
Nel nostro Paese vivono sempre più lupi. Secondo il primo monitoraggio nazionale commissionato dal Ministero della Transizione ecologica e realizzato dall'Ispra – l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – lungo la penisola italiana sarebbero presenti circa 3.300 esemplari di lupo. Di questi, 950 si trovano nelle regioni alpine, ed è lì che la popolazione sta aumentando più rapidamente, mentre i restanti 2.400 circa abitano il resto della penisola, ed in particolare le aree appenniniche.
"Se si calcola l’estensione delle aree di presenza del lupo (41.600 km2 nelle regioni alpine e 108.500 km2 nelle regioni peninsulari), si può affermare che la specie occupa la quasi totalità degli ambienti idonei nell’Italia peninsulare", scrive l'Ispra. "Ovunque la popolazione di lupo è cresciuta, sulle Alpi si è registrato l’aumento più significativo".
Il monitoraggio nazionale, elaborato tra il 2018 e il 2022, ha coinvolto oltre 3000 operatori, tra professionisti esperti e volontari, per mappare le aree maggiormente abitate dall'animale. La presenza dei lupi è stata documentata attraverso 6.520 avvistamenti fotografici con fototrappola, 491 ritrovamenti di carcasse di ungulato predate, 171 ritrovamenti di lupi morti, oltre che da 1.310 tracce e 16.000 escrementi rinvenuti sul terreno. Infine, 1.500 analisi genetiche condotte sui campioni hanno permesso di identificare la specie.
Negli ultimi anni, anche grazie al "Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia" avviato nel 2019, che ha finalmente sancito la fine degli abbattimenti controllati, il numero di lupi sul territorio nazionale è in costante aumento.
Finora la mappatura veniva realizzata in maniera autonoma da enti e organizzazioni locali. Il nuovo monitoraggio realizzato in tutto il Paese dall'Ispra aiuterà a tutelare la specie, agevolando il lavoro di Parchi e riserve, ma contribuirà anche a garantire che i lupi possano convivere in equilibrio e armonia con la biodiversità che li circonda e con l'uomo.