Dopo giorni di caldo anomalo a settembre, dove sono stati raggiunti anche i 32°C in città, tornano i temporali sul Nord Italia. Già a partire dalla notte del 12 settembre è scattata l'allerta arancione in Lombardia e gialla per quanto riguarda Milano. Ma è soprattutto per oggi, mercoledì 13 settembre 2023, che sono attesi i rovesci più importanti. È probabile che queste precipitazioni interrompano le ondate di calore che si sono susseguite durante questi ultimi mesi, ma è ancora presto per poter elaborare previsioni definitive.
Piogge sparse di bassa o media intensità potrebbero dunque verificarsi sulla pianura Lombarda, Veneta e in Piemonte. Non si tratta più dei nubifragi e dei violenti temporali a cui abbiamo assistito nell'estate del 2023, ma di situazioni che non dovrebbero rivelarsi particolarmente critiche. La Protezione Civile ha diramato l'allerta gialla per l'area nord orientale e occidentale della Lombardia, mentre arancione per quanto riguarda le Prealpi Varesine e Occidentali.
È giallo anche il nodo idraulico di Milano. Sorvegliati speciali sono dunque Seveso e Lambro per i quali previsto un costante monitoraggio dei livelli idrometrici in vista di possibili esodazioni.
In città inoltre vige ancora l'ordinanza del sindaco che vieta l'ingresso nei grandi parchi durante le allerte meteo. Il timore infatti è per la possibile caduta di alberi, sui quali sono tuttora in corso le verifiche di stabilità e sicurezza. É inoltre raccomandato di non stazionare vicino a piante con segni di danneggiamento e sotto le impalcature di cantieri, dehors e tende.
Va detto comunque che sono attesi venti abbastanza deboli, oltre a un generale calo delle temperature anche di 4°C rispetto ai giorni precedenti.
Il maltempo potrebbe durare fino a sabato, arrivando a interessare anche il Centro Sud con qualche rovescio in Campania. A partire da domenica, dovrebbero esaurirsi le piogge ma con il termometro che rimarrà attorno ai 26-27°C, con punte di 29°C a Roma e in Sicilia. È comunque ancora presto per capire cosa possiamo attenderci dall'autunno in arrivo. Molto probabilmente, la tendenza sarà verso l'instabilità, esattamente come accaduto durante l'estate.
Luglio 2023 è stato il mese più caldo mai registrato in termini di temperatura media globale. Lo hanno dichiarato l'Organizzazione meteorologica mondiale e il Copernicus Climate Change Service che hanno constatato come, durante i primi 23 giorni del mese, la temperatura media globale sia stata di 16,95°C. Un dato molto di sopra dei 16,63°C, registrato a luglio 2019, che aveva detenuto il record fino ad oggi.
Durante luglio 2023 è stata anche superata per diverse volte la soglia dei +1,5°C di aumento della temperatura rispetto all'epoca pre-industriale, ovvero il limite che si sono dati i Paesi dell'Onu ed entro il quale le conseguenze del cambiamento climatico saranno più facilmente gestibili.
La prima settimana di luglio 2023 è stata la settimana più calda mai registrata nella storia a livello globale. Lo ha annunciato l'Onu, ribadendo come ormai "siamo entrati in un territorio inesplorato" e dobbiamo attenderci altri record di caldo già nei prossimi mesi. Il principale responsabile è El Niño, un fenomeno climatico che provoca un forte riscaldamento delle acque dell'Oceano Pacifico. Per ben tre volte in quattro giorni abbiamo infatti superato la temperatura media superficiale della Terra di 17°C, arrivando fino a 17,23°C.
Come sarà l'estate 2023, quindi? Quel che possiamo dire è che siamo appena all'inizio e per questo ancora non possiamo sapere con certezza come sarà dal punto di vista metereologico. La fine della primavera si è rivelata più fresca e più piovosa rispetto a quanto accaduto lo scorso anno: nel 2022 infatti l'anticiclone africano era arrivato a maggio e aveva stazionato sul nostro Paese fino a settembre.
Qualche avvisaglia del futuro però c'è già e a dominare sono proprio le conseguenze della crisi climatica. In Vietnam, ad esempio, ad aprile è stata registrata la temperatura più alta di sempre: 44,1 °C, superando anche il record di 43,4°C toccato nel 2019. La situazione era talmente grave, che le autorità hanno consigliato a tutta la popolazione di rimanere in casa almeno durante le ore centrali della giornata.
Ma anche la Spagna non è stata da meno, se pensi che l'ultima settimana di aprile è stata la più calda mai avuta in quel mese. In tutto il Paese le temperature sono state superiori di 10-15°C rispetto alla media stagionale per diversi giorni, arrivando a toccare i 38,4 °C all'aeroporto di Cordoba. Nello stesso periodo, alcune città del Marocco superavano i 41 °C.
Questi record negativi, che si ripercuotono sul tuo benessere e sulla tua salute, hanno una causa principale: il cambiamento climatico. Fino ad ora era stato il 2016 l'anno più caldo in assoluto, ma secondo l'Organizzazione meteorologica mondiale stiamo per superarlo: il periodo 2023-2027 potrebbe rivelarsi rovente, come diretta conseguenza dell'effetto combinato di riscaldamento globale e ritorno di El Nino sull'Oceano Pacifico. C'è un rischio del 98% che uno dei prossimi cinque anni si riveli uno dei più caldi dalla fine del 19esimo secolo, oltre al fatto che abbiamo il 66% delle possibilità di raggiungere i famosi 1,5 gradi di aumento della temperatura globale rispetto all'epoca pre-industriale.
Che il Pianeta si stia riscaldando non è una novità. Sembra sia stato persino superato il record assoluto di temperatura massima mai registrata al mondo: si tratta degli oltre 56°C di Furnace Creek nella Death Valley in California, il 10 luglio 1913. Ma se quello era stato un caso isolato, ora sempre più di frequente nella medesima zona si superano i 54°C.
In Italia il record di caldo era stato toccato il 12 agosto 2021, quando a Floridia, frazione del comune di Siracusa, erano stati toccati i 48,8°C a causa dell'anticiclone africano Lucifero che in quei giorni stazionava sul nostro Paese. Già due anni fa infatti eravamo alle prese con temperature sempre più elevate, e non è un dato da sottovalutare il fatto che il 2022 sia stato l'anno più caldo mai registrato in Italia e l'estate più torrida mai vissuta in Europa. L'anno più caldo nel Vecchio Continente è stato invece il 2020. Tutte date molto ravvicinate, come puoi notare facilmente, che dimostrano un trend in crescita.
"Tutte le estati più calde degli ultimi due secoli sono concentrate dopo gli anni Duemila – aveva spiegato Andrea Giuliacci, meteorologo e climatologo, in un'intervista a Ohga. – Il clima, inoltre, si sta estremizzando: rispetto al passato si passa con molta più velocità da un evento estremo all'altro, da lunghi periodi in cui non piove a giornate in cui cade tutta la pioggia di una stagione".
