
Con il caldo ti sarà sicuramente capitato di affermare, almeno una volta nella vita, che le persone “impazziscono”. Bloccato nel traffico o al lavoro, qualcuno ha apostrofato in malo modo i tuoi comportamenti, peraltro del tutto normali. E allora, sbigottito, ti sei appellato al caldo torrido poiché la spiegazione era solo una: la gente col caldo sta male!
Non è del tutto sbagliato. La bella notizia è che, se riconosciuto in tempo, il colpo di calore può essere curato. La brutta notizia è che, con l’aumento del riscaldamento globale, è previsto anche un aumento dell’incidenza del colpo di calore.
Il colpo di calore è un aumento pericoloso della temperatura corporea che provoca alterazione dello stato di coscienza e, se non è prontamente riconosciuto, può portare a conseguenze fatali. Fortunatamente, nonostante le variazioni della temperatura esterna, il nostro corpo è normalmente in grado di contrastare i rialzi termici attraverso la produzione di sudore. Il più grande organo che dissipa il calore è la pelle: quando fa caldo, il cuore pompa più sangue alla cute stimolando le ghiandole sudoripare a produrre il sudore che tanti odiano. Il sudore può quindi evaporare e raffreddare tutto l’organismo.
La definizione di colpo di calore è la presenza di ipertermia, ovvero di una temperatura corporea superiore ai 40°C, in associazione a segni di alterazione dello stato di coscienza. È indispensabile riconoscere tempestivamente il colpo di calore perché esso può provocare il cedimento degli organi interni e comprometterne irreversibilmente la funzione. Generalmente le temperature superiori ai 41°C sono catastrofiche e richiedono un trattamento tempestivo e aggressivo per evitare il decesso.
Esistono due varianti del colpo di calore:
Non occorre un grande sforzo d’immaginazione: molti di noi, vivendo in città, riconosceranno sicuramente l’associazione deleteria di caldo soffocante e umidità. Le cause principali del colpo di calore sono proprio queste:
Tanto odiato e per nulla estetico sugli abiti, il sudore è il principale meccanismo di raffreddamento del corpo che, come in una pentola d'acqua bollente, tramite l'evaporazione trasferisce il calore dalla cute verso l'esterno. Quando il caldo perdura per lunghi periodi e l’umidità supera il 75% però, il sudore non riesce a evaporare e a trasferire il calore all’esterno. Il risultato? Un minore raffreddamento e una maggiore disidratazione.
Esistono poi altre condizioni per cui il rischio che si verifichi un colpo di calore è aumentato perché i meccanismi termoregolatori non sono efficienti.
I sintomi principali del colpo di calore sono lo stato alterato di coscienza e l’ipertermia, cioè la temperatura superiore a 40 °C.
Vediamoli in dettaglio:
La diagnosi del colpo di calore è clinica e si basa su:
Nei reparti di terapia intensiva si eseguono i test di laboratorio per indagare la disfunzione d’organo.
La terapia per il colpo di calore deve essere tempestiva e aggressiva, per impedire il cedimento degli organi e la morte. La prima cosa da fare è chiamare il 118 e non provare a far passare il caldo da soli. Se una persona appare confusa, “strana” o quasi in stato d’incoscienza, procedi tempestivamente a:
Il trattamento principale deve essere quello di raffreddare il corpo appena possibile e con i mezzi a disposizione. Se è possibile immergi la persona in una vasca di acqua fredda massaggiandole la pelle e le estremità perché questo favorisce la dispersione del calore a livello cutaneo.
Nei casi in cui l’immersione non sia possibile, è fondamentale cercare comunque di diminuire la temperatura:
Alcuni reparti di medicina d’emergenza possiedono delle unità di raffreddamento appositamente progettate grazie alle quali la maggior parte dei pazienti è raffreddata in meno di 1 ora. In seguito al raffreddamento la persona sarà ricoverata in terapia intensiva per la rianimazione, la reidratazione e la terapia di supporto per l’insufficienza d’organo.
Naturalmente esistono dei rimedi per prevenire il colpo di calore. Il modo migliore è sicuramente il buon senso, perciò basta seguire delle semplici norme che permettano al nostro organismo di attivare i meccanismi di dispersione del calore. Gli accorgimenti più importanti sono una buona idratazione e l’acclimatamento graduale a luoghi molto caldi
Il colpo di calore non è necessariamente legato all’esposizione diretta del sole ma può manifestarsi anche in un ambiente chiuso o dove non battono direttamente i raggi solari.
Il colpo di sole è un evento più raro e, al contrario del colpo di calore, si manifesta solo in seguito ad una diretta ed eccessiva esposizione ai raggi UV e infrarossi.
In base all’intensità e alla durata d’esposizione solare, oltre al deterioramento dello stato di coscienza, possono insorgere eritema e bolle cutanee fino ai gradi severi di ustione.
Insieme agli anziani, i lattanti e i bimbi sono i più vulnerabili agli effetti del calore, questo perché nell’infanzia i meccanismi termoregolatori non sono ancora del tutto sviluppati, per cui si ha
Per prevenire il colpo di calore nei bambini è bene assumere alcuni provvedimenti:
La prognosi del colpo di calore dipende dalla temperatura iniziale, dalla tempestività del trattamento e dalla gravità dei sintomi.
La mortalità è del 10% se i sintomi sono riconosciuti in tempo e la persona viene trasportata prontamente in ospedale, mentre senza un trattamento precoce ed efficace la mortalità è molto alta (fino all’80%), poiché nel frattempo possono essersi già presentati i segni dell’insufficienza d’organo e il coma.
In più, una percentuale rilevante (20%) di chi sopravvive, purtroppo, sperimenterà dei danni cerebrali residui, indipendentemente dal trattamento eseguito.
Fonti| Ospedale Bambin Gesù; Manuale MSD; MedScape