I cinghiali potrebbero essere cacciati (e poi mangiati) anche in città: la proposta di Fratelli d’Italia allarma gli animalisti

Ambientalisti e animalisti sono già indignati: un emendamento alla Legge di Bilancio, firmato dal capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia Tommaso Foti, vuole rendere legittimo l’abbattimento ed eventualmente il consumo alimentare della fauna selvatica che circola nelle aree cittadine e protette.
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Martina Alfieri 15 Dicembre 2022

Le notizie che riguardano i cinghiali vicini ai centri abitati sono ormai all’ordine del giorno. Anche tu avrai sentito parlare del caso di Roma, dove la situazione nel tempo è diventata sempre più difficile da gestire.

Ora però un emendamento firmato dal capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti prevede che i cinghiali che circolano nelle nostre città possano essere liberamente cacciati. La proposta non è ancora realtà, ma ha già suscitato l’indignazione di associazioni e partiti ambientalisti.

L’emendamento presentato dal FdI nella Legge di Bilancio – che dovrà essere approvata entro fine anno – è al centro delle polemiche di questi giorni. Consentirebbe, infatti, come dicono gli animalisti, la “caccia selvaggia” nei parchi, nelle aree protette e nelle città, a qualsiasi ora e in ogni periodo dell’anno, senza limitazioni. L’obiettivo dichiarato sarebbe quello di tutelare la sicurezza stradale, e dunque la salute pubblica, minacciata dall’eccessiva proliferazione della fauna selvatica.

Nell’emendamento si parla infatti di un Piano quinquennale straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica attuabile attraverso “abbattimento e cattura” anche in aree normalmente vietate alla caccia, come i centri urbani. Ma non finisce qui: se un cinghiale abbattuto in città superasse i controlli sanitari, potrebbe essere destinato al consumo alimentare.

Verdi e Sinistra Italiana hanno fin da subito criticato duramente la proposta, ritenendo l’emendamento illegittimo. E il pensiero è condiviso anche dalle associazioni Enpa, Lac, LAV, Legambiente, Lipu e WWF che denunciano:

Com’è possibile che tale emendamento, palesemente inammissibile, poiché nulla ha a che vedere con la Legge di Bilancio e con le finanze dello Stato, sia potuto arrivare all’esame della Commissione Bilancio della Camera? Governo e maggioranza hanno forse in mente di smantellare i capisaldi del legislazione ambientale del Paese proprio in un momento nel quale la biodiversità, non solo Italiana ma dell’intero pianeta, ha assolutamente bisogno di maggiori tutele?

È vero che i cinghiali in alcune regioni causano gravi danni agli agricoltori e provocano, soprattutto nei centri abitati, anche seri incidenti stradali ma la questione è molto complessa e la “caccia selvaggia”, come dicono gli animalisti, non può essere l’unica soluzione: la speranza è che si trovi un’alternativa condivisa che tuteli il territorio, le persone, ma anche la biodiversità, che non ha responsabilità dirette per l'attuale situazione.