Gli attivisti per l’ambiente non si arrendono: una nuova campagna di protesta ha raccolto l’adesione di oltre 50 scuole negli Stati Uniti

La nuova campagna studentesca ha come obiettivo la creazione di un “Green New Deal for Schools” che si basi sul riconoscimento della giustizia climatica nelle scuole. Le loro richieste nascono in risposta alle politiche di destra sempre più reticenti ad ammettere il legame tra attività umane e i sempre più frequenti eventi atmosferici.
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Maria Teresa Gasbarrone 26 Settembre 2023

"Whatever it takes". Con questo slogan – utilizzato in altri momenti storici e per esigenze del tutto diverse – gli studenti di oltre 50 scuole superiori degli Stati Uniti hanno lanciato un'iniziativa per chiedere l'introduzione di un "Green New Deal for Schools". Non solo la chiedono, la vogliono a tutti i costi.

La campagna, coordinata dal Sunrise Movement, un collettivo di giovani con sede a Portland, Oregon, che lotta per la giustizia climatica, nasce in risposta ai tentativi della destra di vietare o reprimere l'educazione al clima e l'attivismo nelle scuole.

Ma gli attivisti continuano a puntare i piedi e a farsi sentire non solo negli Stati Uniti. Solo qualche settimana migliaia di ambientalisti sono scesi in strada a L'Aia, nei Paesi Bassi,

"Whatever it takes"

"Siamo pronti a fare tutto il necessario" ("Whatever it takes"), ha dichiarato al Guardian Adah Crandall, 17 anni, organizzatrice del Sunrise Movement, a proposito della nuova campagna studentesca. Gli studenti delle oltre 50 scuole che vi hanno aderito chiedono che nelle loro scuole si insegni la giustizia climatica, la creazione di percorsi post-diploma per avviare ai cosiddetti "green jobs" e l'elaborazione di piani contro i disastri climatici.

Prima del lancio di lunedì, gli organizzatori hanno anticipato al quotidiano inglese che lo sforzo nazionale potrebbe includere lezioni e scioperi, oltre a petizioni mirate ai consigli scolastici e ai distretti, già dalle prossime settimane.

Da tutt'altra parte del mondo, a L'Aia, nei Paesi Bassi, solo due settimane fa migliaia di ambientalisti avevano protestato, bloccando le strade principali della città, fino all‘intervento della polizia, che domenica 10 settembre ha fermato più di 500 attivisti ambientali durante un movimento di protesta all'industria dei combustibili fossili organizzato dal movimento ambientalista Extinction Rebellion. Gli attivisti stavano bloccando per il secondo giorno consecutivo l’autostrada A12, che porta dall’Aia verso la Germania, nonostante la protesta non fosse stata autorizzata dalle autorità locali.

Un New Green Deal per le scuole

I promotori del "New Green Deal for Schools" chiedono che gli edifici scolastici e le gli autobus vengano adattati alle nuove esigenze di sicurezza imposte dai sempre più frequenti eventi climatici estremi. Tra le richieste c'è anche l'elaborazione di piani di emergenza in caso di eventi atmosferici, così come una maggior attenzione all'impatto ambientale della vita scolastica, ad esempio attraverso mense più sostenibili e a base di prodotti locali.

Ma le loro richieste non riguardano solo esigenze materiali, molto della loro battaglia si gioca infatti anche sul piano della didattica. Sostengono che a fronte di una politica sempre più negazionista e reticente ad affrontare e riconoscere l'esistenza della crisi climatica, è loro diritto – e quindi dovere delle istituzioni scolastiche – dare spazio a questi argomenti e avere degli insegnanti che spiegano la verità, che parlino di giustizia climatica e che riconoscano le responsabilità dell'industria di combustibili fossili rispetto alla crisi climatica sempre più allarmante.