La scarsità di cibo ha portato il governo del Namibia a prendere una decisione alquanto controversa per l'essere umano, ma soprattutto irrispettosa per gli animali, ovvero quella di abbattere 723 animali selvatici, tra cui 83 elefanti, per distribuire la carne alle comunità colpite dalla fame. A conferma la crisi di cibo presente nel Paese africano sono state direttamente le Nazioni Unite. La Namibia ha esaurito l'84% delle sue riserve alimentari tra fine giugno e inizio luglio 2024, e circa il 50% della popolazione affronterà alti livelli di insicurezza alimentare nei prossimi mesi. La causa di questa carenza di cibo è ancora una volta la crisi climatica e il problema di siccità che ha rovinato campi e coltivazione di ortaggi, frutta e verdura, ma anche e soprattutto mais e grano.
Il governo adesso sarà obbligato ad abbattere animali come elefanti, ippopotami, bufali, gnu blu e zebre. Alcuni di questi animali sono presenti nella lista degli animali in via d'estinzione e questo sicuramente è il fattore che preoccupa più di tutti. Anche se la scelta di procedere in questa direzione è dettata da un problema di scarsità alimentare, la soluzione sarebbe potuta essere differente. Per esempio: perché non richiedere scorte e aiuti alimentari a livello internazionale? In questo modo l'impatto sulla biodiversità animale sarà devastante. Tuttavia, il governo namibiano sostiene che la misura è necessaria per affrontare l'emergenza alimentare e che verranno prese precauzioni per minimizzare l'impatto ambientale.
L’operazione di abbattimento avrà come obiettivo una varietà di animali selvatici, tra cui:
Al momento dell'annuncio, 157 animali sono già stati abbattuti da cacciatori professionisti e aziende appaltatrici, producendo oltre 56.800 chilogrammi di carne.
Fonte | The African Mirror