Le ondate di calore e gli eventi estremi rappresentano uno degli impatti più diretti che la crisi climatica ha sulla tua vita e continuando di questo passo sono destinati ad aumentare. Sarà davvero fondamentale riuscire ad abbattere le emissioni entro il 2030 e raggiungere il net zero per il 2050, abbandonando i combustibili fossili e riducendo drasticamente la mole di rifiuti che produciamo ogni giorno.
Da un lato l'anticiclone africano che prosegue la sua corsa verso l'Europa Centro-Settentrionale, dall'altro lato un vortice balcanico che causerà calo delle temperature su buona parte dell'Italia. Non sembra quindi esserci spazio per la quarta ondata di calore dell'estate 2023, ma solo per un'instabilità meteorologica che è diventata quasi una costante degli ultimi mesi.
Le regioni interessate dalla depressione sono soprattutto quelle del Nord est e del versante adriatico, che già da questa mattina dovrebbero aver notato qualche grado in meno sul temometro. La bassa pressione si dirigerà poi verso la costa ionica, provocando precipitazioni rapide su Abruzzo, Salento, Calabria e Sicilia. Per Martedì 5 settembre è atteso un ulteriore calo delle temperature che colpirà in particolare Lombardia, Piemonte e Sardegna. Sui rilievi potrebbero registrarsi fino a 6-8°C in meno.
Ma questo primo sentore di autunno è solo temporaneo. Già da mercoledì 6 settembre è atteso il ritorno del caldo e di un tempo più stabile soprattutto al Centro-Nord, a causa della perdita di energia del vortice balcanico. A partire da giovedì 7 settembre l'alta pressione tornerà a dominare e garantirà una fase di stabilità con tempo soleggiato e temperature superiori alla media stagionale.
Forse non lo sapevi, ma questo scenario di instabilità dominato dalle conseguenze della crisi climatica sta dando filo da torcere anche agli aerei. Aumentano infatti gli episodi di turbolenze, che si verificano più facilmente in estate quando le masse d'aria calda che si stabilizzano su un'area si scontrano con masse d'aria fredda che invece si muovono in quota. Questo costante alternarsi di cicloni e anticicloni sta rendendo lo scontro molto più probabile e frequente rispetto a prima. Non vi sono al momento ripercussioni sulla sicurezza degli aerei o sulla salute dei passeggeri, è semplicemente un altro esempio di come il cambiamento climatico e il riscaldamento globale siano ormai visibili in tutte le nostre attività.
A partire da venerdì 1 settembre 2023 tornerà il caldo. Dopo una settimana iniziata con temporali molto intensi e con un rapido abbassamento delle temperature, il termometro riprenderà a salire nel fine settimana con l'arrivo di un anticiclone africano. Ci aspetta la quarta ondata di calore dell'estate 2023? Dal punto di vista del meteo, la giornata da guardare con più attenzione è martedì 5 settembre, quando potremmo avere un ritorno del caldo record: in Sardegna sono attesi fino a 40°C. Ma come mai si passa da un clima africano, a temporali autunnali con le prime nevicate a Sestriere, e poi di nuovo picchi di aria bollente? La risposta potrebbe trovarsi nella teoria dei colpi di frusta climatici, che prevede il passaggio da un evento estremo a un altro. La causa principale è il riscaldamento globale, come ormai dovremmo aver ben chiaro.
Agosto quindi terminerà con una giornata qualche grado al di sotto della media, ma solo per prepararsi al fronte di alta pressione che sta arrivando dall'Africa e che si muoverà lungo il versante centro-occidentale del mar Mediterraneo. In Italia si farà sentire a partire dal weekend, sebbene già venerdì 1 settembre potresti avvertire un leggero aumento del caldo. Già in Sardegna e in Sicilia si potrebbero toccare i 32°C.
Ma è tra domenica 3 e marcoledì 6 settembre che potrebbe arrivare il picco di calore in tutta la penisola, interessando soprattutto le regioni del Centro, del Sud e le isole maggiori. Per lunedì 4 settembre sono previste massime di 29°C lungo le regioni dell'arco alpino e in Liguria, 33°C al Centro a partire dall'Emilia-Romagna e 35°C al Sud, con punte anche di 37°C. Martedì la colonnina di mercurio potrebbe salire ancora di un paio di gradi in tutta Italia e in Sardegna si potrebbero raggiungere i 40°C.
Il metero rimarrà caldo e soleggiato probabilmente per tutta la prossima settimana, ricordandoci quindi che non è ancora tempo di archiviare l'estate e che l'autunno 2023 che ci aspetta sarà probabilmente altamente instabile.
Ma cos'è la teoria dei colpi di frusta climatici? Secondo questa teoria, il riscaldamento globale e il cambiamento climatico stanno dando luogo a una forte instabilità meteorologica che provoca il brusco passaggio da un evento estremo a un altro. È già successo ad esempio per l'alluvione in Romagna, che arrivava dopo un lungo periodo di siccità. Un altro esempio sono proprio gli alti e bassi di quest'estate, quando siamo passati dai record di caldo e grandine e nubifragi molto violenti. Nel futuro prossimo questi episodi eccezionali potrebbero aumentare in frequenza e intensità fino a diventare la nostra nuova normalità, quella in tempo di crisi climatica.
L'unico modo per mitigare le conseguenze del cambiamento climatico, per renderle meno impattanti e disastrose, è attuare subito una riduzione delle emissioni inquinanti, soprattutto quelle derivanti dai combustibili fossili. Il 21 settembre prossimo si celebra lo Zero Emissions Day per sensibilizzare le persone sull'importanza di ridurre il nostro impatto soffocante sul Pianeta.
Allerta rossa in Lombardia e arancione in altre 6 regioni, un violento nubifragio a Genova dove sono caduti 155 millimetri di acqua in poche ore, linee ferroviarie bloccate nei pressi di Novi Ligure, mentre in Savoia, appena al di là del confine francese, è caduta una frana che ha interrotto la linea dell'alta velocità. Lunedì 28 agosto 2023 il ciclone poppea è ufficialmente arrivato in Italia ponendo fine alla terza ondata di calore dell'estate 2023 e minacciando grandinate, raffiche di vento molto forti, downburst e altri possibili eventi estremi. Come da previsioni, il ciclone si è trasformato in un uragano mediterraneo, o medicane. La causa sta principalmente nell'aumento delle temperature dei nostri mari che, soprattutto nel nord ovest, supera anche di 4 gradi la media stagionale.
