I termosifoni vanno tenuti sempre accesi oppure no?

Per ridurre i consumi e avere una temperatura confortevole in casa è necessario tenere i termosifoni sempre accesi, ma a una temperatura che non deve mai superare i 21 gradi. Far girare, nei mesi freddi, l’impianto sempre al minimo è la scelta migliore.
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Valentina Rorato 23 Novembre 2023

Per risparmiare e al tempo stesso avere una casa adeguatamente calda, i termosifoni vanno sempre tenuti accesi. Non devi quindi spegnere il riscaldamento, ma regolarlo in modo che la temperatura oscilli, nell’arco della giornata e della notte, tra i 18 e i 21 gradi. In questo modo avrai la sicurezza che la temperatura non andrà mai sotto la soglia, ma al tempo stesso non supererà la temperatura massima, evitando di surriscaldare la casa e di consumare troppo gas.

Tenere i termosifoni sempre accesi: i vantaggi

Il primo vantaggio di tenere i termosifoni sempre accesi è che la caldaia lavora meno e ciò permette prima di tutto di risparmiare ma anche:

  • di evitare sbalzi termici, perché i termosifoni saranno sempre tiepidi
  • di consumare meno, perché si può raggiungere maggiore calore in tempo inferiore
  • di ottenere comfort domestico maggiore: la casa non sarà mai fredda, con la necessità di accendere per esempio le pompe di calore o la famigerata stufetta
  • di sollecitare il funzionamento della caldaia alla massima potenza, perché causa un notevole stress meccanico e potrebbe aver bisogno più manutenzione
  • di ridurre la volatilità della polvere, che può rendere l’ambiente poco salutare

Ci sono anche svantaggi?

Non ci sono svantaggi evidenti, ovviamente, se si parla della casa in cui si vive. Diventa spreco solo se si lasciano accesi quando fa caldo, come succede nel periodo autunnale in molte città a causa del riscaldamento globale, o nelle seconde case vuote. E' invece un'idea pessima l’uso a intermittenza, ovvero continuare ad accendere e spegne, perché tende a stressare la caldaia, che deve raggiungere in fretta la temperatura domestica desiderata tutte le volte che viene riattivata, lavorando in modo eccessivo e, spesso, consumando di più.

Quali sono le precauzioni da adottare?

Per tenere il riscaldamento sempre acceso bisogna prima di tutto impostare la temperatura adeguata, che come detto deve essere tra i 18 gradi e i 21. Per fare ciò si consiglia di usare la tecnologia, con sistemi di programmazione a distanza, e di:

  • Usare il  termostato. È un sistema di termoregolazione e usato correttamente ti permette di stabilire quale temperatura deve esserci in casa e di conseguenza come deve lavorare la caldaia.
  • Regolare la "temperatura di mandata", ovvero la temperatura a cui la caldaia riscalda l'acqua prima di inviarla ai radiatori.
  • Installare le valvole termostatiche, che sono il dispositivo che permette di limitare e regolare il consumo dell’acqua calda presente nei caloriferi. Forse le hai già, ma sono un modello vecchio, perché nei condomini con caldaia centralizzata sono fondamentali.
  • Chiudere tende e porte. La tua casa può perdere fino al 40% del suo riscaldamento in inverno. Per evitare il problema, cerca di tenere chiusi gli infissi e intrappolare il calore.

Quanto costa tenere i termosifoni sempre accesi?

É molto difficile dire quanto costa tenere i termosifoni sempre accesi perché dipende molto dal contratto stipulato. In linea di massima il consumo dei caloriferi dipende dal cappotto termoisolante, dall’isolamento termico e dall’esposizione solare. Una casa che guarda a Nord e che ha molta dispersione termica, perché per esempio ha degli infissi vecchi, a parità di metratura avrà consumi maggiori rispetto a una casa esposta a Sud e ben isolata. In media comunque, il consumo pari a 0,25-1,5 metri cubi/ora, sostanzialmente si tratta di 0,57 euro all'ora per un appartamento grande 100 mq. Sarà più basso, chiaramente, se l'appartamento è più piccolo.

Qual è l'impatto ambientale?

L’impatto del riscaldamento non è solo economico, perché come sappiamo le bollette del gas sono forse la voce più onerosa, con mutui e spesa alimentare, delle famiglie italiane, ma anche ambientale. Il riscaldamento residenziale è il terzo responsabile delle emissioni di CO2 in Europa, dopo le automobili e la produzione di ferro e acciaio, e in Italia è responsabile del 64% delle polveri sottili Pm2,5, del 53% delle Pm10 emesse nell'aria. E l'inquinamento atmosferico è il principale rischio ambientale per la salute. Solamente il PM 2.5, uno degli inquinanti studiati, ha causato la morte prematura di circa 49.900 italiani nel 2019. Circa la metà di tutta l’emissione di PM 2.5 proviene dall'uso di energia nelle nostre case.

Fonti | Ispra; EEA