che le Galapagos sono state fondamentali nello sviluppo della teoria dell'evoluzione di Charles Darwin. Nel 1835, il naturalista inglese Darwin visitò queste isole remote e studiò i fringuelli e gli uccellini locali, mettendo a punto la sua rivoluzionaria teoria dell'evoluzione.