Firenze dice stop agli affitti brevi nel centro storico: la mossa del sindaco Nardella contro l’overtourism

Il Comune di Firenze ha annunciato due novità contro il dilagare della piaga delle case destinate solo ai deleteri affitti di pochi giorni: un provvedimento per vietare il cambio di destinazione residenziale per affitti turistici brevi, tipici di piattaforme come Airbnb, nella zona Unesco e l’azzeramento dell’Imu sulla seconda casa per chi rinuncia a questi utilizzi in favore delle locazioni ordinarie.
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Kevin Ben Alì Zinati 1 Giugno 2023

Troppa gente, troppi affitti lampo che fanno dei centri storici delle girandole impazzite e troppo poco spazio rimasto per i residenti.

L’overtourism è sempre più una piaga e l’Italia fatica a trovare una soluzione omogenea ed efficace, in grado di tutelare mercato immobiliare e cittadini. Così i comuni ci provano da soli.

È il caso di Firenze, che oggi è pronta a sfrutta strumenti urbanistici comunali per vietare gli affitti turistici brevi nella zona Unesco della città.

Una mossa, quella annunciata in conferenza stampa dal sindaco Dario Nardella, che mira a limitare il raggio d’azione di piattaforme per l’affitto di alloggi per pochi giorni.

Quello degli affitti brevi è un problema che in città – come nel resto d’Italia – perdura ormai da anni. Considera che solo oggi, a Firenze, ci sarebbero più di 11mila case adibite a questi utilizzi, 8mila delle quali localizzate proprio tra le vie del centro storico.

Può sembrarti una miniera d’oro per le città ma l’overtourism, il turismo di massa, in realtà sta diventando un problema sempre più serio per la “salute” delle grandi città d’arte del nostro Paese, i suoi residenti, il decoro di strade e piazze ma anche gli interessi degli imprenditori locali del settore.

Un crescente numero di turisti equivale, infatti, al dilagare di queste soluzioni brevi e rapide che, se non regolamentate, alla lunga finiscono per inquinare il mercato immobiliare e impedire alle famiglie “normali” di poter sostenere affitti normali (e sensati) o acquistare un casa a prezzi accessibili (e giusti).

“In questi anni le abbiamo provate di tutte per risolvere questo fenomeno – ha continuato il sindaco Nardella – Abbiamo presentato una legge di iniziativa popolare, fatto appelli e richieste specifiche prima al governo Draghi e poi all’attuale governo, richiesto l’estensione anche per Firenze della «norma Venezia», ma non abbiamo mai ottenuto risposte efficaci e anche quest’ultima proposta di legge della ministra Santanchè, seppure contenente obiettivi chiari e condivisibili, non consegna ai Comuni alcuno strumento utile a governare il problema degli affitti turistici brevi”. 

La «norma Venezia» prevede sostanzialmente un freno agli affitti brevi di case vacanza e bed&breakfast in modo da tutelare il centro storico del capoluogo vento. “Non abbiamo altra scelta che rimboccarci le maniche e provare ad usare gli strumenti urbanistici comunali per contrastare il fenomeno”. 

Il Comune si prepara quindi a due grosse novità. Una è “un provvedimento per il divieto, non retroattivo, di utilizzare immobili con destinazione residenziale per affitti turistici brevi, tipici delle piattaforme come Airbnb e simili, in tutta l’area Unesco del centro storico” ha spiegato Nardella dai tavoli di Palazzo Vecchio.

Verrà vitata quindi l’iscrizione al registro della Città metropolitana per il versamento della tassa di soggiorno necessaria per certificare il cambio di destinazione d’uso di un immobile e metterlo in affitto su piattaforme come Airbnb. Chi possiede un immobile ad uso residenziale, dunque, non potrà più metterlo a disposizione dei turisti per affitti di 1-2 giorni.

La speranza è che in questo modo si disincentivi la pratica degli affitti brevi ridando più spazio a quelli di lungo periodo e al ritorno della residenza stabile nel centro storico.

Il sindaco sa che si tratta di unasoluzione ambiziosa ma “già in passato abbiamo sperimentato soluzioni innovative come quella dello stop ai fast food e al blocco di nuove attività di somministrazione in area Unesco e, contro tutte le previsioni, abbiamo vinto”.

In parallelo, Nardella vuole puntare anche su una norma fiscale importante, che preveda l’azzeramento dell’Imu sulla seconda casa per un triennio per tutti coloro che rinunceranno alle locazioni brevi destinando le proprie abitazioni a quelle ordinarie.

“È un pacchetto di misure forti – ha concluso il sindaco – che difenderemo perché sentiamo il dovere di essere la città capofila di una vera azione di innovazione sul fronte degli affitti turistici brevi su cui purtroppo non abbiamo visto ancora iniziative efficaci a livello nazionale”.

Nel frattempo, c’è qualcosa che anche noi singolarmente possiamo fare per contrastare questo fenomeno. Tutti, a nostra volta, possiamo provare a essere viaggiatori responsabili e praticare l’"undertourism”: visitare cioè i luoghi in modo attento e consapevole, scegliendo mete meno conosciute o inflazionate, ma tutte da esplorare.