Si parla di medicane, o uragano mediterraneo, per distinguerlo da quelli che si formano nel Golfo del Messico o nell'Oceano Pacifico e che raggiungo un diametro anche di 500 km, mentre nel nostro caso di ferma a 100 km. È comunque una formazione che presenta un nucleo molto caldo all'interno di un sistema di bassa pressione. Affinché si generi, è necessario che la temperatura superficiale dei mari sia elevata, accumulando una grande quantità di energia termica che si trasforma poi in cinetica e dà vita al moto vorticoso degli uragani, appunto.
Trovando tutte le condizioni favorevoli, il ciclone Poppea è diventato un medicane, scatenando una tempesta che il Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare ha ribattezzato Rea. Tra la sera di domenica 27 agosto e la giornata di lunedì 28 agosto la tempesta ha investito soprattutto le regioni nord occidentali con temporali, piogge intense e nubifragi. Tra martedì 29 e mercoledì 30 agosto, il maltempo si sposterà verso il nord est e le regioni del Centro, raggiungendo ad esempio Emilia-Romagna, Toscana e Umbria. Al sud saranno interessate soprattutto Campania e Calabria.
Questo scenario, come già anticipato, porterà a un repentino calo delle temperature che da un lato garantiranno un po' di sollievo dopo il caldo record della scorsa settimana, dall'altro lato ci mostrano, di nuovo, come la crisi climatica stia favorendo una forte instabilità meteorologica. Lo confermano diversi istituti di ricerca, nonché lo stesso IPCC, il gruppo intergovernativo dell'Onu che studia i cambiamenti climatici.
Il ciclone Poppea dovrebbe esaurire la sua azione mercoledì 30 agosto, mentre per giovedì 31 agosto è previsto un ritorno dell'alta pressione. Ma dopo averci fatto compagnia per tutta l'estate, è probabile che questa instabilità caratterizzerà anche l'autunno 2023. La responsabilità di eventi estremi che si susseguono con sempre maggiore frequenza è da ricercarsi nell'azione dell'essere umano sul Pianeta e in particolare nell'enorme quantità di emissioni inquinanti che derivano dai combustibili fossili. È su questo che i governi devono agire.
Il ciclone Poppea in arrivo questo weekend metterà fine alla terza ondata di caldo dell'estate 2023 e porterà con sè temporali con rischio grandine e un drastico calo delle temperature che potrebbe anche essere compreso tra i 16°C e i 20°C in meno. Già sabato 26 agosto si verificheranno i primi rovesci, ma il punto di svolta sarà l'inizio della prossima settimana e, in particolare, lunedì 28 agosto quando diremo ufficialmente addio al caldo record degli ultimi giorni. Di nuovo le previsioni meteo ci parlano di variazioni repentine, un'instabilità che ci ha fatto compagnia per tutti i mesi estivi e che è una conseguenza del cambiamento climatico.
Per sabato 26 agosto sono attese precipitazioni soprattutto sull'arco alpino e in qualche zona del Nord Ovest. Le temperature però inizieranno a scendere a partire da domenica 27 agosto, con diversi rovesci sulle regioni del Nord, per le quali l'ultima ondata di calore è stata particolarmente intensa. Si arriverà così a lunedì 28 agosto, quando su tutta l'Italia transiterà il ciclone Poppea, che si è formato tra Regno Unito e Scandinavia e sarà quindi carico di aria fredda dal Nord Europa. Le temperature subiranno un crollo arrivando, in alcuni casi, persino al di sotto della media stagionale.
Gli sbalzi più significativi sono attesi lungo l'Appennino e nell'entroterra della Sardegna, dove ci saranno almeno 16°C in meno rispetto ad ora. Saranno poi coinvolte Sicilia, Calabria e le coste del Centro Sud: qui gli sbalzi saranno compresi tra i -4°C e i -8°C. Una minor differenza di temperatura sarà invece avvertita in Puglia, Piemonte, Liguria e nell'area più a ovest della Pianura Padana, dove il termometro dovrebbe scendere solo di una o due tacche.
Proprio Piemonte, Lombardia e Liguria, assieme al Veneto, dovranno prestare maggiore attenzione al rischio grandine durante il weekend, con un'allerta che per Milano e Torino inizierà già dalle 17 di sabato 26 agosto.
L'aumento del rischio di eventi estremi è legato proprio al riscaldamento globale e al cambiamento climatico che provoca sempre più di frequente lo scontro tra fronti di alta e bassa pressione, proprio come nel caso del ciclone Poppea contro l'anticiclone africano Nerone. Non solo, ma devi sapere che esiste addirittura una qualche possibilità che il ciclone Poppea diventi un uragano mediterraneo. Questo accade perché i venti freddi sorvoleranno mari, come quello della Liguria, che hanno assorbito il calore degli ultimi giorni e ora risultano fino a 3°C più caldi del normale.
Non possiamo ancora sapere con certezza come sarà l'autunno 2023, ma è possibile che risulti un po' più fresco rispetto allo scorso anno. Settembre 2022 infatti è stato il quarto settembre più caldo di sempre e forse ti ricorderai anche tu quell'estate che sembrava non finire mai. La vera domanda, però, è quando la smetteremo di pensare a ondate di calore ed eventi estremi come a delle emergenze e ci renderemo conto che è la nuova normalità.
L'anticiclone africano Nerone rimarrà sull'Italia ancora per qualche giorno, rendendo rovente la terza ondata di calore dell'estate 2023. Sono attesi fino a 38°C per i prossimi cinque giorni e un tasso di umidità elevato che ci porterà notti tropicali senza alcun momento di tregua. A essere colpite sono soprattutto le regioni del Centro Nord e le grandi città, mentre al Sud le temperature appaiono leggermente più miti, dopo una stagione estiva infuocata. Il caldo record dovrebbe proseguire fino a domenica 27 agosto, quando è atteso l'arrivo di un fronte di bassa pressione dal Regno Unito. Intanto anche i ghiacciai soffrono sotto il peso di un clima sempre più torrido: sulla Marmolada è stato raggiunto il record di temperatura mentre su Monte Bianco si registravano 33°C anche a 1000 metri. Lo zero termico ha ormai raggiunto quota 5mila metri di altitudine.
Sul Centro Nord i valori rimarranno elevati per almeno cinque giorni consecutivi: già oggi le temperature raggiungeranno i 36°C, ma il caldo è destinato a intensificarsi e a far segnare picchi di 38°C. La causa è l'anticlone africano Nerone che arriva dal Marocco e ha raggiunto l'Italia alla fine della scorsa settimana, caricandosi di energia nel suo transito sopra la penisola iberica. Le regioni più colpite saranno Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Toscana, dove anche di notte le temperature potrebbero non scendere al di sotto dei 22-23°C.
Per quanto riguarda le città, invece, sono a rischio soprattutto Milano, Roma, Firenze, Bologna, Padova, Pavia, Alessandria, Torino, Bolzano, Rieti, Perugia e Terni. Vi sono poi alcune province del sud destinate a raggiungere i 37°C, come Taranto, Siracusa e Caserta, mentre nel resto del meridione nno si dovrebbero superare i 34°C.
