Autostrada bloccata, fermi, arresti, manifestazioni. Nello scorso week-end, l'Olanda è stata travolta, mediaticamente parlando, da un'ondata verde di polemiche. Infatti, un gruppo abbastanza cospicuo di attivisti ambientali appartenenti al movimento Extinction Rebellion ha deciso di bloccare, per ben due giorni in Olanda, l'A12 – autostrada che porta dall’Aia verso la Germania, ignorando gli avvertimenti delle autorità locali che non avevano autorizzato la protesta. In questo modo hanno voluto esprime il loro dissenso verso le campagne politiche miliardarie che ogni anno vengono svolte nei Paesi Bassi e che portano ingenti sussidi all'industria dei combustibili fossili.
I manifestanti hanno sottolineato che sarebbero rimasti sulla strada finché i sussidi non sarebbero stati rimossi e che questa azione sarebbe continuata anche dopo l'intervento della polizia. Polizia che di fatti è poi intervenuta arrestando circa 2400 persone tra i presenti, per poi tenere in stato di fermo definitivo 500 persone.
L'azione della polizia per fermare la manifestazione di due giorni è avvenuta sia sabato, sia domenica e prima di procedere agli arresti, i poliziotti hanno utilizzato cannoni ad acqua, senza causare feriti per fortuna. In Olanda, poi, non si tratta di una prima manifestazione programmata dagli Extinction Rebellion. Infatti, anche nel mese di maggio dello stesso 2023, sempre sullo stesso tratto autostradale, si presentarono circa in 1500. E quella protesta iniziale ha portato dei benefici reali. Il primo riguarda la sensibilizzazione delle persone, visto che alla manifestazione di adesso sono stati in 25mila a partecipare. Il secondo beneficio riguarda invece la creazione di un dialogo con le istituzioni olandesi.
Il governo olandese stanzia decine di miliardi di dollari all’anno in sussidi alle industrie che utilizzano combustibili fossili. Quando pensi all'Olanda pensi al Paese dei tulipani, del verde, della mobilità sostenibile, in realtà così non è. Recentemente, però, proprio grazie alle continue manifestazioni di attivisti, il Ministro olandese per il clima e l’energia ha riconosciuto che il Paese dovrà porre fine ai sussidi ai combustibili fossili. Il lato negativo è il non sapere quando.