I mufloni dell’isola del Giglio sono salvi, ma è troppo presto per cantare vittoria

La parlamentare Michela Brambilla ha annunciato che è stato trovato un accordo con il Parco Nazionale Arcipelago Toscano per sospendere le operazioni di abbattimento degli animali, considerati una specie aliena invasiva. Tra le possibili soluzioni sul tavolo c’è il trasferimento in un’altra area faunistica oppure la realizzazione di uno spazio recintato sull’isola.
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Federico Turrisi 29 Novembre 2021

I fucili dei cacciatori all'isola del Giglio per ora non saranno rivolti contro i mufloni selvatici. Se ricordi, la scorsa settimana gli animalisti erano insorti di fronte alla decisione presa dall'ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano di assoldare un gruppo di tiratori per abbattere i mufloni, considerati in base al progetto europeo LIFE LetsGo Giglio una specie aliena invasiva: in sostanza, per le autorità questi animali vanno eliminati perché arrecherebbero danni all'agricoltura e alla biodiversità locali.

Dopo l'ondata di forti proteste, è arrivato il dietro front. O meglio, forse è ancora troppo presto per parlare di lieto fine, perché stiamo pur sempre parlando di un accordo ufficioso per risparmiare la vita ai mufloni e cercare alternative non cruente al problema. Ad annunciare la sospensione degli abbattimenti è stata l'onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, che ha avuto una serie di colloqui con Giampiero Sammuri, presidente dell’Ente Parco Arcipelago Toscano.

Le possibili soluzioni allo studio sono due: il trasferimento degli animali in aree faunistiche dove sia loro garantita un’adeguata condizione di benessere, oppure la permanenza dei mufloni sull’isola in uno spazio recintato per limitarne l’impatto.

Abbiamo sospeso gli abbattimenti dei mufloni sull’isola del Giglio, ma non abbiamo concordato altro e sono in attesa di ulteriori incontri con il mondo animalista. Vediamo se a questo gesto disponibilità da parte del Parco ne corrisponde un altro da parte loro. Si concordi però che il muflone al Giglio non ci deve stare”. Così si è espresso Giampiero Sammuri, il quale chiede anche che “si abbandonino le fake news senza validità scientifica" e si implementi adesso il dialogo. "Come Ente Parco abbiamo solo sospeso gli abbattimenti. Quella della Brambilla è un’interpretazione personale che non condivido. Ho preso atto delle sue proposte, ma dobbiamo parlare in modo più approfondito", ha concluso Sammuri.

Mantiene un atteggiamento prudente anche il comitato Save Giglio che ha lanciato una petizione per fermare le uccisioni dei mufloni e che in una nota sottolinea: "Accordi ufficiosi e negoziazioni private condotte dietro porte chiuse non sono sufficienti a garantire che l’Ente Parco riveda gli obiettivi del progetto LIFE LetsGoGiglio. L’eradicazione del muflone gigliese tramite abbattimento rappresenta infatti un obbligo legale e contrattuale dell’Ente Parco nei confronti del Ministero della Transizione Ecologica e della Commissione Europea che co-finanziano il progetto LIFE per un totale di 1,6 milioni di euro". Pertanto, la richiesta è quella di rivedere le azioni e gli obiettivi del progetto stesso.