Quando torneremo a respirare? Forse subito dopo il prossimo weekend: per domenica 27 agosto è atteso l'arrivo del ciclone Poppea dal Regno Unito che dovrebbe portare a un drastico calo delle temperature: fino a 10-12 gradi in meno.
Oscillazioni repentine che sono frutto del cambiamento climatico e che provocano l'aumento di temporali più intensi e violenti. Una prima perturbazione potrebbe abbattersi su Milano già venerdì 25 agosto, a causa di un vortice di bassa pressione in arrivo dai Balcani, che potrebbe segnare già una tregua nelle temperature.
Ma è l'intera Europa non respirare: l'anticiclone formatosi nel Sahara, infatti, sta portando caldo torrido e afa anche su Germania e Francia, con temperature di 10 gradi al di sopra della media del periodo. Intanto i ghiacciai sono stretti in una morsa di calore che ha provocato un nuovo rialzo della soglia dello zero termico, di quasi 1800 metri oltre la media stagionale, e record di caldo mai registrati sulla Marmolada e vicino a Capanna Margherita, il rifugio più alto d'Europa costruito sul Monte Rosa.
Uno scenario anomalo e preoccupante, che stiamo documentando da giugno e che potrebbe essere il preludio di future estati roventi e insopportabili. La soluzione è la riduzione delle emissioni inquinanti, a cominciare da quelle derivate dai combustibili fossili.
L'anticiclone africano Nerone ci sta portando la terza ondata di calore dell'estate 2023 e non è una buona notizia. Le temperature sono destinate ad aumentare, con un brusco rialzo a partire da venerdì 18 agosto, toccando un picco durante il weekend. Dopo la breve tregua dell'inizio del mese, insomma, il caldo record torna a imperversare in Italia portando con sè tutte le conseguenze che stiamo imparando a conoscere. La più pericolosa riguarda forse lo zero termico, che nei prossimi giorni è destinato a superare la soglia dei 5mila metri: una minaccia gravissima per i nostri ghiacciai, che si stanno già riducendo a ritmi sostenuti.
Nerone è un anticiclone che si è formato in area sub-sahariana e si è caricato ulteriormente di energia transitando per la penisola iberica durante la scorsa settimana. È ormai arrivato in Italia e i suoi effetti li starai percependo anche tu. Ci attendono almeno 10 giorni con picchi fino a 40°C anche al Nord: le prime giornate da record saranno probabilmente venerdì 18 e sabato 19 agosto, quando per 5 città scatterà il bollino rosso, secondo il bollettino quotidiano del Ministero della Salute (Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze e Perugia).
L'escalation termica proseguirà per tutto il weekend convolgendo anche Roma e altre città del Centro, come pure Pavia, Alessandria e Rovigo. Il termometro potrebbe segnare tra i 37 e i 39 °C, con valori più alti in Sardegna, ma arriverà ai 40°C con l'inizio della prossima settimana. L'aria torrida si farà sentire soprattutto in Pianura Padana e Toscana, mentre al Sud potrebbe allentare leggermente.
Qualche temporale potrebbe verificarsi solo su Alpi e Appennini, in particolare nelle zone del Cadore e della Carnia, ma la loro frequenze tenderà a diminuire progressivamente con il passare dei giorni e l'intensificarsi del caldo.
Stando alle previsioni, sembra che l'unica tregua potrebbe arrivare attorno al 26 agosto, con una perturbazione atlantica già attiva sul Regno Unito. In tal caso, però, è probabile che dovremo attenderci violenti temporali e nubifragi, con le relative conseguenze e i possibili danni. Di fronte all'andamento dell'estate 2023 è davvero difficile dubitare ancora del cambiamento climatico.
Mentre ci prepariamo a vivere il giorno clou dell'estate, Ferragosto, l'Italia è attraversata da una nuova ondata di calore che sta caratterizzando la prima metà di agosto 2023. Lecito quindi chiedersi come sarà il meteo durante questi giorni di vacanza e soprattutto che temperature dovremmo aspettarci. Ti diciamo subito che è in arrivo l'anticiclone africano Nerone dall'area sub-sahariana che, transitando lungo la Spagna, si è caricato di energia. Questo significa che il 15 agosto sarà a base di sole e temperature estive, destinate a intensificarsi dopo le festività.
Per martedì 15 agosto infatti, il bollettino del Ministero della Salute prevede "solo" 3 città da bollino rosso: Bolzano, Brescia e Firenze. La zona del Triveneto potrebbe inoltre essere interessata da temporali, anche intensi, soprattutto nell'area dei rilievi alpini. Come sempre, quando una massa d'aria molto calda e una d'aria fredda si incontrano, come sta accadendo più o meno da tutta l'estate, è bene prestare molta attenzione ai rovesci che possono risultare improvvisi e anche violenti.
Subito dopo Ferragosto, invece, potrebbe arrivare un'ondata di caldo potente che riporterà il temometro a livelli record. Venerdì 18 agosto in particolare potrebbero essere raggiunti i 40°C anche al Nord e nelle zone interne del Centro. Per Sicilia e Sardegna sono attesi fino a 42°C.
Sebbene sia innegabile che per la settimana di Ferragosto tutti desiderino caldo e bel tempo, in modo da potersi godere qualche giorno di vacanza, è importante ricordare che una situazione di questo tipo è anomala è frutto del cambiamento climatico. Abbiamo vissuto un'estate davvero rovente, con punte di 39°C persino in Pianura Padana e con uno zero termico che è arrivato poco al di sotto dei 5mila metri di quota. A livello globale, luglio 2023 è stato il mese più caldo di sempre: lo ha ufficializzato il sistema di monitoraggio terrestre dell'Unione europea, Copernicus, sulla base della temperatura media registrata.
Questo significa città sempre meno vivibili, mari e oceani troppo caldi per poter compiere al meglio le proprie funzioni (tra cui anche quella di garantirci l'ossigeno necessario), nubifragi violenti e alluvioni sempre più frequenti, come ci ricorda anche quello che è accaduto a Bardonecchia. L'estate 2023 potrebbe essere la più fresca dei prossimi cinque anni, invertire la rotta è più che mai fondamentale.
Dopo un weekend e un inizio di settimana all'insegna del maltempo, ma soprattutto di un brusco calo delle temperature, a causa del ciclone Circe, nella seconda settimana di agosto una nuova ondata di calore farà tornerà l'estate in tutto il Paese, senza però raggiungere le allarmanti temperature registrate tra metà e fine luglio.
Dall'intento del deserto del Sahara è infatti in arrivo un nuovo anticiclone africano che porterà di nuovo caldo e bel tempo, con temperature pronte a toccare i 35°C durante le ore pomeridiane, soprattutto nel Nord Italia, nelle regioni tirreniche e nelle Isole.
Attenzione però al caldo, che in città come Roma e Firenze potrebbe toccare di nuovo temperature molto elevate, fino ai 40°.
