Stop agli abbattimenti dei lupi: il nuovo “Piano lupo” del Ministero dell’Ambiente vieta anche la caccia

Finalmente è stato approvato un Piano di conservazione che crea le condizioni per una migliore convivenza tra l’uomo e il lupo. Vietati gli abbattimenti controllati e la riapertura della caccia. Grande soddisfazione di WWF Italia che si è impegnato moltissimo nella campagna in difesa di questo animale.
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Gaia Cortese 3 Aprile 2019

Stop agli abbattimenti dei lupi. Il Ministero dell'Ambiente ha finalmente elaborato il nuovo "Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia" che ha annullato il vecchio provvedimento. Il precedente piano 2017, infatti, prevedeva "abbattimenti controllati", che avevano provocato non poche polemiche e proteste tra i cittadini e gli ambientalisti, tanto da essere reso temporaneamente inattivo nella Conferenza Stato-Regioni.

Il nuovo piano di conservazione

Con il nuovo piano vengono così escluse le uccisioni, così come la riapertura della caccia, mentre rimangono confermate tutte le altre misure per permettere la convivenza fra lupi e bestiame. Il documento, un plico di 55 pagine redatto dopo diverse consultazioni con Regioni, Province Autonome e Ispra, prevede 22 misure che puntano "alla conservazione" del lupo e della biodiversità e a "minimizzare il suo impatto sulle attività dell'uomo". 

In tre anni la presenza dei lupi sulle Alpi è quasi triplicata.

Nel nuovo piano viene anche aggiornata al 2017-2018 la stima della distribuzione della popolazione di lupo sulle Alpi: rispetto ai 100-130 indicati nel 2015 la popolazione del lupo si è quasi triplicata arrivando a quota 293. Sugli Appennini la stima è confermata mediamente intorno a 1.580 animali.

La soddisfazione del WWF

"Con l’esclusione degli abbattimenti, finalmente sembra sia stato fatto un importante passo verso un Piano di conservazione che crea le condizioni per una migliore convivenza con l’animale simbolo della Natura d’Italia: il lupo – commenta WWF Italia sul proprio sito – . Un piano in grado di fare la differenza, quello per cui ci siamo battuti fino ad oggi, deve promuovere la ricerca e il monitoraggio, combattere il bracconaggio, individuare sostenere le azioni di prevenzione dei danni, che sono la migliore risposta ai conflitti".