Gli allevamenti intensivi provocano inquinamento da ammoniaca

Diversi studi hanno dimostrato che questo insostenibile metodo di allevamento produca ammoniaca (NH3), una sostanza dannosa sia per l’ambiente sia per la nostra salute.
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Gianluca Cedolin 12 Luglio 2021

Non finiremo mai di ripetere (almeno fino a quando non li aboliranno) quanto gli allevamenti intensivi siano dannosi per gli animali, il pianeta e, di conseguenza questo, per la nostra salute. Dalle emissioni di gas serra generate alla dispersione di liquami dannosi, fino al consumo d'acqua, si tratta di un modello assolutamente non sostenibile, tanto che ormai tutte le associazioni e i movimenti ambientalisti e animalisti ne chiedono l'abolizione. Tra le conseguenze troviamo anche il rilascio di ammoniaca (NH3), una sostanza nociva che contribuisce al formarsi del particolato, le particelle diffuse nell'aria responsabili di inquinamento, problemi cardiovascolari e morti premature.

Un articolo del Salvagente, una testata attenta a comportamenti e azioni dannose contro i cittadini, ha messo insieme alcuni studi sull'argomento, rafforzando l'idea che la dispersione di ammoniaca sia un altro dei motivi per cui andrebbero aboliti gli allevamenti intensivi. Secondo l'istituto di ricerca Inrae (National research institute for agriculture, food and environment) le emissioni di ammoniaca «sono per il 95 per cento di origine agricola, di cui l'80 per cento da bestiame» e avvengono principalmente durante lo spargimento di fertilizzanti organici e minerali. La ong bretone Splann! ha denunciato la mancanza di un dibattito pubblico sull'ammoniaca e di un sistema di monitoraggio di questo inquinante.

Il Salvagente ha citato anche uno studio della National academy of sciences degli Stati Uniti, che associa direttamente le morti causate dall'inquinamento alla produzione e al consumo di carne, ricordando come l'ammoniaca contribuisca alla formazione di particolato nell'atmosfera. Una ricerca dell'ospedale universitario di Rennes, uscita ormai qualche anno fa, aveva inoltre rivelato un'insufficienza respiratoria cronica negli allevatori, causata dagli inquinanti agricoli e in particolare dall'ammoniaca.

Non da ultimo, in Italia diverse indagini hanno dimostrato una correlazione tra l'ammoniaca e il Covid-19, individuando l'NH3 come veicolo di trasmissione del Coronavirus. Non a caso infatti il virus ha avuto grande diffusione nella Pianura Padana, area molto inquinata, e soprattutto in centri produttivi particolari come i macelli, dove l'ammoniaca viene prodotta dagli scarti di lavorazione della carne e utilizzata come antimicrobico.