Quello che potrebbe instaurarsi in Italia è un vero e proprio blocco anticicloni che potrebbe resistere fino a Ferragosto. Per quanto riguarda il meteo, sono in arrivo quindi giorni di salta stabilità, fatta eccezione per qualche temporale che potrebbe riuscire a vincere l'alta pressione al Nord, soprattutto nei settori alpini e prealpini orientali, tra Trentino, Alto Adige, l'alto Veneto e l'alto Friuli.
Tuttavia, sebbene le temperature siano destinate a risalire, il vortice di bassa pressione presente tra la Scandinavia e il Baltico dovrebbe risparmiare l'Italia dal caldo intenso che invece segnerà la prima metà di agosto in Spagna: in alcune regioni spagnole le previsioni parlano perfino di punte di 45 °C.
Il primo weekend di Agosto porterà in Italia Circe, un importante ciclone, in arrivo direttamente dalla Scandinavia. Le previsioni parlano di temporali molto intensi che dal Nord Italia scenderanno nel resto del Paese.
L'attenzione principale è per venerdì 4 agosto per il possibile innesco di temporali inizialmente su Alpi e Prealpi lombarde, che potrebbero toccare anche alTriveneto. In serata fenomeni violenti potranno arrivare anche nel Centro Italia, specie nelle Marche e in Abruzzo.
Nello specifico, diverse previsioni parlano di possibili temporali con supercelle e di forti grandinate.
Le supercelle sono i fenomeni più pericolosi in termini di potenza sprigionata e potenziali danni. La supercella ha infatti una dimensione vasta fino a 50-60 chilometri, a differenza del singolo temporale che ha una larghezza solitamente di 1 chilometro. All'occhio umano si riconosce facilmente per la presenza di nubi nere o violacee a forma di muro o mattone.
A queste si accompagnerà un brusco calo termico, non solo al Nord e al Centro, ma anche nel Sud Italia.
Sabato 5 agosto, a fronte di un'attenuazione al Nord, l'instabilità sarà ancora presente al Centro, soprattutto sul versante adriatico, dove potrebbero verificarsi anche altri rovesci e temporali, mentre al Nord e sull'alto Tirreno le condizioni andranno gradualmente migliorando. Anche al Sud e nelle Isole il brutto tempo dovrebbe lasciare spazio ad ampie schiarite, fatta eccezione per quale che temporale residuo.
Gia domenica 6 agosto però letemperature riprenderanno a salire, tornando a toccare punte di 30 gradi. I forti di venti di Maestrale spingeranno via Circe. Sulle isole maggiori sono previste forte raffiche, fino a 70-80 Km/h.
Poi, nella settimana successiva, nello specifico a partire dal 10 agosto, il brutto tempo sarà solo un ricordo: è previsto infatti l'arrivo di un nuovo anticiclone africano che porterà le temperature di nuovo ad alzarsi in modo significativo in tutto il Paese.
Dopo un luglio di fuoco, che passerà alla storia come il mese più caldo di sempre fino a oggi, agosto inizia all'insegna di una pausa dalle ondate di caldo registrate nelle ultime settimane in Italia. Entro il primo weekend del mese l'anticiclone Caronte lascerà infatti il Paese: al suo posto arriverà il ciclone Circe, che promette di trasformare l'estate in autunno, anche se solo per qualche giorno.
Fino a metà settimana è previsto tempo stabile in tutto il Paese, fatta eccezione per qualche nuova nelle regioni alpine e prealpine, dove potrebbe verificarsi anche qualche temporale isolato. Insieme al bel tempo ci aspettano però ancora temperature elevate, che in alcune regioni, come in Sicilia, potranno toccare di nuovo i 40°.
Per avere una tregua dal grande caldo bisognerà attendere la fine della settimana, tra giovedì 3 agosto e venerdì 4 agosto, quando in Italia arriverà Circe.
Stando alle previsioni attuali, il ciclone, in arrivo dalla Scandinavia, porterà una serie di fronti temporaleschi, sospinti da aria fredda, che investiranno dapprima il Nord e Centro Europa, per poi arrivare in Italia. I temporali e le temperature in discesa, che ci daranno un anticipo di autunno, toccheranno prima le Regioni settentrionali, poi il resto del Paese.
Il ciclone Circe sarà infatti accompagnato dai venti di Maestrale che spingeranno via le temperature da caldo torrido con cui l'Italia sta facendo i conti ormai da diverse settimane. Tuttavia, il rischio è che dall'incontro di queste masse d'aria di natura completamente diverse tra loro si potranno sviluppare temporali anche molto forti, con tanto di colpi di vento e grandinate.
Temporali molto intensi stanno colpendo le regioni del Nord già a partire dalla mattina di oggi, venerdì 21 luglio, e dalla serata del 20 luglio. Forti raffiche di vento, diversi millimetri di pioggia in poche ore e in alcuni casi grandinate che hanno bloccato il traffico in autostrada, com'è accaduto tra Como e Milano. Si segnala in concomitanza un drastico calo delle temperature che da oltre i 30°C di ieri, sono passate a 19-21°C. Ma è solo una parentesi prima di quella che potremmo indicare come la terza ondata di calore del 2023, provocata ancora una volta dall'anticiclone africano Caronte, che farà di nuovo schizzare in alto il termometro almeno fino a mercoledì 26 luglio. Come ripetiamo fin da giugno, il meteo dell'estate 2023 sarà contraddistinto da un aggettivo: instabile. Continuiamo a passare dal caldo record a nubifragi e no, non è sempre stato così: una ricerca pubblicata su Geophysical Research Letters ha dimostrato il legame tra questa costante altalena e il cambiamento climatico.
Ma andiamo con ordine. Arriviamo da una settimana contraddistinta da una tempesta di caldo storica. A Roma è stato raggiunto il record di 42°C, mentre in Sicilia siamo arrivati a 47°C. A Pomigliano d'Arco (Napoli), gli operai di Stellantis sono rimasti fermi due giorni a causa del caldo insostenibile che ha reso impossibile lavorare. E mentre al Centro-Sud ancora si suda e i valori continueranno a rimanere alti, le regioni settentrionali sono alle prese con temporali intensi e grandinate.
A Milano la protezione civile ha emanato un'allerta meteo arancione, che corrisponde a criticità moderata, in vigore dalla mezzanotte di venerdì. E già nella serata di giovedì la zona ovest della città ha assistito a una tempesta di fulmini piuttosto lunga.
Una breve tregua, destinata a durare fino a sabato 22 luglio, quando arriverà "Caronte bis". Una ripresa dell'anticiclone africano, alimentato anche dall'aria rovente in arrivo dal Sahara, che farò di nuovo schizzare in altro il termometro a partire da domenica 23 luglio. Il picco verrà raggiunto tra lunedì 24 e mercoledì 26 luglio: sono previsti 47°C nelle aree più interne di Sardegna e Sicilia, e fino a 45°C in Puglia.
