“Fermiamo il consumo di suolo”: i ragazzi di Fridays for Future Treviso contro l’ennesima colata di cemento

In opposizione al progetto della realizzazione di un nuovo supermercato nella periferia della città veneta, sabato scorso alcuni attivisti hanno occupato l’area, rendendola temporaneamente un parco pubblico. “Lo dedichiamo alle donne Mapuche, esempio di lotta in difesa della terra contro la sete di profitto di pochi”.
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Federico Turrisi 24 Agosto 2020

Se c'è un fenomeno che sembra non fermarsi proprio davanti a nulla, questo è la cementificazione. Per quanto riguarda il consumo di suolo in Italia, fa sapere l'Ispra (l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), viaggiamo al ritmo di due chilometri quadrati persi al secondo. Insomma, si continua imperterriti a costruire, sottraendo chilometri quadrati di superficie a spazi verdi.

Per questo motivo, alla notizia che il lotto di un terreno in un'area della periferia nord-occidentale di Treviso sarebbe stato destinato alla costruzione dell'ennesimo supermercato, i ragazzi di Fridays for Future della città veneta si sono ribellati e hanno deciso di passare all'azione. Come? Occupando l'area stessa, ripulendola e rendendola un parco pubblico, accessibile a tutti.

"Quell'area va mantenuta verde, perché stiamo parlando di un quartiere in generale già sottoposto a una consistente cementificazione. Vicino al lotto in questione c'è un altro centro commerciale e il nuovo supermercato verrebbe costruito all'inizio di una strada che ne conta ben 7 in 5 chilometri", sottolinea Riccardo Canino, studente di Scienze ambientali e membro attivo di Fridays for Future Treviso. "L'obiettivo della nostra iniziativa era, oltre a sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema del consumo di suolo, restituire questo spazio alla cittadinanza. Come movimento sentivamo la necessità di opporci a questa politica che svende il territorio in nome del profitto di pochi".

Non è un caso che il parco provvisorio è stato simbolicamente dedicato alle donne Mapuche, che rappresentano la lotta quotidiana contro la logica estrattivista e lo sfruttamento del territorio da parte delle multinazionali e delle grandi aziende, tra cui la trevigiana Benetton. "Questa iniziativa è l'inizio di un percorso che ci porterà in futuro a svolgere altre azioni di questo tipo, perché i supermercati in costruzione a Treviso sono davvero moltissimi", aggiunge Riccardo.

I benefici offerti dagli spazi verdi

Pensi che la difesa di una piccola porzione di terreno appartenga solo all'ideologia di un gruppo di giovani attenti alle questioni ambientali? Ti sbagli. Il mantenimento degli spazi verdi è fondamentale perché serve a evitare l'effetto isola di calore indotto soprattutto da un'intensa urbanizzazione. E poi gli alberi, lo sappiamo, svolgono una funzione fondamentale di assorbimento della CO2 atmosferica (che poi viene in gran parte immagazzinata nel suolo) e di purificazione dell'aria. Insomma, l'aggravarsi di un fenomeno come il consumo di suolo ha degli effetti rilevanti sui cambiamenti climatici, oltre ad aumentare il rischio di smottamenti e alluvioni.

Treviso maglia nera per consumo di suolo

Inoltre, l'iniziativa di Fridays for Future assume un significato particolare se consideriamo che quella di Treviso è una delle province italiane più colpite dalla cementificazione del territorio. Secondo i dati dell'ultimo rapporto dell'Ispra sul consumo di suolo in Italia, nel 2019 la provincia di Treviso, con un incremento di utilizzo di suolo di 181,8 ettari, è stata la quarta provincia italiana per aumento in termini assoluti del territorio consumato, piazzandosi dietro solo alle province di Verona, Brescia e Roma. Alla fine del 2019 il suolo consumato e reso impermeabile da asfalto e cemento in provincia di Treviso era pari a 41.455 ettari, il 16,7% del totale, contro una media regionale dell’11,9% e quella nazionale del 7,1%.

Il punto è che il consumo di suolo galoppa a velocità spedita, in particolare in Veneto. Vale la pena, per tirare su un po' di schei (come direbbero i veneti), distruggere l'ambiente e condannare le prossime generazioni a un futuro a tinte fosche?

Foto di Fridays for Future Treviso