
Un gruppo di attivisti di Extinction Rebellion Trentino ha macchiato di vernice il vetro di un acquario all'interno di un museo di scienze sociali dell'Alto Adige. È successo mercoledì 8 febbraio e mentre i ragazzi coloravano di nero l'acquario di barriera corallina, hanno letto il loro comunicato "Quando le prossime generazioni ci chiederanno cosa abbiamo fatto per evitare questa misera fine, saremo pronti a rispondere?", stendendosi poi per terra per rappresentare la morte degli ecosistemi.
Le azioni degli Extinction Rebellion negli ultimi mesi hanno alimentato il dibattito pubblico, a tal punto che alcuni dei suoi componenti sono stati chiamati in tribunale per rispondere delle azioni di protesta. David Gruber, il direttore del Museo, ha detto di aver supportato gli XR per questa azione “perché i musei svolgono un ruolo centrale nella gestione delle sfide critiche come il cambiamento climatico e la crisi ecologica e possono trasmettere queste questioni a un pubblico ampio".
L'acquario di barriera corallina del Museo di Scienze Naturali dell'Alto Adige, a Bolzano, è stato allestito nel 1997. Lo scopo era quello di rappresentare il rapporto tra il mare e le montagne, in questo caso le Dolomiti. È stato scelto come oggetto dell'azione perché le barriere coralline sono tra i primi ecosistemi a rischio di collasso totale a causa delle azioni umane, che portano all'aumento di temperatura degli oceani e alla crisi climatica a cui stiamo andando incontro.
In passato anche altri gruppi di attivisti ambientali hanno provato a manifestare l'urgenza di prendere posizione nella lotta contro il cambiamento climatico, come "Just stop Oil" o "Ultima Generazione", ma i loro gesti non sono stati ben accolti dall'opinione pubblica. Nel merito, il Direttore del Museo ha dichiarato che "hanno attirato l'attenzione sulla crisi climatica attraverso le loro azioni nei musei sono stati attaccati da parte di politica e società, purtroppo – secondo me – a causa di un malinteso del messaggio che volevano trasmettere. Questo giorno e questa azione congiunta hanno l'obiettivo di dimostrare che i musei in generale, e il Museo di Scienze in particolare, sono alleati nella lotta contro le crisi multiple del presente, come il cambiamento climatico e la perdita della biodiversità, alla soluzione delle quali i musei devono contribuire".
Gli attivisti dichiarano che il colore nero della vernice lavabile è stato scelto per ricoprire le pareti della vasca, per simboleggiare il petrolio e il carbone. La combustione di questi combustibili è responsabile della maggior parte delle emissioni climalteranti. Le impronte di mani lasciate sulla vasca permettono ai passanti di osservare la vasca nonostante la vernice, simboleggiano la speranza e l'azione climatica "necessaria per arginare il collasso delle barriere coralline.Il die-in che le persone presenti hanno messo in atto, cadendo tutte insieme al suolo, simboleggia la connessione tra umano e natura, infatti se muoiono i coralli questo ha anche forti ripercussioni su di noi umani: il collasso di una barriera corallina implica che si estingue funzionalmente come sistema di barriera, e dunque tutti i servizi ecosistemici ad essa legati (come la protezione costiera dall’innalzamento del livello del mare, turismo, pesca, sussistenza delle comunità…) sono a rischio".
Già in precedenza c'era stata un'apertura da parte dell'ICOM (l'ente che rappresenta i Musei a livello internazionale) che evidenziava l'importanza di questi luoghi come simboli adatti per portare avanti il dibattito sulle misure da prendere contro il cambiamento climatico.
Foto di copertina da Facebook Extinction Rebellion Trentino