Come ti accennavamo all'inizio, questa instabilità è una delle conseguenze più evidenti della crisi climatica. Secondo il team di climatologi che ha lavorato allo studio internazionale, l'alternarsi di ondate di calore e violenti nubifragi è diventato più frequente negli ultimi decenni. "Abbiamo scoperto – hanno spiegato gli autori – che tra il 1956 e il 2015 queste alternanze tra fenomeni estremi all'interno di una stessa settimana avvenivano ogni circa 6 o 7 anni, ovvero il 15% di quello che ci si aspetterebbe di norma. In generale, la frequenza con cui l'instabilità si presenta aumenta del 22% di decennio in decennio".
Questo perché l'aria più calda, portata dagli anticicloni africani, contiene quantità molto più grandi di vapore acqueo e quando, finalmente, riesce a rilasciarlo lo fa in modo repentino e violento. Dallo scontro tra alta e bassa pressione si origina infatti un'energia che dà poi luogo a precipitazioni più intense. Se poi il terreno è secco a causa di un lungo periodo di siccità, farà più fatica ad assorbire l'acqua, favorendo il verificarsi di alluvioni: esattamente quanto accaduto in Romagna a maggio.
In questo scenario, fare previsioni meteo attendibili diventa sempre più difficile, così come è complicato avvisare in anticipo la popolazione rispetto a un evento estremo in arrivo.
Intanto, sembra che anche agosto sarà un esempio di quanto appena descritto. L'arrivo di un fronte di bassa pressione formatosi tra Regno Unito e Scandinavia farà sì che le regioni del Nord siano alle prese con temporali occasionali, che potrebbero verificarsi soprattutto al pomeriggio, almeno nella prima settimana del prossimo mese.
Una tempesta di caldo storica sta per abbattersi sull'Italia, mentre siamo nel pieno della seconda ondata di calore del 2023 resa più lunga da Caronte, l'anticiclone africano arrivato domenica 16 luglio sul nostro Paese. Sembra una storia che si ripete: temperature in aumento, afa che peggiora il disagio e mette ancora più a rischio la salute, consigli del Ministero della Salute per prevenire le conseguenze più gravi. Ma purtroppo questa volta c'è qualcosa di nuovo. L'"hot storm" che sta per investire la Penisola farà segnare nuovi record di caldo. Ancora più alti, ancora più preoccupanti. Il caldo record raggiungerà il suo apice tra martedì 18 e mercoledì 19 luglio. Si prevedono picchi fino a 47°C in Sicilia e oltre 42°C a Roma, quella che il Times ha definito "Infernal City" parlando proprio del clima torrido che ha avvolto la Capitale.
L'eccezionalità della tempesta di calore che ci attende sta nell'isoterma +26°/+28°C estesa su tutto il territorio nazionale e che perdura per diversi giorni. In altre parole, le condizioni meteorologiche che stiamo vivendo non sono assolutamente normali: troppo caldo e per troppi giorni, che seguono la settimana più calda della Terra. Un altro fattore straordinario riguarda le notti tropicali che ci attendono, dove le temperature potrebbero non scendere mai al di sotto dei 20-24°C. Non solo, ma nelle città più grandi il fenomeno del rilascio di calore accumulato da strade ed edifici durante il giorno potrebbe far sì che il termometro segni 30°C anche a mezzanotte.
In generale, si prevedono fino a 39°C all'ombra, durante il giorno, sulla Pianura Padana e soprattutto in città come Bologna, Ferrara, Pavia e Mantova. Dovranno fare i conti con questo caldo intenso anche Toscana e Umbria, ma soprattutto il Lazio, dove si sfioreranno punte di 42-43°C. Regioni del Sud e Isole Maggiori saranno infine le principali vittime del caldo: a Foggia, Siracusa e Agrigento si arriverà ai 45°C.
Secondo il bollettino delle ondate di calore diffuso dal Ministero della Salute, domani, 18 luglio, saranno 20 le città da bollino rosso, mentre mercoledì 19 luglio 2023 saliranno a 23: Ancona, Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Latina, Messina, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona, Viterbo. La Protezione Civile ha emanato invece un'allerta meteo per Campania, Lazio e Trenino Alto-Adige.
Intanto sempre il Ministero della Salute ricorda le regole per proteggersi dal caldo, come mantenere sempre freschi gli ambienti, ma anche evitare di dissetarsi con bibite zuccherate che peggiorano la disidratazione e vestirsi con indumenti chiari.
Le temperature potrebbero darci una leggera tregua a partire da giovedì 20 luglio quando sulle regioni del Nord sono attesi temporali. Ma non è detto che sia un tregua destinata a durare.
Abbiamo superato la soglia dei 40°C, il caldo record di luglio 2023 ancora non ci dà tregua. È accaduto martedì 11 e mercoledì 12 nelle regioni del Sud e nelle Isole maggiori, in particolare in Sardegna. Oltre all'aria rovente, inoltre, è stata trasportata anche la sabbia del deserto del Sahara, che è rimasta sospesa ad alta quota provocando cieli dall'aspetto lattiginoso che potresti aver notato già dall'inizio di questa settimana. Da questo momento in poi, però, l'Italia sarà divisa in due: a Nord temporali con allerta meteo arancione e gialla, al sud caldo afoso dovuto sempre alla seconda ondata di calore dell'estate 2023 che potrebbe proseguire fino al 20 luglio. Anche perché domenica 16 luglio l'anticiclone Cerbero lascerà il posto all'anticiclone africano Caronte, che provocherà un nuovo rialzo delle temperature con picchi fino a 43°C.
Giovedì 13 luglio, intanto, la coda di una perturbazione atlantica porterà precipitazioni, anche intense, sulle regioni settentrionali. Saranno a rischio pioggia l'Emilia-Romagna, la Lombardia, la Liguria, il Friuli Venezia-Giulia, il Trentino Alto Adige e il Veneto. Sarà colpita anche Milano, dove la protezione civile ha diramato un bollettino di allerta meteo di criticità moderata, codice arancione insomma, che entrerà in vigore proprio a partire dalla mezzanotte del 13 luglio. Oltre a forti piogge, non sono da escludere grandinate e raffiche di vento.
Di fronte a questo scenario, non ha molto senso parlare di maltempo. Passare dal caldo record a violenti temporali, quando non nubifragi, è un chiaro segno di come il meteo sia ormai sempre più instabile. Le stesse Nazioni Unite hanno dichiarato, per vie informali, che il cambiamento climatico è ormai fuori controllo. E d'altronde gli esempi sono davanti ai noi occhi: tra martedì 4 e giovedì 6 luglio Milano è stata colpita da ben due nubifragi, accompagnati anche da episodi di grandine, che hanno provocato allagamenti e fatto cadere diversi alberi. Nella zona di Varese, poche ore fa, un nubifragio con forti raffiche di vento ha scoperchiato tetti e fatto cadere piante sulla strada e sui binari della ferrovia.
