
Finocchio o finocchietto? C'è differenza? Forse non ti sei mai posto questa domanda, ma per chi è appassionato di giardinaggio e dubbioso sulle numerose varietà di finocchio da coltivare, questa potrebbe essere la prima domanda a cui dover rispondere. Ebbene, esistono essenzialmente due tipologie di finocchio: quello selvatico (conosciuto anche come finocchietto o finocchio amaro) e quello coltivato (anche chiamato finocchio dolce); pur appartenendo alla stessa famiglia, le due tipologie di finocchio, dolce e amaro, hanno comprensibilmente un sapore leggermente diverso l'uno dall'altro.
Le varietà appartenenti alle due tipologie sono altresì numerose. Fra le specie più diffuse c'è per esempio il finocchio Bianco Perfezione (una varietà precoce, la cui raccolta avviene nei mesi di luglio e di agosto), il Bianco Dolce di Firenze, il Gigante di Napoli, il Grosso di Sicilia e il finocchio di fracchia e quello di Parma (una varietà invernale, raccolta da settembre a dicembre).
In generale, il finocchio (foeniculum vulgare) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Apiacee (anche Ombrellifere). Si caratterizza per il suo alto fusto ramificato che può raggiungere altezze importanti (può arrivare a anche a due metri). Le foglie sono verdi e i suoi fiori, che compaiono in estate, si manifestano sotto forma di ombrelle di piccoli fiori gialli; in un secondo momento, compaiono i frutti (acheni), prima di colore verde e poi grigiastro. Il finocchio cresce spontaneamente, per questo si parla di finocchio selvatico. In passato lo conoscevano anche gli antichi greci che lo chiamavano marathon perché nella pianura di Maratona crescevano grandi estensioni di questa pianta.
È importante fare un ulteriore distinzione, ma è solo formale, quando si parla di finocchi, e viene fatta tra finocchio maschio e finocchio femmina. La distinzione è determinata dal grumolo, ossia la parte bianca dell'ortaggio. Il finocchio maschio ha una forma molto più tondeggiante ed è più corposo, mentre quello “femmina” ha una forma più allungata e fibrosa. Il primo risulta più adatto consumato da crudo, mentre il secondo è meglio consumarlo dopo averlo passato in forno o in padella.