Fortissime alluvioni in Germania e Belgio, decine i morti: quale correlazione con i cambiamenti climatici?

Decine di morti, migliaia di dispersi, intere zone in totale blackout. Da mercoledì, quando ha iniziato a piovere senza smettere mai, in alcune zone della Germania occidentale e del Belgio le strade non esistono più e le abitazioni si sono trasformate in trappole pericolose. E secondo gli esperti, il legame con i cambiamenti climatici è decisamente probabile.
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Sara Del Dot 16 Luglio 2021

Avrai visto in questi giorni le immagini impressionanti delle alluvioni che da mercoledì hanno colpito con estrema violenza varie zone della Germania occidentale, in particolare la Renania-Palatinato e il Nord Reno – Westfalia dove in 48 ore sono caduti 148 litri di pioggia per metro quadro. Strade trasformate in fiumi in piena, migliaia di persone bloccate nelle loro case, sui tetti ad attendere i soccorsi via elicottero, camion dei pompieri sommersi dal fango, interi paesi spazzati via. Gli eventi meteorologici estremi che hanno interessato queste zone hanno provocato almeno 80 morti, migliaia i dispersi, ma le autorità affermano che è ancora presto per fare un bilancio. Intanto, 15mila soccorritori lavorano senza sosta per portare al sicuro quante più persone possibile, mentre si attende il recupero delle linee telefoniche per avere qualche contatto con i dispersi. Gran parte delle zone, infatti, è in stato di totale blackout.

Una cosa è certa: difficile slegare questi eventi estremi dagli ormai noti effetti dei cambiamenti climatici.

In un’intervista a La Repubblica, il climatologo Antonio Navarra ha parlato di una “chiara correlazione tra l’aumento di CO2 in atmosfera e la frequenza e intensità delle alluvioni, ondate di calore e periodi di siccità e ha fatto riferimento alla relazione tra aumento delle temperature ed eventi meteorologici di questo tipo dicendo che “L'aumento dei gas serra fa sì che la Terra trattenga sempre più il calore in arrivo dal Sole. Così nell'atmosfera si accumula una quantità di energia che poi si libera sotto forma di eventi meteorologici via via più frequenti e più estremi".

Antonello Pasini, fisico del clima del CNR, in un intervento di ieri sera al TG1 ha dichiarato che “il riscaldamento globale non porta soltanto un aumento graduale di temperatura ma anche un cambiamento di circolazione. Sempre più vediamo circolazioni da sud a nord che portano bolle di calore molto alte, molto calde, soprattutto nelle alte latitudini e altre volte invece gocce fredde che scendono direttamente dal Polo e quando questa aria fredda incontra aria calda umida persistente e un terreno caldo o un mare caldo succedono purtroppo quelle precipitazioni violente che creano tanti disastri.”

A esprimersi anche Dieter Gerten, professore di climatologia e idrologia presso l’Istituto di Potsdam per la ricerca sull’impatto climatico che in un’intervista rilasciata al The Guardian ha dichiarato di essere “sorpreso di quanto sia superiore al record precedente, e che “Sembra che non siamo solo al di sopra della norma, ma anche in domini che non ci aspettavamo in termini di estensione spaziale e velocità di sviluppo”.

Secondo gli esperti, insomma, sembra essere stata superata una soglia pericolosa.