E anche la Spagna all'inizio di luglio è stata vittima di un tragico alluvione. Per le strade di Saragozza in meno di un'ora si sono riversati fino a 54,2 litri di acqua per metro cubo. Molte persone sono rimaste intrappolate all'interno delle loro automobili ed è stato necessario l'intervento di vigili del fuoco e sommozzatori per trarle in salvo.
Dopo un weekend di caldo intenso, anche oggi, lunedì 11 luglio 2023, stiamo vivendo una giornata con temperature ben al di sopra della media. È un segno che la seconda ondata di calore dell'estate, arrivata in Italia a partire da venerdì 9 luglio, sarà lunga. Anzi, il clou potrebbe essere raggiunto proprio nei prossimi giorni. La causa è l'anticiclone africano Cerbero, che sta dirottando una grande massa di alta pressione sul nostro Paese provocando un'afa opprimente, risultato del ridotto ricambio di aria, e un aumento dell'umidità che rende ancora più difficile la sopportazione del caldo. Ci aspettano dunque nuovi picchi di temperatura, soprattutto nell'area centro Sud della Penisola, e un meteo instabile. Attorno a metà settimana è atteso infatti l'arrivo di una perturbazione con rovesci che, proprio a causa degli sbalzi climatici della grande quantità di energia che si viene a creare, potranno rivelarsi anche violenti, con nubifragi, grandinate e forti raffiche di vento.
Preparati dunque a vedere di nuovo il termometro raggiungere i 40 gradi nelle regioni del Sud e sulle Isole e 36 gradi al Nord. Tra il 10 e il 12 luglio, la Sardegna potrebbe sfiorare i 48°C e la Sicilia i 45°C. Nemmeno i temporali che si abbatteranno sull'Italia a partire da mercoledì 12 luglio riusciranno a interrompere il caldo torrido, sebbene potrebbero attenuare un minimo le temperature più elevate soprattutto nell'area settentrionale. Questa seconda ondata di calore del 2023 potrebbe essere una delle più potenti mai avvenute nel nostro Paese.
A soffrire di più saranno le montagne, già messe alla prova dall'assenza di neve durante lo scorso inverno: qui le temperature potrebbero superare anche di 8 o 10 gradi la media stagionale.
Ma tutto il Pianeta è ormai bollente. Sono dati che dovrebbero davvero preoccuparci: nella prima settimana di luglio, anzi in soli 4 giorni, è stato superato per tre volte il record del giorno più caldo di sempre. I ricercatori del progetto Climate Reanalyzer del Maine Climate Office – Climate Change Institute dell'Università del Maine, avevano appena fatto in tempo ad annunciare che il 3 luglio avevamo raggiunto i 17,01°C di temperatura media superficiale della Terra, che di norma si mantiene al di sotto dei 17°C, che subito hanno dovuto correggersi: il record è stato il 4 luglio, con 17,18°C e ancora il 6 luglio con 17,23°C. Una serie di annunci, a distanza di poche ore uno dall'altro, che dovrebbe farci rabbrividire. E che diventa ancora più allarmante se pensi alle ultime due volte in cui il record era stato registrato: a luglio 2022 e agosto 2016. Cinque volte in 7 anni.
Sono questi dati che hanno portato al drammatico annuncio dell'Onu: il cambiamento climatico è "fuori controllo" – ha dichiarato il segretario generale Antonio Guterres, aggiungendo che "se continuiamo a ritardare le misure essenziali che sono necessarie, penso che ci stiamo dirigendo verso una situazione catastrofica, come dimostrano gli ultimi due record di temperatura". A preoccupare gli esperti sono soprattutto gli oceani, che da tre mesi fanno registrare primati di temperatura mai visti prima, a causa di un'ondata di caldo marino che ha interessato soprattutto l'Atlantico settentrionale, ma che è arrivata a colpire il 40% di tutte le distese del globo. E l'estate davanti a noi è ancora lunga.
La seconda ondata di calore dell'estate 2023 arriverà subito dopo gli ultimi temporali provocati dalle perturbazioni che provengono dal Nord Europa e che interesseranno l'Italia fino a venerdì 7 luglio. Se quindi avevi già detto addio al caldo record, devi sapere che il meteo altamente instabile di questi mesi sarà probabilmente caratterizzato da questo continuo alternarsi. Come spesso ripetiamo, si tratta di una conseguenza della crisi climatica.
Questa seconda ondata di caldo potrebbe rivelarsi più lunga della precedente e portare sulla nostra Penisola temperature davvero elevate, che raggiungeranno anche i 40°C sulle Isole Maggiori. La causa è, di nuovo, l'anticiclone Africano che soffia masse d'aria bollente dal Sahara.
Aspetta dunque a mettere via l'ombrello almeno fino al 6 luglio, ovvero a giovedì sera, quando il Nord-Ovest della Pianura Padana, e in particolare l'Emilia, ma anche la fascia degli Appennini Centrali potrebbe essere colpita da temporali e rovesci. A partire da venerdì 7 luglio invece il meteo inizierà a stabilizzarsi, ma verso un aumento delle temperature che ancora non sappiamo per quanto tempo potrebbe farci compagnia.
Il periodo più critico potrebbe essere il weekend quando le isole principali raggiungeranno appunto i 40 gradi, mentre nella maggior parte del Centro Sud, Roma compresa, il termometro potrebbe arrivare a 36°C. Anche il Nord in ogni caso non sarà esente dal caldo torrido: saranno probabilmente superati i 33°C.
Intanto l'ultima settimana di giugno è stata bollente per Spagna e Marocco: gli abitanti di Slidi Slimane, a un'ora e mezza di macchina da Rabat, nel pomeriggio di lunedì 26 giugno hanno dovuto fare i conti con 48,5°C, valore che ha segnato il record come il giorno più caldo di Giugno in assoluto per il Paese nordafricano. Siviglia e Cordoba invece hanno boccheggiato sotto 42°C sia lunedì che martedì 27 giugno.
Luglio inizierà all'insegna di temporali, nubifragi e grandinate. L'estate 2023 sarà probabilmente contraddistinta da questi continui cambi nel meteo: un'altra conseguenza del cambiamento climatico. Nell'area Nordest della penisola il cielo è già nuvoloso e Milano la mattina di giovedì 29 giugno si è svegliata con temperature decisamente più fresche rispetto ai giorni precedenti.
Un vortice di bassa pressione che si è formato nei pressi dell'Islanda ha infatti inglobato una massa d'aria fredda di matrice polare marittima proveniente dalla Groenlandia e ora si sta dirigendo verso l'Europa occidentale. La prima a esserne colpita sarà la Francia, ma già questa sera in Lombardia e Piemonte potrebbero verificarsi i primi rovesci.
