Come funzionano i pannelli solari biologici che si srotolano: naturali, flessibili e versatili

La tecnologia fotovoltaica organica o biologica sfrutta gli idrocarburi al posto del silicio e si propone di produrre pellicole solari leggere, flessibili, sottili ed eco-compatibili, per arrivare a coprire anche quegli edifici dove le celle solari tradizionali non arrivano.
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Sara Polotti 10 Novembre 2023

L'energia solare continua a rappresentare una soluzione cruciale nella lotta contro l'inquinamento, ma vero è che le classiche tecnologie presentano numerosi limiti. Per esempio, la rigidità dei pannelli e l'impiego di terre rare nella loro produzione.

I pannelli solari flessibili e incollabili – e quindi meno rigidi e più versatili – sono una delle tecnologie più all'avanguardia e recentemente sono moltissime le aziende che stanno investendo nella ricerca in questo senso. Tra le ultime novità ce n'è una tedesca: dei pannelli fotovoltaici che sfruttano, al posto del silicio, delle molecole di idrocarburi per le proprie celle, cercando così di arginare anche il problema delle terre rare.

I pannelli solari biologici

L'azienda Heliatek ha recentemente presentato dei fogli srotolabili al cui interno stanno le classiche celle solari. La rivoluzione sta nella loro forma e flessibilità, visto che possono essere incollati e applicati su qualunque superficie. Ma soprattutto nella composizione: non sono infatti inorganici, ma in gran parte biologici.

Funzionano così: diversi strati di materiale biologico (gli idrocarburi) vengono applicati su un foglio di trasporto sottovuoto. Ogni rotolo è largo 1,3 metri e lungo 2,6 chilometri e presenta un adesivo posteriore. A questo rotolo viene poi affiancata una scatola di connessione con cavo, per trasformare la luce in elettricità.

Il fotovoltaico biologico è chiamato OPV (Organic Photo Voltaic) e si basa sulla stessa tecnologia del LED biologico (o organico, OLED).

Poco materiale, meno spreco

Oltre a queste caratteristiche, i fogli solari biologici sono molto leggeri e utilizzano quindi pochissimo materiale in fase di produzione.

"Gli attuali strati di conversione", dicono dall'azienda, "sono spessi solo pochi millesimi di millimetri, l'intera lamina pesa meno di due chilogrammi. Inoltre, non utilizziamo materiali tossici o materie prime rare e la produzione avviene in un efficiente processo roll-to-roll. Il risultato è la tecnologia solare più pulita attualmente disponibile".

Le applicazioni

Queste nuove tecnologie non mirano a sostituire completamente i pannelli solari tradizionali, la cui efficienza è ancora irraggiungibile. Sono però pensati per dare la possibilità di efficientare dal punto di vista energetico quegli spazi dove la flessibilità e la leggerezza sono essenziali, come per esempio tetti inclinati prima irraggiungibili dal fotovoltaico o edifici dalle forme non convenzionali.

Possono infatti essere incollati sulle superfici, ma anche venire integrati su balconi, finestre e vetrate.