Gli animali marini non sono giocattoli: l’appello di Enpa contro la tortura del secchiello (punibile per legge)

Da piccolo lo avrai fatto anche tu: catturare un granchio o un pesce con la retina e poi tenerlo in un secchiello pieno d’acqua, con la prospettiva di liberarlo dopo un po’. Tuttavia, questa pratica per gli animali del mare equivale a una lenta tortura, che spesso si conclude con la morte.
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Sara Del Dot 31 Luglio 2020

Per un bambino che gioca sulla spiaggia potrebbe essere visto soltanto come un modo per divertirsi, un’attività diversa dal solito in cui coinvolgere strani animaletti che nel resto dell’anno non ha la possibilità di vedere. Così, inevitabilmente, ogni estate, granchi, meduse, molluschi e pesciolini finiscono catturati e imprigionati in secchielli sulla sabbia, spesso sotto lo sguardo divertito di genitori che, invece, dovrebbero insegnare ai propri figli a rispettare tutte le creature, comprese quelle del mare. Che sarebbero, tra l’altro, protette dalla legge, per la precisione dall’articolo 544 del codice penale che dice: “Chiunque per crudeltà o senza necessità cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni”.

E se pensi che non ci sia nulla di male nel mettere un granchio o una stella marina in un secchiello pieno d’acqua lasciato al sole, se sei convinto che poi verrà rimesso in acqua e tornerà libero, potresti sbagliarti. Gran parte di queste creature, infatti, va incontro a morte certa a causa delle alte temperature che l’acqua del secchiello lasciata al sole può raggiungere, un calore a cui decisamente non sono abituate e che potrebbe compromettere definitivamente la loro salute.

Per questa ragione, per far capire a tutti, grandi e piccoli, che gli animali non sono giocattoli e che il mare e la spiaggia sono soprattutto la loro casa, l’Enpa, Ente nazionale protezione animali ha lanciato una campagna di sensibilizzazione in cui offre sei buone ragioni per imparare a rispettare gli animali del mare, che riporto qui sotto:

  1. Prendere un granchio, una stella marina o qualsiasi altro animale del mare e metterli nel secchiello equivale a una loro morte certa, anche una volta liberati! L’acqua dentro il secchiello raggiunge infatti alte temperature velocemente, senza che i bimbi possano rendersene conto. Quaranta gradi possono essere fatali per gli abitanti del mare!
  2. Per granchi, meduse e pesciolini vittime dei retini i secchielli rappresentano una vera e propria tortura. Eppure lasciamo che i nostri bimbi li catturino e li tengano al sole tranquillamente, magari girandoli con le palette o con i rastrelli. Ci chiediamo: insegnereste ai vostri figli volontariamente come torturare un animale?
  3. I bambini che rispettano gli animali, tutti gli animali anche quelli che vivono nel mare, sono adulti migliori. Tra i tanti ad affermarlo, anche uno studio dei ricercatori dell’Università di Cambridge che sottolinea come l’amicizia con un animale sviluppi nel bambino il rispetto verso gli altri e la capacità di relazionarsi con il mondo in maniera equilibrata.
  4. Gli animali del mare hanno tante storie da raccontare. Sapevate che le meduse sono tra i più antichi animali al mondo? E che le orche riescono a nuotare anche dormendo? Mentre metà cervello fa un pisolino l’altra metà rimane sveglia. E che per individuare i pesci un delfino emette fino a 1000 click al secondo? E che i polpi hanno il sangue blu e tre cuori, uno dei quali smette di battere quando nuotano.
  5. Esistono modi più divertenti ed educativi di giocare in mare. Foto subacquee, la gara a chi trova e vede più abitanti del mare, raccogliere conchiglie sulla spiaggia, scoprire i fondali con la maschera. Sono solo alcuni degli esempi delle mille attività che si possono fare nel rispetto del mare e dei suoi abitanti.
  6. Il mare e gli oceani coprono il 70% del pianeta e producono il 50% dell’ossigeno che respiriamo. Rispettare il mare e i suoi abitanti è rispettare noi stessi e le persone che amiamo.