L'aria fredda infatti si sconterà con la massa di alta pressione già presente alle medie e basse latitudini, provocando dunque forti contrasti termici. È probabile che si generino temporali intensi ed episodi di grandine. La perturbazione si sposterà dal Nordest fino al Centro-Sud: nella notte di venerdì 30 giugno sono attesi forti temporali in Campania. A partire da sabato, invece, il fronte temporalesco dovrebbe iniziare ad allontanarsi, ma solo domenica le temperature ricominceranno effettivamente a rialzarsi.
Nonostante in alcune zone del nostro Paese il termometro potrebbe scendere anche al di sotto della media stagionale, non credere che il caldo sia già terminato. Verso la metà della prossima settimana, infatti, si prevede una nuova incursione dell'Anticiclone Nordafricano e una seconda ondata di calore sulla nostra penisola, soprattutto al Centro-Sud.
Come puoi vedere dunque il meteo instabile sarà una costante dei prossimi mesi. Mentre le conseguenze del caldo record iniziano a registrarsi anche in Italia. A Milano, martedì 27 giugno è stato raggiunto il picco annuale di consumo di energia dovuto anche a tutti i condizionatori e i sistemi di ventilazione che sono stati accesi per far fronte a temperature che hanno raggiunto i 35°C. Sono stati così segnalati i primi blackout: Unareti, l'azienda distributrice della corrente elettrica, ha indicato in particolare i quartieri a nordest della città come zone più colpite.
In Texas invece sono alle prese con un'ondata di calore che non sembra finire mai: il caldo record dura ormai da più di 10 giorni, con temperature che hanno raggiunto i 43°C soprattutto a Del Rio, una città al confine con il Messico. Le autorità hanno fatto sapere che sono già morte 9 persone.
La prima ondata di calore dell'estate 2023 sarà seguita da un cosiddetto flash storm, ovvero un evento temporalesco rapido, di breve durata e costituito da una serie di fenomeni non convettivi. Nell'anticiclone africano Scipione, che in questi giorni ha provocato un rialzo delle temperature fino a sfiorare i 40°C, si insinuerà infatti una perturbazione nordatlantica la cui coda riuscirà a raggiungere il nostro Paese. Se quindi la giornata di oggi, venerdì 23 giugno, è stata la più calda dall'inizio dell'anno, per il weekend ci si attendono condizioni più miti: in alcune zone il termometro potrebbe scendere anche di 10 gradi.
Dal punto di vista del meteo, le regioni del nord-est e del centro Italia conosceranno forti temporali con anche il pericolo di grandinate, dopo che una prima ondata di rovesci si è abbattuta sulle Alpi nella notte tra il 22 e il 23 giugno. La perturbazione nordatlantica sta portando infatti venti più freschi che stanno formando un vortice ad alta quota dal quale saranno generati episodi temporaleschi. Queste oscillazioni continue da caldo afoso a precipitazioni intense sono un chiaro segno di come ormai siamo in piena crisi climatica. La maggiore violenza delle piogge deriva infatti dallo scontro tra l'aria fresca e quella molto calda che si è stabilizzata sulla nostra Penisola.
La buona notizia è che potremo respirare un po' di più, con i valori massimi che si abbasseranno di circa 4 o 5 gradi un po' ovunque. L'anticiclone oceanico delle Azzorre contribuirà a mantenere la colonnina di mercurio al di sotto dei 35 gradi almeno nel fine settimana.
Ma mentre l'estate Italiana quest'anno potrebbe risultare più fresca rispetto a quella del 2022, l'arrivo di El Nino peggiorerà invece il riscaldamento degli oceani e aumenteranno le probabilità di ondate di calore. A livello globale, dunque, il 2023 potrebbe addirittura essere ricordato come l'anno più caldo di sempre.
A riprova di quanto appena detto, Pechino e tutto il suo territorio provinciale stanno soffocando sotto temperature altissime, che ieri hanno raggiunto i 41,8°C a Huairou, sul versante settentrionale. L'Osservatorio Meteorologico locale ha sottolineato come siano stati superati i 40°C per la prima volta da maggio 2014 e come il caldo torrido quest'anno sia arrivato con ben due settimane di anticipo rispetto alla norma. Non solo, ma l'area sta vivendo una grave ondata di calore che ricorda quella del 2022 e che fa di nuovo temere per possibili blackout a causa dell'aumento della domanda di elettricità per far funzionare i condizionatori.
E la Cina non è l'unico Paese con un clima rovente. In India un centinaio di persone sono morte nell'arco di pochi giorni, dopo che un'ondata di caldo estremo ha fatto raggiungere anche anche i 42,2°C nello stato dell'Uttar Pradesh. Una situazione che ha portato a un aumento dei casi di infarto, ictus cerebrale e dissenteria e messo in grave pericolo gli anziani e le persone più fragili. Una situazione che, purtroppo, si verifica sempre più di frequente proprio a causa del cambiamento climatico.
È arrivata la prima ondata di calore dell'estate 2023, portata in Italia dall'anticiclone africano Scipione. Dopo un maggio di 0,14 gradi al di sotto della media, per quattro giorni, a partire da martedì 20 giugno, il termometro segnerà diversi picchi oltre i 40°C. Il caldo record colpirà prima la costa ovest del Paese, per poi investire tutta la penisola. E, proprio come starai già immaginando, le temperature elevate saranno accompagnate da un aumento dell'umidità. Non ci aspetta insomma una settimana semplice e purtroppo la causa di queste situazioni meteorologiche anomale è il cambiamento climatico.
Dal deserto del Sahara è partita una massa d'aria subtropicale che punta dritto a Sardegna, Toscana e Lazio, dopo aver sorvolato il mar Mediterraneo. E proprio sul mare ha raccolto l'umidità che tu percepirai come afa molto fastidiosa, anche di notte. Da qualche anno, infatti, l'Italia infatti ha iniziato a vivere alcune notti tropicali, ovvero ore di buio in cui la temperatura non scende mai sotto i 20 °C, rendendo difficile il riposo e il sonno.
L'anticiclone continuerà a rafforzarsi fino a giovedì, spingendo sul nostro Paese masse d'aria rovente. Quali temperature ci saranno? Martedì riusciremo ancora a respirare, con variazioni che si attesteranno tra i 28 e i 32°C sulla maggior parte delle città. Ma da mercoledì 21 giugno, il solstizio d'estate, e fino a giovedì questa sarà la situazione:
Tieni presente, inoltre, che in alcune zone interne del sud della Sardegna, è probabile che si raggiunga il record dei 43°C, mentre in Emilia Romagna sono attesi anche picchi di 37 °C.
Dopo giovedì, invece, si prevede il passaggio di temporali violenti, a causa del calore e dell'energia che avranno accumulato in questi 4 giorni. I valori massimi scenderanno, è vero, ma non aspettarti che il termometro segni meno di 30°C.