I pennelli per truccarsi? Sono ricavati con pelo animale. Ma le alternative “cruelty free” non mancano

Anche un colosso come L’Oréal ha deciso di eliminare l’uso del pelo di qualsiasi animale (inclusi tassi e capre) nei pennelli, raccogliendo così l’appello lanciato dall’organizzazione animalista PETA, che nel corso degli anni ha denunciato in diverse inchieste le crudeltà a cui sono sottoposti gli animali per la realizzazione di questo tipo di prodotto.
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Federico Turrisi 27 Gennaio 2021

Non è la prima volta che ti diciamo che farsi belle e belli può avere un costo per l'ambiente. Per esempio, qualche settimana fa ti avevamo parlato delle microplastiche che possono nascondersi nei prodotti utilizzati per il make-up (mascara, rossetti, lucidalabbra, ciprie, fondotinta). Questa volta ci concentriamo sui pennelli, come quelli che si utilizzano per il fondotinta o per radersi. Molto spesso le setole sono di origine naturale, ovvero sono costituite da peli animali. Per lo più vengono usati i peli di tassi, capre, martore o scoiattoli, ma anche quelli di animali destinati al macello come buoi, maiali, cinghiali e via dicendo.

Insomma, dietro a un oggetto comune come un pennello potrebbe nascondersi la sofferenza di un animale. E proprio in ragione del fatto che sta crescendo la sensibilità dei consumatori su queste tematiche, sono sempre più numerose le aziende che abbracciano la filosofia del "cruelty free" e si stanno impegnando per offrire ai propri clienti delle alternative vegane. Che cosa vuol dire, in pratica? Che le setole dei pennelli vengono realizzate con fibre sintetiche, come il nylon o il taklon.

L'ultima in ordine di tempo è L'Oréal, che in un comunicato pubblicato circa due settimane fa, ha annunciato di voler eliminare l'uso del pelo di qualsiasi animale nei suoi pennelli. Con questa decisione il gruppo francese, che per fatturato a livello mondiale è al vertice della classifica delle aziende operanti nel settore beauty e cosmetici, ha accettato la proposta della PETA (People for the Ethical Treatment of Animals), una delle più importanti organizzazioni no-profit a sostegno dei diritti degli animali.

Nel recente passato, PETA Asia aveva condotto un'indagine sull'industria cinese dei pennelli fatti con pelo di tasso, mostrando come gli animali selvatici venissero catturati e rinchiusi in piccole gabbie di rete metallica, in condizioni tutt'altro che dignitose. Un'altra inchiesta degli animalisti aveva invece denunciato le violenze commesse anche all'interno dell'industria del pelo di capra: per esempio, una delle principali accuse riguardava gli operatori che tagliavano ampie fasce di pelle degli animali durante la tosatura e ricucivano poi le ferite con ago e filo senza anestesia. Alcuni allevatori hanno perfino ammesso che diverse capre sono morte per l'esposizione al freddo in seguito alla tosatura.

Scegliere un'opzione vegana per quanto riguarda i pennelli per truccarsi o per radersi è quindi prima di tutto un atto d'amore nei confronti degli animali. I marchi che hanno deciso di abolire la produzione di pennelli di pelo di tasso o di capra, fa sapere la PETA, sono già un centinaio. Tra questi troviamo Procter & Gamble, Morphe, Cult Beauty, e NARS.