Il cambiamento climatico trasforma gli oceani (e non si tratta solo della temperatura)

Un’analisi di dati satellitari degli ultimi 20 anni avrebbe rilevato un graduale cambiamento del colore degli oceani da blu a verde. Secondo un team di ricercatori americani, ciò dipenderebbe dall’aumento delle temperature che starebbero alterando la distribuzione e la composizione del fitoplancton negli oceani, ricchi di pigmento clorofilla vede e quindi della medesima colorazione.
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Kevin Ben Alì Zinati 14 Settembre 2024

Modificando il mondo a cui siamo stati abituati, la crisi climatica sta alterando in maniera drastica anche molte delle certezze che ritenevamo intoccabili. Come il colore degli oceani.

Estesi su oltre il 70% della superficie terrestre e cruciali nei processi di regolazione del clima con l’assorbimento del 90% del calore in eccesso generato dalle attività umane e del 30% delle emissioni di anidride carbonica, gli oceani sono tra gli elementi naturali più esposti agli effetti del cambiamento climatico.

Non mi riferisco solo all’aumento delle temperature delle loro acque. Ci sono altri fenomeni che comportano implicazioni profonde per la biodiversità marina e per le comunità umane che dipendono dagli oceani per il cibo, il lavoro e il benessere: pensa all’acidificazione delle acque, alla deossigenazione fino, appunto, alla modifica dei colori degli oceani.

Uno studio pubblicato sulla rivista Nature è convinto che il blu delle acque profonde così come il turchese e il verde delle acque costiere stiano rapidamente cambiando gradazione proprio a causa del riscaldamento del pianeta e, più nello specifico, del cambiamenti nella densità e nella distribuzione del plancton: l’insieme cioè di quei minuscoli organismi contenenti clorofilla, il pigmento verde brillante che aiuta le piante a ricavare nutrimento dalla luce del sole.

Perché gli oceani stanno cambiando colore?

Uno degli effetti meno noti ma decisamente preoccupanti del cambiamento climatico, dicevamo, è il cambiamento del colore degli oceani che, dal classico blu, sembrano tendere sempre più verso il verde.

L’allarme arriva da un gruppo di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology che ha analizzato oltre 20 anni di dati satellitari scoprendo che più della metà degli oceani (ovvero il 56%) era stato soggetto a un graduale cambiamento nella propria colorazione.

In particolare, i ricercatori hanno osservato che le regioni oceaniche tropicali vicino all’equatore erano diventate sempre più verdi nel tempo.

Ancora non è chiaro come avvenga questo cambiamento, ma l'ipotesi messa in campo dai ricercatori statunitensi è che questo mutamento sarebbe strettamente connesso con gli ecosistemi che vivono all’interno di queste acque.

Il colore dell’oceano, infatti, è il risultato visivo dell’attività degli organismi che si trovano sulla sua superficie. Se le acque appaiono di un blu intenso significa che vi è pochissima vita, se invece tendono al verde è la prova che in quell’area marina prosperano ecosistemi principalmente di fitoplancton.

Il fitoplancton è un enorme insieme di microbi simili a piante che contengono al loro interno il pigmento verde clorofilla.

Secondo i risultati delle analisi, il cambiamento climatico – quindi temperature più calde – starebbe alterando la distribuzione e la composizione del fitoplancton negli oceani, influenzando di conseguenza il colore delle acque.

Un cambiamento tuttavia che non sarebbe solamente di tipo estetico. Tieni a mente che il fitoplancton è responsabile della produzione di quasi il 50% di ossigeno del Pianeta poiché, attraverso la fotosintesi, converte l’anidride carbonica e la luce solare in ossigeno e zuccheri, rilasciandone grosse quantità in atmosfera.

Allo stesso tempo costituisce anche la base della catena alimentare marina. Il fitoplancton è la principale fonte di nutrimento per pesci, balene e altri mammiferi marini e dalla buona salute e produttività del fitoplancton dipende anche la sopravvivenza di moltissimi ecosistemi marini. L’alterazione della diffusione del fitoplancton rappresenterebbe anche una minaccia per gli ecosistemi marini.

Forse non lo sapevi, ma il fitoplancton gioca un ruolo fondamentale nel ciclo del carbonio e nelle azioni di regolazione del clima. Durante la fotosintesi, infatti, assorbe grandi quantità di anidride carbonica presente in atmosfera. Parte di questo carbonio viene trasferito lungo la catena alimentare e, quando il fitoplancton e gli organismi che lo consumano muoiono, il carbonio può essere sepolto nei sedimenti oceanici, contribuendo a ridurre la concentrazione di CO₂ nell'atmosfera.

Il cambiamento climatico sta trasformando gli oceani in tanti modi. E l'aumento della temperatura delle loro acque purtroppo è solo uno egli effetti.

Fonte | "Global climate-change trends detected in indicators of ocean ecology" pubblicata sulla rivista Nature