Il buco dell’ozono si allarga: cosa significa e quali sono le cause

Il buco dell’ozono ha raggiunto una dimensione pari a circa tre volte il Brasile. Negli ultimi anni le agenzie spaziali ci avevano detto che si stava chiudendo, ora il trend è stato interrotto. Cosa succede?
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Francesco Castagna 9 Ottobre 2023

Il buco dell'ozono è forse uno dei concetti che più ci ricordiamo dalle scuole. Ma in quanti abbiamo capito di cosa si tratti effettivamente? Devi sapere che uno degli strati dell'atmosfera si chiama "ozonosfera", in cui per l'appunto si concentra la maggior parte dell'ozono. Questo livello atmosferico è stato negli anni lacerato in più parti da sostanze come i clorofluorocarburi (CFC), composti chimici che venivano prodotti per lo più dall'industria del freddo, ovvero dai vecchi frigoriferi e dai vecchi condizionatori.

Negli ultimi anni alcune agenzie spaziali come l'ESA e la NASA avevano annunciato la chiusura del buco dell'ozono prima dei tempi previsti, ora però il suo destino sembrerebbe esserci una marcia indietro.  È necessario fare una piccola ricostruzione storica per capire come siamo arrivati a questo punto.

Cenni storici

L'accordo del Protocollo di Montreal del 1987 "regolava le sostanze che impoveriscono lo strato di ozono, come i clorofluorocarburi e gli halon contenenti bromo".

Nel 2014 Il livello di queste sostanze sull'Antartide è diminuito di circa il 9% rispetto al massimo storico del 2000.

Nel 2019 l'ESA, l'agenzia spaziale europea, aveva affermato che: "Le dimensioni del buco dell'ozono fluttuano: di solito si forma ogni anno in agosto, con un picco in ottobre, prima di chiudersi definitivamente a fine novembre o dicembre. Nel 2019 il buco non solo si chiuderà prima del solito, ma sarà anche il più piccolo degli ultimi 30 anni a causa di condizioni atmosferiche insolite".

L’ONU poi aveva annunciato che tra il 2040 e il 2066 dovrebbero richiudersi tutti i buchi dell'ozono. La previsione però potrebbe essere stata sbagliata.

Secondo l'ESA infatti, quest'anno il buco dell'ozono ha raggiunto uno dei record mai visti. È tra i Il buco dell'ozono di quest'anno sopra l'Antartide è uno dei più grandi mai registrati: ha raggiunto una dimensione di 26 milioni di km² il 16 settembre 2023. Per darti un'idea di quanto sia diventato grande, prova a immaginare una superficie vasta tre volte quella del Brasile.

Cosa accade

Veniamo quindi all'attualità, secondo le informazioni registrate dall'ESA grazie alla sonda Sentinel-5 Precursor, il primo satellite dedicato al monitoraggio dell'atmosfera. Secondo l'Agenzia Spaziale Europea, le dimensioni del buco dell'ozono dipendono "in gran parte determinata dalla forza di una forte banda di vento che scorre intorno all'area antartica. Questa forte banda di vento è una conseguenza diretta della rotazione terrestre e delle forti differenze di temperatura tra latitudini polari e moderate".

Come funziona? I ricercatori spiegano che "se la banda di vento è forte, agisce come una barriera: le masse d'aria tra latitudini polari e temperate non possono più essere scambiate. Le masse d'aria rimangono quindi isolate sulle latitudini polari e si raffreddano durante l'inverno". Tra le cause potrebbe esserci anche l'eruzione del vulcano Tonga avvenuta a gennaio 2022, poiché "Il vapore acqueo potrebbe aver portato a una maggiore formazione di nubi stratosferiche polari, dove i clorofluorocarburi (CFC) possono reagire e accelerare l'impoverimento dell'ozono". Tuttavia potrebbe esserci ancora speranza, perché gli scienziati prevedono che il buco dell'ozono potrebbe tornare ai livelli normali entro il 2050, anche se non si chiuderà.

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